mercati in difficoltà

Le società statunitensi hanno annunciato una quantità record di acquisti di azioni proprie quest’anno, perché?

Dalle strozzature dell’offerta all’inflazione, le aziende americane stanno affrontando più di qualche rischio per i loro profitti. Così stanno ricorrendo a un trucco ben noto per tenere buoni gli investitori: stanno riacquistando le proprie azioni, limitandone l’offerta disponibile e spingendo così in alto il prezzo di quelle rimaste. Infatti, Goldman Sachs ha mostrato che le aziende statunitensi hanno approvato un valore record di 319 miliardi di dollari di riacquisti di azioni quest’anno. E ora è il momento perfetto per loro per fare proprio questo: il prezzo medio delle azioni nell’indice statunitense Russell 3000 è sceso di oltre il 30% quest’anno, il che suggerisce che le aziende possono accaparrarsi le loro azioni per un affare.

Le banche d’investimento americane guadagnano commissioni per facilitare i grandi riacquisti di azioni, quindi questo record potrebbe essere arrivato come un sollievo. Anche perché hanno visto un serio calo in una delle loro maggiori fonti di guadagno: consigliare le aziende su come vendere azioni, di solito attraverso offerte pubbliche iniziali (Ipo). Esempio: cinque delle più grandi banche d’investimento statunitensi hanno fatto quasi il 90% in meno da quel segmento del loro business quest’anno rispetto a quanto avevano fatto in questo periodo nel 2021.

Le Ipo potrebbero essere fuori luogo negli Stati Uniti, ma sono molto in voga altrove: i dati usciti la scorsa settimana hanno mostrato che le aziende del Medio Oriente hanno raccolto più denaro dalle Ipo rispetto a quelle in Europa quest’anno. Questo è probabilmente dovuto al fatto che i mercati azionari energetici della regione stanno avendo un anno particolarmente forte, dato che l’aumento del prezzo del petrolio e del gas naturale manda le azioni dei produttori locali alle stelle.