Manca la colonnina? Il pieno di energia arriva col furgone

Se l’auto elettrica non va alla colonnina, la colonnina va all’auto elettrica. Letteralmente: lo fa a bordo di un van attrezzato, che alla bisogna accorre, “convocato” via web o tramite app. Facile come rimanere a secco e mandare qualcun altro a riempire una tanica dal benzinaio. L’idea è venuta un paio di anni fa a Eugenio De Blasio, pioniere della green economy in Europa (oltre che ceo di Green Arrow Capital è responsabile Internazionalizzazione di Assorinnovabili e presidente del cda di Polish Solar), che per via dei suoi 50 anni dice di essere «uno startupper atipico», ma che invece dovrebbe definirsi “uno startupper recidivo”, visto che ha già quotato al Nasdaq due greentech. «Se non sono elettrico io chi deve esserlo? Ma se già dal benzinaio mi innervosisco quando trovo la fila, come posso pensare si restare tre o quattro ore, ma anche solo mezz’ora, fermo a ricaricarmi? E se resto a secco in una zona dove non ci sono colonnine?» E così, come un novello Ennio Doris, ha disegnato intorno a sé la soluzione al (non solo suo) problema: E-Gap, il primo operatore mobile di ricarica (rapida) per veicoli elettrici in Europa. L’ha fatto mettendosi in società con Daniele Camponeschi (ex cio di Independent Power Producers con esperienza in primari gruppi finanziari) e Alessandro Di Michele (ex cfo di Borsa Italiana con esperienze in primari gruppi Internazionali e di consulenza finanziaria), insieme al gruppo MetaSystem specializzato in ricerca, sviluppo e produzione di elettronica applicata ai sistemi di sicurezza avanzati per i mercati automotive ed energia. «Ci sono voluti due anni di ricerca e progettazione e dal lavoro di oltre 70 professionisti tra ingegneri ed esperti: i “van” di E-Gap sono veri e propri centri di ricarica mobile veloce, la cosiddetta fast charge, in grado di fornire energia per ricaricare veicoli elettrici». 

Ci sono voluti anni di ricerca per ottimizzare i van di ricarica veloce: in mezz’ora si fa il pieno e nel frattempo si lava l’auto

Come funziona il servizio?

La nostra idea rivoluziona il paradigma della ricarica: è come se invece di andare tu dal benzinaio, fosse il benzinaio a venire da te. Diamo energia al tuo tempo: mentre ti stai dedicando a cose più importanti nella tua vita, spingi un bottone sull’app di E-Gap e chiami e-Gap tramite un’app e arriva il van a effettuare la ricarica. Senza bisogno che tu sia presente.

Senza che il proprietario apra l’auto?

Le auto elettriche di solito hanno il tappo aperto: nessuno ti ruba la carica o ti mette lo zucchero nel serbatoio. Altri modelli intelligenti, come le Smart, possono essere aperte dai nostri operatori, previo il consenso del proprietario, con il palmare, esattamente come col car sharing. E per i modelli che ancora non sono “smart”, stiamo sviluppando una green box da far montare sul veicolo. In alternativa, basta darsi appuntamento.

Comodo.

E ottimizzato: offriamo una serie di servizi ancillari durante la ricarica, che comunque è fast e non dura mai più di mezz’ora, come la pulizia, la sostituzione delle spazzole dei tergicristalli, la verifica della pressione dei pneumatici… In mezz’ora si possono fare tante cose. E prossimamente effettueremo anche servizi di delivery con consegna direttamente nell’autovettura del cliente. Ovviamente siamo coperti da un’assicurazione, quindi non si corre nessun rischio. 

Quando costa il servizio?

Indicativamente, tra i 15 e i 30 euro. E il listino dei servizi ancillari è competivivo:  una decina di euro per la pulizia. 

Il servizio sta prendendo il via a Milano, ma presto sarà anche a Parigi, Roma, Berlino, Londra, fino ad arrivare a Mosca

Dove sarà attivo il servizio di E-Gap?

Partiamo a Milano entro fine anno con dieci van che poi man mano incrementeremo. Poi debutteremo in altre nove metropoli, che abbiamo selezionato in base all’elevato tasso di crescita di veicoli elettrici: Parigi, Roma, Berlino, Londra, Stoccarda, Madrid, Amsterdam, Utrecht e Mosca. È un servizio che, come il car sharing, prevediamo si diffonda a macchia di leopardo.

A proposito di previsioni: il piano industriale com’è strutturato?

Il nostro è un piano modulare con un modello finanziario particolare, da una parte infrustrutturale, dall’altra di servizio. La particolarità è che è scalabile, implementabile in funzione della crescita del mercato: riusciamo a fare scaling up di tutto il sistema senza grandi investimenti aggiuntivi. Sulle prime dieci città prevediamo investimenti per circa 60 milioni di euro in diversi round di financing. Il primo, a Milano, insieme ad alcuni angels, impegna tra i 3 e i 5 milioni. Pensiamo di arrivare al break even al terzo anno.

Diciamolo: è più facile ed economico spostare un van che installare una colonnina.

Nella Vecchia Europa non vedremo mai una colonnina di ricarica in piazza del Duomo. Da emergenziale il nostro servizio diventerà essenziale. Non è solo questione di range anxiety, come si chiama in gergo l’ansia di rimanere a corto di energia, che poi è una delle principali barriere all’acquisto e all’utilizzo di auto elettriche, ma di inversione del paradigma. Grazie a E-Gap non ci saranno più scuse per non comprare un’auto elettrica.

La mobilità sostenibile prossima ventura

Uno stile di vita sostenibile per rendere città e ambienti più puliti e silenziosi: per ogni auto elettrica in circolazione che sostituisce un’auto tradizionale, si ottiene un risparmio fino a 2 tonnellate di CO2 all’anno. Secondo i dati dell’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano, nel 2020 l’Europa triplicherà il numero attuale di auto elettriche in produzione (ad oggi sono circa 20 modelli) con l’ingresso sul mercato di nuove case automobilistiche. In Italia i veicoli elettrici nel 2017 hanno segnato un +40% rispetto all’anno precedente, con 2.000 nuove immatricolazioni. Nonostante ad oggi nel nostro Paese, l’ibrido e l’elettrico insieme rappresentino soltanto il 3,5% del parco circolante, le stime sul futuro dell’elettrico segnalano un vero boom imminente: entro il 2030 i veicoli elettrici toccheranno quota 5 milioni (dagli attuali 10.000), complici il calo dei prezzi e lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica sul territorio. Secondo il recente Rapporto Ambrosetti, inoltre, si potrebbe attivare un fatturato cumulato compreso da 24 a 100 miliardi di Euro al 2025 e da 68 a 303 miliardi di Euro al 2030.