Modulare il freno per accelerare la ripresa

«È un’iniziativa lodevole perché offre preziose opportunità di confronto tra le grandi aziende che vi aderiscono e che rappresentano il tessuto produttivo ed economico del nostro Paese». Anche Mauro Caruccio, dal 2018 amministratore delegato di Toyota Motor Italia, è un Ceo for Life. «È attraverso questo scambio di esperienze», dice, !che si fornisce impulso ai processi di trasformazione e innovazione per migliorare la società del futuro». 

Durante l’emergenza Toyota Motor Italia ha fornito una flotta di vetture alla Croce Rossa e devoluto fondi allo Spallanzani

Quale ruolo ha Toyota in tutto questo?

Toyota crede nel miglioramento continuo: la nostra ambizione è di elevare continuamente il livello della sfida considerando ogni obiettivo raggiunto solo una tappa intermedia verso traguardi più importanti. Con le nostre soluzioni tecnologiche ci impegniamo allo sviluppo di una società inclusiva priva di discriminazioni e di barriere per consentire a tutti gli individui di muoversi senza limitazioni, perché siamo convinti che l’autonomia di movimento sia una delle espressioni più nobili di libertà. 

Come state affrontando la criticità portata dal coronavirus in Italia? 

La nostra priorità assoluta è stata salvaguardare la salute e la sicurezza dei nostri clienti e di tutte le persone che lavorano nelle organizzazioni del gruppo Toyota. Per questo ci siamo attivati rapidamente, per esempio sospendendo i viaggi di lavoro già il 24 febbraio, con il ricorso a formule di smartworking per il 100% dei dipendenti in anticipo rispetto alle disposizioni del governo e l’attivazione per tutti di formule assicurative sanitarie supplementari. Parallelamente sono stati definiti solidi processi di governance per gestire l’emergenza, con comitati che esaminano costantemente la situazione e prendono tempestivamente tutte le decisioni necessarie per salvaguardare il benessere dei dipendenti, supportare i nostri clienti e i partner concessionari Toyota e Lexus sul territorio. Abbiamo poi intrapreso delle significative azioni di supporto per la popolazione italiana su tutto il territorio nazionale. 

Per esempio?

Su tutte, la fornitura di una flotta di vetture Toyota e Lexus alla Croce Rossa Italiana, grazie al contributo della nostra rete dei concessionari, parte integrante della nostra catena del valore e punto di riferimento per la mobilità nelle comunità locali in cui operano. Abbiamo inoltre devoluto all’ospedale Spallanzani di Roma una donazione in denaro, anche grazie al contributo dei nostri dipendenti, e previsto una fornitura di mascherine alla Protezione Civile. Questo è il valore delle community, nel quale la centralità delle persone viene al primo posto: vogliamo che le persone sappiano che sono importanti per noi e che abbiamo a cuore la loro salute e sicurezza. Abbiamo anche lanciato insieme con alcuni atleti olimpici e paralimpici del Toyota Team un’importante campagna di comunicazione nazionale: “The Unbreakable” (https://www.toyota.it/startyourimpossible/ripartiremo-insieme), per dare un forte messaggio di speranza e incoraggiamento agli italiani, un grande messaggio d’amore all’Italia.

Come vede il futuro?

Il gruppo Toyota ha iniziato a progettare e a preparare il futuro tanti anni fa. Da oltre 20 anni stiamo investendo nello sviluppo di tutte le forme di elettrificazione dei sistemi di trazione, compresa quella a fuel cell alimentate a idrogeno, che ha visto nel 2014 l’introduzione di una vettura dal nome evocativo, Mirai (parola in giapponese che significa “futuro”), prima berlina ad idrogeno prodotta in serie, frutto della continua evoluzione della piattaforma ibrida-elettrica di Toyota/Lexus. Siamo fermamente convinti del potenziale dell’idrogeno nel processo di decarbonizzazione della società. Per questo, all’inizio dell’anno Toyota Motor Corporation al Cesdi Las Vegas ha annunciato l’inaugurazione nel 2021 della “città” del futuro, su un’area di 70 ettari alle pendici del monte Fuji in Giappone. Si chiamerà Toyota Woven City e sarà un ecosistema completamente connesso, alimentato da fuel cell a idrogeno, dunque completamente sostenibile. 

Ci impegniamo nello sviluppo di una società priva di barriere

Come sarà?

Pensata come un “laboratorio vivente”, permetterà di testare e sviluppare tecnologie come la guida autonoma, la robotica, la mobilità personale, le case intelligenti e l’intelligenza artificiale in un ambiente reale, per creare uno stile di vita e una mobilità migliore per tutti. In quest’ottica il gruppo Toyota ha recentemente introdotto un nuovo Brand, Kinto, parte della visione di Toyota di trasformazione da costruttore di automobili a Mobility company, con l’obiettivo di fornire il ventaglio più ampio dei servizi di mobilità: dal car sharing al car pooling, a soluzioni di noleggio a lungo termine o con formule su abbonamento, che garantiscono una più ampia flessibilità di scelta e una maggiore convenienza.

In un momento di rilancio, quali sono le priorità da mettere in campo per sostenere i lavoratori e il benessere comune?

In una fase come quella attuale, per utilizzare una metafora automobilistica, è fondamentale saper dosare bene il “freno” e “l’acceleratore”, ossia sapere assegnare le giuste priorità, investendo con ancora più decisione sulle attività a maggiore valore aggiunto in relazione agli obiettivi di medio e lungo termine dell’azienda. Per fare questo è necessario, da un lato, l’ascolto, l’osservazione e la comunicazione costante con tutti gli stakeholder, dall’altro, la rapidità dell’azione. Tra le attività strategiche ci sono certamente quelle incentrate sulle persone: sono fermamente convinto che, soprattutto in momenti di crisi, i processi di sviluppo delle persone non debbano mai fermarsi. Farlo vorrebbe dire dissipare la vera ricchezza di un’azienda e rendere l’organizzazione meno pronta e reattiva al momento della ripartenza.