L'ultima occasione utile per uno sviluppo omogeneo
Marco Zigon, presidente di Getra

«Il Paese non potrà crescere e stare nella media europea, pur avendo importanti campioni nel Centro Nord, senza uno sviluppo omogeneo». Parola di Marco Zigon, presidente di Getra, gruppo campano leader in Italia e tra i più importanti in Europa nel sistema di trasporto, trasmissione e distribuzione dell’energia, e di Matching energies foundation, che da anni sottolinea come gli investimenti nel Mezzogiorno portino crescita anche al Nord. «Posso comprendere in parte un po’ di preoccupazioni» dice Zigon, «perché non possiamo negare, e lo riconosciamo anche noi imprenditori meridionali che costruiamo il Pil di questo territorio, che negli ultimi 40 anni ci sono state risorse che se non sprecate sono certamente state utilizzate male, tanto da non portare i necessari benefici alla crescita infrastrutturale e anche economica del territorio». Il passato però non può fermare il presente. «È il momento di essere uniti, di lavorare in maniera sana e corretta e di credere in questa occasione» afferma il presidente di Getra, «dobbiamo concentrarci su progetti ben finalizzati in cui il rapporto tra investimento e ritorno sia assolutamente chiaro, evitando due tipi di errori tipici del passato: le risorse spese a pioggia senza direttrici ben definite; e il non portare a compimento progetti che avevano risorse ben precise». Perché l’occasione del Recovery Fund non vada sprecata, è cruciale il ruolo della PA. «La cultura del sistema Paese sotto il profilo istituzionale deve necessariamente fare cambiamenti sostanziali e molto rapidi» incalza Zigon, «per fare un esempio nel campo dell’energia e della sostenibilità, fino a 2-3 anni fa eravamo abbastanza avanti nelle installazioni di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, poi ci siamo fermati: addirittura le ultime gare sia nel fotovoltaico che nell’eolico sono andate deserte, perché le complicazioni della parte autorizzativa invece di attenuarsi si stanno addirittura incrementando, mentre i nostri competitor europei accelerano».