I grandi temi di investimento sono accompagnati da storie entusiasmanti, ma possono anche presentare delle insidie. L’energia verde è uno di questi grandi temi. Le società di energia rinnovabile hanno registrato forti rendimenti grazie al clamore e agli incentivi per l’energia pulita, ma la loro performance recente è stata tutt’altro che stellare.
Il recente crollo delle performance dei titoli del solare e dell’eolico potrebbe aprire un’opportunità di investimento, soprattutto se queste società si concentrano sulla creazione di valore a partire dalla crescita delle vendite.
Una buona storia spesso è un buon investimento. Ma non sempre. Il tema della transizione verde e le prospettive per le energie rinnovabili costituiscono un racconto avvincente, certo, e alcuni titoli EV hanno registrato guadagni enormi, ma i titoli del solare e dell’eolico hanno faticato ultimamente nonostante la forte crescita delle vendite. Vale quindi la pena di dare un’occhiata a ciò che sta portando questi titoli al ribasso e a ciò che potrebbe essere necessario per voltare pagina…
L’opportunità di investire nelle tecnologie più recenti e nei trend più importanti sembra entusiasmante, ma a volte gli investimenti tematici possono finire per sottoperformare il mercato per lunghi periodi. Le ragioni sono molteplici, tra cui le campagne di marketing super-intelligenti e le valutazioni ultra-elevate. Quando i titoli diventano costosi, spesso è perché un tema è già noto e ben seguito, e questo può portare a brusche cadute quando la tesi non va esattamente come previsto. È un po’ quello che stiamo vedendo con il solare e l’eolico.
Se si osservano i prezzi delle azioni dell’Invesco Solar ETF, del First Trust Global Wind Energy Fund ETF e del Global X Uranium ETF, si può vedere cosa succede quando un tema interessante non produce rendimenti stellari.
La performance dei prezzi a un anno dell’Invesco Solar ETF, del First Trust Global Wind Energy Fund ETF, del Global X Uranium ETF e dell’S&P 500. Il rendimento totale dell’ETF solare (linea bianca) nell’ultimo anno è stato un desolante -30%, quello dell’ETF eolico (arancione) è stato del -6,5% e quello dell’ETF uranio (giallo) è salito solo del 6%. L’S&P 500 (rosso), invece, è salito del 14%. Ora, queste performance per il solare e l’eolico sembrano piuttosto disastrose, ma gli investimenti tematici dovrebbero essere considerati su un periodo di tempo più lungo. Diamo quindi un’occhiata alla loro performance a 10 anni.
La performance dei prezzi a 10 anni dell’Invesco Solar ETF, del First Trust Global Wind Energy Fund ETF, del Global X Uranium ETF e dello S&P 500. Come si può vedere dal grafico, gli ETF sull’energia solare ed eolica sono cresciuti di circa il 90%, l’ETF sull’uranio è praticamente piatto, mentre l’S&P 500 è ancora in testa al gruppo, con una crescita enorme del 223%.
I titoli dell’energia pulita hanno registrato un forte rally dopo l’elezione di Joe Biden a presidente nel 2020, con gli investitori che scommettevano su enormi sussidi per la tecnologia verde. Ma questo slancio è cambiato nel tempo, poiché l’aumento dei tassi di interesse ha provocato un aumento dei costi di finanziamento e un calo del valore degli asset a più lunga scadenza. I flussi di cassa delle società di energia pulita, infatti, dovrebbero raggiungere un picco molto più lontano nel futuro rispetto ad altre società. Anche l’aumento dell’inflazione ha giocato un ruolo importante, facendo sì che i costi di produzione e di spedizione superassero le previsioni iniziali. Inoltre, la concorrenza cinese nel settore dei pannelli solari ha fatto calare drasticamente i prezzi del settore. Inoltre, c’è incertezza sull’entità dei crediti d’imposta previsti dall’Inflation Reduction Act (IRA) degli Stati Uniti, e persino alcuni Stati favorevoli all’ecologia, come la California, stanno pensando di ridurre i loro sussidi ambientali.
La spinta verso le energie rinnovabili è destinata a continuare per decenni, con iniziative da parte dei governi di tutto il mondo, compresi Stati Uniti, Europa, Giappone, Cina e India. Goldman Sachs calcola che gli obiettivi di crescita previsti dall’IRA e dal piano europeo REPowerEU potrebbero tradursi in un mercato complessivo per l’eolico e il solare di circa 2.000 miliardi di dollari. Inoltre, la banca d’affari prevede una costante e rapida espansione dello stoccaggio di energia rinnovabile in Europa e negli Stati Uniti entro il 2030.