Il primo bond nativo digitale emesso e sottoscritto in Europa da una Pmi su una piattaforma blockchain ha le sue origini nei dintorni del Lago di Garda, tra i filari di vite che a est ricamano le sue colline e la conca della Valsabbia con cui confina ad ovest. La forma più avanzata di tecnologia digitale applicata alla finanza che nasce in una tra le più antiche terre del vino del Belpaese. Un binomio tanto controintuitivo quanto affascinante. Chi l’avrebbe mai detto? E invece è proprio così: la società emittente è infatti Quargentan Spa, un’azienda vitivinicola (ma con attività diversificate anche nei succhi di frutta, soft drinks vegetali e passate di pomodoro) del Soave, l’area del Veronese tra le più vocate d’Italia per la coltivazione della vite. E l’originator e sole investor dell’operazione che ha portato Quargentan a raccogliere 1 milione di euro, è la Banca Valsabbina che già nel nome rivela il territorio di provenienza. La Valsabbia appunto, il pezzo del Bresciano dove la Società Cooperativa per Azioni è nata nel 1898 e si è affermata fino a diventare oggi – con 70 filiali in provincia più altre 8 nel Veronese e 3 a Milano – la più importante banca popolare di Brescia.
Il bond, emesso poche settimane fa su Dlt, Distributed Ledger Technology e interamente sottoscritto, appunto, da Banca Valsabbina avrà una durata di 5 anni ed è finalizzato a sostenere i piani di investimento e crescita all’estero di Quargentan che per l’occasione – caso unico in Europa, come detto, per una Pmi – è stata trasformata in una digital company. Come? Grazie all’adozione della piattaforma tecnologica Fleap, specializzata nella gestione della governance aziendale, e all’adeguamento dello statuto sociale. In sostanza, l’investitore ha sottoscritto direttamente nella piattaforma digitale dell’emittente le obbligazioni native digitali su Dlt. L’esercizio dei diritti sarà garantito dalla blockchain e, per tutta la durata del bond, non servirà più nessun atto scritto cartaceo.
«La trasformazione in digital company ha aperto non solo le porte per accedere a nuove forme di finanziamento ma reso anche più efficace ed efficiente la gestione della governance aziendale proiettandoci verso nuovi e più importanti traguardi strategici aziendali» commenta Marco Quargentan, Ceo di Quargentan S.p.a.
E se la regia di questa emissione, “epocale” per la sua portata innovativa, è di Integrae Sim, società di intermediazione mobiliare autorizzata Consob e specializzata nei servizi di finanza straordinaria per le Pmi, , e l’impianto legale dello studio LX20 Law Firm dell’avv. Alessandro Negri Della Torre (già presente in molte delle operazioni innovative inerenti a blockchain) la parte tecnologica è targata Fleap (Sandbox S.r.l.), una fintech che si occupa di soluzioni software innovative basate su tecnologia Blockchain. Entrambe le realtà sono partecipate da Banca Valsabbina. «Siamo fieri di aver contribuito a rendere possibile la prima emissione di fatto di un bond nativo su blockchain, da parte di una società privata – ha commentato Thomas Iacchetti, il Ceo di Fleap (Sandbox S.r.l.) – questa procedura è stata resa tecnicamente possibile dalla Fleap Digital Company. Le informazioni relative alle obbligazioni sono infatti gestite tramite blockchain permissioned Hyperledger. Riteniamo che ci siano ancora ampie possibilità di innovazione nel settore, guidate dagli organismi competenti. Guardiamo infatti con favore a interventi volti a irrobustire il nostro ordinamento per quanto riguarda la digitalizzazione nell’ambito finanziario». L’obiettivo della startup incubata presso Polihub, l’acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano, è infatti quello di lavorare per coniugare le nuove tecnologie con l’ordinamento nazionale e comunitario.