In questo movimentato inizio anno le obbligazioni convertibili, con la loro possibilità di ricevere azioni della società emittente o di un’altra società, stanno registrando un’ottima performance. Ma i timori degli investitori dopo il nefasto 2018 continuano a pesare.
L’analisi di Marc Basselier, head of convertible bonds e l’investment specialist Scarlett Claverie-Bulté di Union Bancaire Privée (UBP) si concentra sugli ostacoli che questo tipo di obbligazioni dovranno affrontare nei prossimi mesi.
I timori intorno a questa tipologia di titoli di debito sono dovuti, ovviamente alle preoccupazioni sulla crescita globale e sugli sviluppi politici in diverse regioni del mondo. Condizioni che “hanno causato un sostanziale aumento della volatilità dei titoli azionari e gli investitori dovranno probabilmente abituarsi a mercati più volatili, date le numerose incertezze che permangono”.
“Tuttavia”, continuano i due manager, “pochi sono disposti a rinunciare del tutto alla loro esposizione azionaria. Sebbene la crescita economica si stia indebolendo in tutto il mondo essa rimane ben al di sopra dei livelli di recessione. Inoltre la forte correzione del mercato della fine del 2018 ha portato le valutazioni azionarie globali a livelli più ragionevoli. Infine in un contesto di bassi tassi di interesse, in particolare in Europa, i rendimenti obbligazionari faticano a offrire una buona alternativa ai rendimenti dei dividendi azionari”.
Le convertibili stanno dimostrando quindi una buona capacità di tamponare gli shock che hanno colpito il mercato azionario. “Così è stato nel 2018, quando con la loro minore volatilità e i benefici del floor obbligazionario, hanno dimostrato una solida resistenza a forti correzioni sui mercati azionari. Questa asset class ha mostrato una buona dinamica anche durante il rally di mercato dei primi mesi del 2019: a gennaio l’indice Thomson Reuters Global Convertibles ha catturato oltre il 70% dell’aumento del Msci World Net Tr (entrambi con copertura in euro)”, l’indice del mercato azionario globale.
In questa fase avanzata del ciclo economico, il mercato globale delle convertibili offre anche l’esposizione alle azioni di alcune aziende molto richieste, in particolare quelle che si occupano di economia digitale, consumi degli emergenti, e sanità. Sono questi i settori di riferimento delle aziende ritenute più interessanti da chi investe in obbligazioni convertibili. “Un altro fatto degno di nota è che le obbligazioni di più recente emissione sono state emesse da società le cui prospettive di crescita si basano più su trend secolari positivi che sul ciclo economico. Si tratta di società che hanno il potenziale per generare maggiori rendimenti, con livelli di indebitamento relativamente bassi, ma anche solide prospettive di generazione di cassa e un fabbisogno di finanziamento relativamente limitato”.
Nel complesso, nel 2018 sono state emesse a livello mondiale grandi quantità di nuove obbligazioni convertibili. “Quasi la metà di esse proveniva da emittenti esordienti, offrendo agli investitori convertibili maggiori opportunità di diversificazione in un momento in cui le valutazioni dell’asset class rimangono inferiori alla media storica. Il contesto è pertanto favorevole e le convertibili dovrebbero continuare a fornire agli investitori un’esposizione verso società di alta qualità, limitando al contempo il rischio di volatilità e di correzioni occasionali”, concludono Scarlett Claverie-Bulté e Marc Basselier.
Le convertibili fanno gola nonostante le nuvole sulla crescita
Questo tipo di obbligazioni sta dimostrando una buona capacità di tamponare gli shock che hanno colpito il mercato azionario. L'analisi di Marc Basselier e Scarlett Claverie-Bulté di Union Bancarie Privée