di Alfonso Ruffo
Non sono molte le medie aziende che possono vantare commesse per 500 milioni nei prossimi cinque anni anche grazie alla spinta del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il Gruppo Atlante sì, grazie soprattutto allo scrupoloso e attento lavoro dei dipendenti e del board la cui età media è 38 anni nonché dell’azionista di maggioranza Avio Di Sano, classe 1982, consulente di professione e imprenditore per vocazione.
La sua storia parte da lontano. Da quando, dopo gli studi, elabora un sistema per catalogare e gestire i rifiuti farmaceutici per conto di una startup, di cui è direttore tecnico. Poi mette a punto una struttura altamente professionale per dare supporto a enti pubblici e privati nella complicata attività della partecipazione a gare.
Quindi fonda una società di consulenza in comunicazione d’impresa e scopre il settore ferroviario del quale, assieme alla sua squadra, diventa un profondo conoscitore fino a dare vita a un gruppo industriale, Atlante appunto, specializzato in impiantistica, che diventa uno dei principali attori nazionali del settore con 100 milioni di fatturato previsto per il 2023.
Attraverso la crescita interna e una serie di acquisizioni conta ora circa 500 dipendenti diretti e 1.200 indiretti tra ingegneri, tecnici e operai di cantiere. L’ultima conquista, in ordine di tempo, riguarda la Socofer di Viterbo che opera nel campo sofisticato della produzione di scambi e giunti ferroviari. Un’attività che richiede, Di Sano sottolinea, una tecnologia di precisione nella lavorazione dei metalli.
Tra i clienti principali annovera Poste, Ferrovie dello Stato, Coni, Invitalia (nella parte sanitaria), Terna. Ha due divisioni di ricerca e sviluppo a Roma e Viterbo ed è presente con propri uffici a Milano, Savona, Napoli, Bucarest. A presto le aperture a Dubai e Copenaghen per seguire i grandi costruttori di treni e metropolitane.