L’applausometro della 43esima edizione del Meeting di Rimini (qui il video) ha premiato Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia che dopo le elezioni 2022 del 25 settembre potrebbe passare alla storia come prima presidente del Consiglio donna nella storia della repubblica italiana. Applausi a scena aperta soprattutto quando si è confidata: “Fare la cameriera mi è stato utile”. Oppure quando ha incalzato Letta sul tema del presidenzialismo. Il sentimento popolare è piuttosto indicativo rispetto a quello che accadrà alle urne.
Applausi per Meloni e fischi per Letta
Il segretario del Pd, Enrico Letta ha persino “guadagnato” dei fischi quando ha proposto una riforma scolastica radicale: “Occorre portare l’obbligo scolastico fino alla fine delle superiori”, ha dichiarato.
Oltre alla Meloni e a Letta, sul palco di Rimini Fiera si sono confrontati l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’ex ministro Maurizio Lupi, Ettore Rosato (autore della contestata legge elettorale Rosatellum che stabilisce le regole del voto), il capo della Lega Matteo Salvini, l’europarlamentare e vicepresidente del Partito Popolare Europeo, Antonio Tajani di Forza Italia. Partito di Silvio Berlusconi che oggi ha proposto tassa fissa al 2% sulla prima casa.
È stato il primo grande confronto diretto di questa campagna elettorale, ribattezzata campagna balneare, nella capitale italiana del turismo di massa estivo.
Draghi al Meeting di Rimini
“Nella diversità, per il bene comune”, è il tema che ha accompagnato il dibattito. Ma l’ospite più atteso sarà domani 24 agosto, Mario Draghi, l’ultimo premier italiano, ex presidente della Bce, Banca centrale europea. È ancora a lui che rivolge lo sguardo il presunto Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda. È da lui che l’ex primo ministro Giuseppe Conte cerca di allontanare Letta, che intanto ha scelto di far correre il Movimento 5 Stelle (M5s) da solo in Sicilia, senza il supporto del Pd. Una telenovela estiva che non si è ancora conclusa e che, stando ai sondaggi, fa guadagnare ulteriori punti a Meloni e al centrodestra unito.
Le proposte economiche del Meeting di Rimini
Il sipario si è chiuso lasciando al pubblico una sequela, sinora mai vista, di proposte elettorali e di proposte sui vari temi, soprattutto in materia di crisi economica. Proviamo a sintetizzarle.
Le proposte di Giorgia Meloni
- Nuovo sistema di borse di studio.
- Ritorno ai voti nelle scuole elementari.
- Rivedere il reddito di cittadinanza (perché ha messo sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo).
- Presidenzialismo con elezione diretta del capo di Stato, quindi riforma in senso presidenzialista.
Le proposte di Luigi Di Maio
- Rivedere lo strumento europeo del Nutriscore e tetto al prezzo del gas.
- Contrattare il salario minimo con le aziende.
- Salario equo e equa retribuzione dei professionisti.
- Niente abolizione del reddito di cittadinanza per disabili o inabili al lavoro (non è chiaro se solo per loro o anche per i disoccupati).
- Investimenti per i neet, giovani senza lavoro.
- Più investimenti e formazione nel settore della cyber security.
Le proposte di Antonio Tajani
- Meno tasse su lavoratori.
- Più lavoro.
- Più soldi nelle buste paga.
Le proposte di Matteo Salvini
- Testi di scuola riutilizzabili nelle scuole.
- Testi detraibili fino alle superiori.
- Sì al nucleare pulito e sicuro.
- Pensioni: azzeramento della legge Fornero e sistema pensionistico Quota 41.
Le proposte di Enrico Letta
- Riduzione tasse sul lavoro.
- Salario minimo da gestire nelle relazioni tra parti sociali.
- Incentivare il lavoro e non la finanza.
- Eliminare stage gratuiti (il primo lavoro deve essere pagato) per evitare anche la fuga di cervelli.
- Piano di risparmio energetico a causa del costo del gas.
- Obbligo scuola fino alla fine delle superiori.
Le proposte di Ettore Rosato
- Uscire dalla cultura dell’assistenzialismo.
- Quindi, niente reddito di cittadinanza.
- Aiutare i giovani lavoratori sotto i 25 anni con meno tasse.
- Contrasto al lavoro nero.
Che cos’è il Meeting di Rimini
Il Meeting per l’amicizia fra i popoli, comunemente chiamato Meeting di Rimini, è una manifestazione nata da alcuni aderenti al movimento ecclesiale cattolico di Comunione e Liberazione (CL), organizzata dalla fondazione “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, che propone una riflessione e un confronto aperto su temi culturali, religiosi, politici, artistici, attraverso una serie di incontri, dibattiti, mostre, eventi musicali, letterari, sportivi. Ha luogo dal 1980 ogni anno, in una settimana della seconda metà di agosto.
Nel dicembre 2012, nell’ambito di un’indagine della procura di Rimini riguardante CL, e nello specifico il Meeting, furono sequestrati immobili e conti bancari per oltre un milione di euro. La Fondazione, secondo l’accusa, avrebbe sfruttato rapporti commerciali con società controllate dalla Compagnia delle Opere (CdO) di Milano per regolare il proprio bilancio e far emergere delle perdite.
Movimento 5 Stelle escluso dal Meeting di Rimini
Anche quest’anno le polemiche non sono mancate per via dell’esclusione dal Meeting di Giuseppe Conte. L’ex presidente del Consiglio si è così sfogato su Facebook:
“Oggi al Meeting di Rimini non è stata ospitata la voce del Movimento 5 Stelle. C’era invece una sfilata di politici che fanno finta di litigare in pubblico e poi intorno ad un tavolo trovano sempre l’accordo. Poi ci siamo noi, diversi da loro. Siamo scomodi per un certo sistema che vuole escluderci e oscurarci. Come le persone che difendiamo: lavoratori, giovani e piccole imprese non garantiti e tutelati da nessuno. #dallapartegiusta”.