Roberto Naldi con Xi Jinping

Ci sarebbero stati cento, mille hotel a cinque stelle pronti ad accoglierlo, ma il presidente cinese Xi Jinping ha scelto lui, anzi una delle “perle” del suo impero alberghiero che valica anche i confini nazionali ed è andato a dormire al Parco dei principi, lusso e privacy, anello prezioso dell’articolata catena di Roberto Naldi. Ovviamente l’evento ha destato più di una curiosità nel mondo della business community dove Naldi è molto noto. Ma l’uomo, fermezza ed eleganza, non è di quelli che cede alle lusinghe della vanità personale. Per Naldi tutto è business, lavoro e come tale va trattato, sia pure, trattandosi di Xi Jinping, con i guanti bianchi.

Cominciamo dall’inizio, da come nasce il gruppo Naldi…

Tutto nasce da mio nonno Roberto Fernandes Naldi, che nel secondo dopoguerra avvia l’acquisizione di alcune strutture alberghiere in Campania per poi arrivare a Roma nel 1963 con la costruzione del Parco dei Principi che tutt’oggi rappresenta il quartier generale della Collezione.

Nonno intraprendente e fortunato, visto che oggi voi eredi avete un impero del lusso di prim’ordine. Che cosa comprende la collezione? 

Beh,  è una collezione che da Roma, con le attuali tre proprietà (Parco dei Principi, Splendide Royal e Mancino 12), spazia sino a Lugano (Splendide Royal) e Parigi (Splendide Royal).

Ecco proprio al Parco dei Principi a Roma recentemente è arrivato il presidente cinese. Lo ha incontrato? Che effetto le ha fatto sapere che dormiva in uno dei suoi gioielli?

Al Parco dei Principi siamo soliti ospitare importanti personalità politiche e Capi di Stato. Poter avere il Presidente Xi Jinping nel mio albergo è stato senz’altro motivo d’orgoglio e aver avuto l’opportunità di incontrarlo e scambiare qualche battuta è stato allo stesso tempo un privilegio ed un onore.

Fedele all’understatement, mi pare. E ci sta. Parliamo del futuro: quale è la strategia del gruppo?

Alzare continuamente la qualità ed il livello dei servizi offerti agli ospiti della nostra Collezione, mantenendo sempre cura della tradizione familiare che da generazioni guida la nostra attività nel settore dell’ospitalità.

Come immagina il gruppo fra 10 anni?

In espansione grazie all’aiuto dei miei figli Giovanni e Adele, sempre più protagonista nel panorama dell’ospitalità internazionale a cinque stelle.

Ha in mente acquisizioni internazionali o partnership?

Sono sempre disponibile a valutare nuove opportunità anche a livello internazionale, con particolare interesse alle principali capitali europee.

Ma in quale dei suoi tanti alberghi ama passare un week end di relax?

Quando si parla di relax, lo Splendide Royal di Lugano è l’ideale. Immerso nella cornice naturale svizzera, le camere di quest’albergo si specchiano sul lago di fronte per una vera esperienza di relax. Inoltre, per garantire un’esperienza ancora più rilassante, a giugno sarà inaugurata una Spa con piscina affacciata sul lago.

Che rapporto ha personalmente con i soldi?

A Napoli si dice: senza soldi non si cantano messe. E ho detto tutto.

Quale è il suo sogno per il futuro sia come imprenditore che come padre?

Proseguire in questo mio percorso assieme ai miei figli per tramandare e rafforzare la tradizione familiare con sempre maggiore successo.

Da piccolo sognava di diventare ciò che è o pensava di fare un altro mestiere? Quale?

Essendo cresciuto sin da piccolo nell’ambiente dell’ospitalità, ho coltivato la mia passione per il mondo alberghiero e per i dettagli che lo caratterizzano. Con gli anni ho imparato a valorizzarne ogni aspetto tanto che tutt’oggi, come un architetto e un designer, seguo personalmente ogni progetto di rinnovamento o restauro delle mie strutture.

Quale è infine il suo più grande lusso privato?

Il mio vero lusso oggi è potermi ritagliare un po’ di spazio per le mie passioni sportive, del tempo di qualità lontano dai pensieri delle attività imprenditoriali.