I Millennials sono consumatori con una forte inclinazione alla sostenibilità

Volete capire gli usi e i costumi della cosiddetta “generazione Y”, quella cioè che comprende le persone nate tra il 1981 e il 1996 e conosciute ai più come “millennials”?

Una generazione che non spreca e vuole la qualità 

Allora bisogna partire innanzitutto dal fatto che si tratta di una generazione di mezzo. A questa categoria appartengono cioè coloro che sono cresciuti senza la tecnologia leggera tra le mani, ma che poi hanno ampiamente accolto la svolta degli smartphone e della comunicazione digitale. Gli esperti di Tiendeo.it, piattaforma che raccoglie offerte e promozioni digitali dei negozi fisici, spostando il focus sull’analisi dei consumi in Italia, hanno individuato i trend maggiormente utilizzati dalle marche per persuadere e spingere all’acquisto la generazione Y di cui è possibile individuare una serie di aspetti-chiave. I millennials amano il locale tanto quanto il globale; sono contro lo spreco (di tempo e di rifiuti), risparmiano comprando prodotti in scadenza, ma spendono di più per beni artigianali e di qualità. Il fatto di essere nati a cavallo dell’arrivo della tecnologia leggera, li porta a unire, nella vita quotidiana, esperienze di vita reali con le condivisioni virtuali.

Ai Millennials piace sostenibile, artigianale e a Km 0

Sezionando i gusti e le preferenze di questa fascia d’età, i dati rilevano che si tratta di consumatori generalmente più attenti ai temi della sostenibilità e contrari all’uso di
pesticidi, elementi sintetici ed emissioni di CO2 nei processi produttivi. I millennials prediligono infatti il consumo di beni artigianali e “a chilometro zero”. Secondo uno studio di GlobalWebindex, tra i nati dopo il 1981, 6 persone su 10 sono disposte a pagare di più, se il prodotto è ecologico e sostenibile. A questa categoria di consumer, non a caso, piacciono le app per riutilizzare i beni di seconda mano. I millennials, come detto, comprano generi alimentari agli sgoccioli delle scadenze e amano oggetti riciclati e riciclabili. In altre parole, il no-waste è il loro mantra.

Global di giorno, ma la sera a tavola è local e Made in Italy

Come un po’ per tutte le altre generazioni, Internet ha offerto ai Millennials la possibilità di appartenenza a comunità diverse e anche lontane fisicamente. Per cui, se nelle serate a casa tra amici si scelgono vino e birra locale, durante la giornata si cerca invece un carattere identitario globale, mostrando interesse per tutto ciò che viene da lontano. La generazione Y riconosce infatti la qualità Made in Italy: dal cibo al vestiario passando per le sue industrie (moda, automotive) fino al patrimonio turistico e culturale.

Diversity e inclusion, per i nati dopo il 1981 fanno la differenza 

Secondo quanto recepiscono i retailer, tra gli incentivi all’acquisto che catturano i Millennials, ci sono i beni “cruelty free” (cioè quei marchi che si dichiarano contro la tortura degli animali) e i brand che sposano campagne di comunicazione inclusive. I dati raccolti da Quantilope lo confermano: il 72% degli intervistati pensa che diversità e inclusione sia temi fondamentali. Anche la velocità dei tempi di oggi incide sui consumi della generazione Y. C’è bisogno di risparmiare tempo e la frenesia porta a preferire le consegne iper-veloci. Ma anche la nostalgia è un elemento importante che può essere utilizzato dalle aziende per campagne di marketing finalizzate ad attirare la loro attenzione: i prodotti più evocativi dei tempi passati conquistano facilmente i Millennials.

Per fidelizzarli serve una comunicazione di prodotto omnichannel 

Tiendeo.it, dopo aver categorizzato i trend che impattano sui consumer di questa generazione, ha individuato i canali di comunicazione che li raggiungono più facilmente. Secondo lo studio realizzato da Foresight Factory per Snapchat, il 26% dei Millennials usa lo smartphone all’interno dei punti vendita fisici per informarsi sui prodotti che sta comprando. È la conferma che questa speciale fascia di consumatori ama muoversi indifferentemente e liberamente tra online e offline, per cui tutte le marche che offrono servizi e pubblicità omnicanale hanno maggiore probabilità di captare e fidelizzare gli appartenenti alla generazione Y. Una generazione che in conclusione può essere definita 100% omnichannel.