Far crescere il sistema fieristico italiano all’estero, aiutandolo a fare sistema per affermarsi sempre più sui mercati internazionali grazie al richiamo vincente del Made in Italy. È uno degli obiettivi del nuovo corso di Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane guidata da Carlo Ferro.

I semi gettati nel periodo della pandemia stanno germogliando: il presente delle fiere è migliore di quanto ci si potesse attendere e il futuro è pieno di speranze. «Fuor di piaggeria nei confronti dell’Ice e dei suoi dirigenti credo di poter dire che la situazione è cambiata» dice Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group, che ha nel suo portafoglio le strutture di Rimini e Vicenza e ha sviluppato negli anni numerose attività estere. «C’è stata quella che definisco una trasformazione della sua funzione vera e propria: da società di servizi tesa ad impegnarsi per l’obiettivo fondamentale della promozione all’estero del sistema di imprese italiane, Ice è diventato un vero e proprio partner, con cui discutiamo e condividiamo progetti sui quali vengono convogliati forme di investimento e di produzione di organizzazione e servizio da parte dell’agenzia. L’obiettivo è quello di raggiungere la migliore efficacia sul protagonismo del sistema dei buyers. Questi progetti per quanto ci riguarda stanno riguardando in modo particolare i settori oro, oreficeria, gioielleria, lusso, sui mercati più interessanti: Ice sta avendo un ruolo molto importante».

Il contributo dell’agenzia si estende anche ad altri ambiti. «Lo stesso avviene in campo di tematiche ambientali con il nostro grande protagonista del settore fieristico che è Ecomondo, una delle fiere leader a livello europeo e oltre» osserva Cagnoni. «Un terzo settore di attività caratterizzato da questa sorta di alleanza con Ice è l’alimentare dolce, rappresentato dalla manifestazione Sigep, mentre una nuova frontiera è quella dell’area cinese. Questo vuol dire che stiamo facendo concretamente passi avanti tra sistema fieristico e Ice anche nel concepimento di rapporti e funzioni, trasformandoci tutti in operatori con obiettivi imprenditoriali».

«Ci sono altri due obiettivi che con l’Ice pensiamo di poter mettere in agenda per il prossimo futuro» aggiunge il presidente di Italian Exhibition Group. «Il primo è l’estensione del nostro presidio come sistema fieristico italiano a livello mondiale. Facciamo conto che Ice d’ora in avanti tenderà a posizionare le proprie iniziative nello scenario internazionale sempre di più su operazioni fieristiche che abbiano il marchio italiano. Il secondo è un mantra che chi mi conosce sa che recito spesso: sto parlando della possibilità di realizzare un quartiere fieristico per iniziativa italiana fra quartieri e Ice, per farlo diventare una piattaforma in grado di far partire tutta una serie di iniziative che abbiano il marchio del made in Italy».

Altra realtà importante in termini fieristici e non solo è quella della nautica. «Grazie al Piano di internazionalizzazione e promozione del Made in Italy approvato dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e reso operativo da Ice Agenzia, Confindustria Nautica ha visto rafforzato negli anni il presidio nei mercati strategici a sostegno del Salone nautico internazionale di Genova e delle imprese dell’industria della nautica da diporto italiana» dice il presidente Confindustria Nautica Saverio Cecchi. «Il piano attualmente comprende interventi mirati a favorire l’internazionalizzazione delle aziende della nautica da diporto attraverso la partecipazione alle più importanti rassegne internazionali, e una campagna di promozione del Salone nautico che prevede la presenza sulle più qualificate riviste estere di settore, un piano di comunicazione digital mirato su paesi strategici e il progetto di incoming che ogni anno porta a Genova i più importanti operatori mondiali del settore, i giornalisti esteri e buyer internazionali provenienti da 25 Paesi». Numerose le concrete iniziative intraprese. «In occasione della scorsa edizione del Salone abbiamo ospitato in collaborazione con Ice Agenzia l’iniziativa Italian StartUp, un progetto che si pone come finalità quella di rafforzare le capacità tecniche, di mercato e organizzative in nuovi mercati competitivi di startup con potenzialità di crescita» mette in evidenza Cecchi. «Le opportunità offerte dalla contaminazione con nuove realtà sono sicuramente uno stimolo allo sviluppo di nuove soluzioni non solo in termini di materiali ma anche di processo. Ovviamente rimane centrale l’azione dedicata alle attività di incoming di buyers esteri. Un processo fondamentale per poter accompagnare le Pmi allo sviluppo e al potenziamento dei mercati esteri generando un volano di crescita internazionale difficilmente raggiungibile senza questo supporto. In ultima analisi, ma non in termini di priorità, ha assunto una grande rilevanza il progetto di comunicazione integrato del brand Made in Italy. Una comunicazione unidirezionale dei diversi comparti di produzione che valorizza la storia produttiva e progettuale del nostro Paese e in grado di definire l’Italia come destination hub di eccellenza nel mondo».

Un’altra realtà centrale del sistema fieristico italiano, Fiere di Parma, conferma il proficuo ruolo dell’agenzia. «Con la pandemia c’è stato un ulteriore sviluppo qualitativo nella collaborazione con Ice» dice il Ceo Antonio Cellie, «l’Agenzia ha tenuto in vita il nostro settore anche attraverso la promozione delle piattaforme digitali che sono state un bridge importantissimo di continuità, non tanto nel modello di business quanto in quello di relazione. Abbiamo fatto un lavoro di fine tuning sugli universi di relazione: alla riapertura l’Ice aveva le risorse necessarie e sufficienti per sostenerci, e noi le informazioni atte a gestire al meglio le risorse disponibili. Questo combinato disposto ha generato quel percorso virtuoso che ha permesso alle fiere italiane negli ultimi mesi di andare meglio rispetto al benchmark europeo». Cellie sottolinea la continua crescita quali-quantitativa del contributo dell’Ice. «Abbiamo fatto un padiglione a Dubai durante Expo» racconta il Ceo di Fiere di Parma, «anche in quell’occasione abbiamo avuto modo di provare in maniera concreta come bene ha funzionato il nostro staff di Dubai con quello di Ice. Lo stesso dicasi per alcuni mercati come gli Stati Uniti: ormai da 8 anni abbiamo un rapporto strutturale di collaborazione con la sede Ice di Chicago, che nasce come specialist della private label e diventa il centro di competenza di tutta la Gdo americana, con un contributo permanente non solo alle fiere ma a tutte le aziende che si sono affacciate a quel mercato». Tanti i progetti portati avanti con Ice. «A cominciare dai road show che seguo personalmente ormai da 10 anni: i Cibus market check» spiega Cellie, «il giorno prima delle fiere, con gli export manager delle aziende italiane presenti in fiera, organizziamo una visita guidata in diversi punti vendita delle principali Insegne locali, in modo che gli espositori possano andare in fiera molto preparati su lay out e assortimenti dei retailer di quella geografia. Ma non ci occupiamo solo di Food; ad esempio, in queste settimane, stiamo gestendo con Ice e ministero dell’Agricoltura un progetto innovativo a Floriade di Amsterdam sul florovivaismo, settore nel quale siamo protagonisti dal 2020, che comprende un incoming dedicato alle grandi realtà interessate al settore made in Italy per Flormart che noi organizziamo a Padova dal 21 al 23 settembre».