Secondo i calcoli della FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) le rate dei nuovi mutui a tasso fisso sono destinate a raddoppiare nel corso del 2023, mentre quelle dei mutui a tasso variabile dovrebbero salire del 55-65%.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Caro-mutui in Italia un problema sempre più rilevante

Dalla primavera dello scorso anno, i tassi di interesse sui mutui sono tornati a crescere velocemente generando difficoltà tra i molti mutuatari, alle prese con il rimborso del finanziamento a tasso variabile c’è un rilevante gruppo di famiglie che in passato aveva scelto questa tipologia di finanziamento allora decisamente vantaggioso. L’indice Euribor, infatti, dai primi mesi del 2015 ha presentato un valore negativo, che, sommato allo spread deciso dalla banca come corrispettivo, determinava un tasso di interesse vicino allo zero.

Oggi l’ennesimo rialzo dei tassi di interesse deciso dalla BCE avrà conseguenze significative sulle rate a carico di chi ha acquistato casa scegliendo il tasso variabile; o per quanti sono sul punto di acquistare casa e si vedranno offrire tassi cresciuti in maniera drastica rispetto a dodici mesi fa. Lo sottolinea la FABI rammentando  che le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 mln, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3,5 mln hanno un mutuo per l’acquisto della prima casa. Il valore complessivo dei mutui erogati dalle banche a Marzo 2023 ammontava a 425 mld di euro.

Cosa cambia dopo l’ennesimo rialzo dei tassi della BCE?

Per i vecchi mutui a tasso fisso non cambia nulla, mentre le rate dei nuovi mutui a tasso fisso potrebbero raddoppiare nel corso di quest’anno;  invece per i mutui a tasso variabile stipulati anni fa le rate sono cresciute in media del 65% il che vuol dire chi pagava una rata di 500 euro al mese oggi paga circa 825 euro, cioè 325 euro in più: una cifra molto importante per tantissime famiglie.

Cosa cambierà invece per i nuovi mutui? I nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa 1,8% anche oltre il 6% con le rate mensili che, pertanto, possono risultare, sulla base delle offerte delle banche, anche più che raddoppiate. I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare, a breve, in media, verso il 6% dallo 0,6% di fine 2021: vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile sarà di 1.090 euro, ben 325 euro in più (+64%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa ovvero 665 euro.

Sempre secondo la FABI, l’ultimo ritocco all’insù dei tassi di interesse da parte della BCE rappresenta un altro pesantissimo macigno sui prestiti bancari e sull’intera economia italiana. I rischi sono due: un rallentamento molto forte del mercato immobiliare e dell’edilizia e una riduzione molto evidente degli investimenti delle imprese, che frenerà l’occupazione. D’altro canto in futuro, almeno per il momento, non sono previste pause in tal senso. Da Francoforte fanno sapere, infatti, che molto probabilmente si registreranno rialzi dei tassi anche a luglio. La strada intrapresa dalla Fed americana di fermare i tassi per valutare l’impatto sull’economia non sembra essere condivisa dalla Banca centrale europea.

Il 90% delle famiglie sceglie il mutuo a tasso fisso

Secondo un’indagine di mutuionline.it negli ultimi tempi le richieste dei mutui a tasso variabile si sono  dimezzate. Si è passati dal 15% circa  del primo trimestre dell’anno a 7,5% del trimestre in corso. I mutui a tasso fisso rappresentano ad oggi il 91% circa delle richieste  Si tratta del dato più alto degli ultimi anni. Chi oggi predilige  la sicurezza del tasso fisso per evitare di versare importi troppo elevati per le rate può confrontare i migliori mutui a tasso fisso offerti dalle banche  e scegliere il finanziamento più adatto alle proprie esigenze.

È soprattutto chi ha un reddito elevato a richiedere oggi un mutuo. Rispetto allo scorso anno, il reddito medio di chi sottoscrive una richiesta di mutuo è aumentato di 500 euro circa , sfiorando quota 3.000 . I titolari di un  reddito mensile sopra i 2mila euro coprono il  42% circa del totale dei richiedenti mutuo rispetto al 30% dello scorso anno.  Chi ha invece una modesta disponibilità economica al momento aspetta  che i tassi diminuiscano .

Negli ultimi mesi crollate le richieste di mutuo

Un’ipotesi  che al momento non si attuerà, secondo gli esperti, per almeno i prossimi 12 mesi. Secondo una ricerca di Mutui Supermarket, le richieste per i mutui immobiliari hanno registrato una contrazione del -23,8% nel primo trimestre del 2023 rispetto allo stesso  periodo dello scorso anno. Mentre  nel mese di marzo la contrazione della domanda si è attestata al -22,7%. Cresce invece l’importo medio dei mutui richiesti. Nel primo trimestre 2023 si è registrato un aumento dello 0,9% rispetto all’anno precedente, con un importo medio di 145.000 euro circa , la cifra più alta degli ultimi 10 anni. Le richieste di mutuo con importo inferiore ai 100.000 euro rappresentano il 33%  circa del totale , mentre il 71% delle erogazioni di mutuo è al di sotto dei 150.000 euro.