Lo storytelling

In occasione del “Breast Awareness Month” Fujifilm si impegna a realizzare un progetto ambizioso che pone le donne al centro di un programma di informazione sul tema del tumore al seno e della sua prevenzione. Nota soprattutto per le pellicole e le attrezzature fotografiche, in realtà Fujifilm è un’azienda leader nel settore Medical Systems ed è tra i principali player della diagnostica e dell’informatica medica sin dai primi anni ’80: l’opera ininterrotta di sviluppo di tecnologie innovative e di prodotti a tutela della salute e del comfort delle pazienti ha permesso all’azienda di mettersi in evidenza quale leader nella mammografia digitale e di distinguersi nell’applicazione dell’intelligenza artificiale nell’imaging medicale.

Fujifilm, che vanta oltre ottant’anni di esperienza nel settore medicale ed è tra i leading player nella mammografia digitale, ha scelto ottobre, “Breast Awareness Month”, come momento di contatto con la donna e con il settore della diagnostica high tech, per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione quale strumento principale nella lotta alla diffusione del cancro al seno.

Il progetto “Due sorelle” diventa quindi il punto di partenza delle attività di divulgazione e sensibilizzazione intraprese dall’azienda nell’ambito della campagna mondiale “Never Stop”, volta a promuovere la proposta di soluzioni di diagnostica per immagini realizzate a beneficio dei pazienti. Un racconto inedito sdoppiato in cinque momenti, dall’attesa della diagnosi al futuro: è l’opera che Ester Viola, avvocato matrimonialista, star di Twitter e scrittrice, ha firmato per Fujifilm, con l’obiettivo di affrontare con le corde della letteratura e dell’intimità un argomento sino a qualche anno fa innominabile: il cancro.

Il racconto in cinque parti intitolato “Due sorelle” narra una situazione che tante donne hanno vissuto, attraverso un testo con salti temporali che rimandano alle madri, nonne, zie malate prima di loro: Emilia ed Elena sono due sorelle dei nostri tempi. La scelta stilistica suggerisce nei ricordi, nei “sentito dire”, negli epiloghi il fatto che anche l’approccio psicologico è cambiato grazie alla scienza e alla tecnologia. Non ci si rende conto fino in fondo che nella battaglia contro i tumori si hanno alleati “meccanici” studiati da scienziati molto umani.

“Ho voluto raccontare il dramma del cancro scegliendo come protagonisti i sentimenti – afferma Ester Viola – . L’ansia e la paura – due tra i peggiori. Dal lato opposto invece il coraggio, la speranza. Ci sono la lucidità e la mancanza di lucidità che si intrecciano nelle due protagoniste, due sorelle così diverse caratterialmente: Elena, quella apprensiva, e poi Emilia, così calma. Le parti sono invertite perché chi si ammala è lei, Emilia. Dalla prima diagnosi all’anestesia, restano unite, a proteggersi, anche se in modi diversi. Fanno da sfondo i medici, gli esami, i referti, a sottolineare l’importanza della medicina e della prevenzione, che dovrebbe essere – anzi deve diventare – un imperativo. Non deve essere solo una scelta di alcune, la prevenzione. Deve venire prima di tutto”.

Narrato dalla voce intensa dell’attrice Mariella Valentini, il racconto di Ester Viola è fruibile tramite podcast sulla piattaforma Storytel e sul sito della divisione Medical Systems di Fujifilm. Le storie si potranno inoltre ascoltare nelle sale d’attesa degli ambulatori dei senologi che aderiscono al progetto.

All’interno del piano di sensibilizzazione per il “Breast Awareness Month” oltre al progetto editoriale “Due sorelle”, Fujifilm ha deciso di realizzare insieme all’artista Maurizio Galimberti, Fujifilm instax Ambassador e icona della fotografia istantanea globale, una mostra: “La Carezza”, dove protagoniste sono le donne.

Dieci opere esclusive per una mostra itinerante che il prossimo 21 novembre prenderà il via con la sua prima tappa presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma.

Le immagini raccontano la donna attraverso la tecnica del “ready made” che focalizza l’attenzione sul particolare, evidenziato da una fotografia istantanea. Il volto, il corpo, l’espressione degli occhi, l’attitudine al movimento sono il centro dell’attenzione dell’opera realizzata con Fujifilm instax Square SQ20. e sono arricchite da un elemento “pink” a evocare il mood del mese della prevenzione.

È cambiato l’approccio alla malattia, perché sono cambiate radicalmente la diagnosi, sempre più precoce e precisa, e la cura, sempre più risolutiva. Si può dire, perché ci si può curare. E se ci si può curare, si può guarire.

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