Wallex sta facendo tredici. Dopo aver lanciato lo scorso anno Eurst, una stablecoin legata all’euro, ne ha, infatti, in cantiere altre legate alle principali valute mondiali. «Eurst è stato un laboratorio» ha spiegato a Economy Simone Mazzuca, fondatore e ceo di Wallex, il gruppo di società di fintech che tocca tutti gli aspetto delle valute digitali. «Il nostro obiettivo era creare un prodotto che avesse una logica identica a quella istituzionale ovvero avere un collaterale sicuro e un deposito trasparente e assicurato con una valuta solida come il dollaro. Ci siamo riusciti e adesso, sulle stesse basi, ci accingiamo a lanciare altre 13 stablecoin sulle valute più utilizzate come il dollaro americano, quello di Honk Kong e quello canadese, la sterlina, il rand sudafricano, il real brasiliano e il pesos messicano».
Cos’è una stablecoin?
È una valuta digitale, basata sulla tecnologia blockchain, il cui valore è legato a quello della valuta di riferimento. Ad esempio, un Eurst ha il valore fisso di un euro. Oggi è un prodotto che è in grado di spazzare via ogni titubanza sulla tecnologia e sulle criptomonete perché ha caratteristiche uniche.
Quali?
È trasparente perché ha un sistema live audit che permette in ogni istante di sapere quanti token, quante criptomonete, ci sono in circolazione e i fondi che le sostengono. Una cosa importante, visto che oggi molti considerano le criptomonete come qualcosa di astratto, di non sostenibile. Eurst, invece, lo è. Nemmeno gli Stati fanno più qualcosa del genere. Una volta avevano bisogno di una quantità d’oro in cassa per poter battere moneta, ma sono più di cinquant’anni che nemmeno il dollaro lo fa più. Le stablecoin sono più solide delle monete tradizionali perché c’è sempre in cassa il loro controvalore. Poi, come Eurst, avranno un sistema di Kyc, Kyb, Aml e Sunshine Scan che ci permette di controllare ogni user e quindi saranno compliance sotto l’aspetto di anti moneylaundry.
Come saranno garantite le vostre stablecoin?
Saranno tutte collateralizzate dal dollaro, ovvero hanno un controvalore in dollari depositati. Tutte le valute fiat sono assicurate Fed e depositate a seconda della valuta in diversi conti. Tutte vengono minate solo ed esclusivamente in presenza del collaterale fiat.
Ma quali sono i vantaggi delle stablecoin?
Sono un sistema alternativo al Sepa-Swift che ha dei criteri simili al loro, ma sono più sicure e controllate perché offriamo maggiori garanzie.
Perché un investitore dovrebbe utilizzare le stablecoin?
Il primo motivo è che, aprendo un conto, ad esempio, in Eurst, avrebbe un’assicurazione di 250 mila dollari invece dei 100 mila euro che potrebbe avere su un conto corrente in Europa. Il secondo è che avrebbe un conto assicurato dalla Federal Reserve americana, che è decisamente più importante della Banca Centrale europea. Il terzo è che oggi un asset digitale è molto più sicuro perché ti protegge dai rischi gravi come una guerra, una pandemia o un possibile default del sistema. Una criptomoneta si può spostare rapidamente ed è monetizzabile in tutto il mondo. Leggiamo sui quotidiani che molta gente viene fermata in Ucraina con il denaro nelle valigie: con i wallett non ci sarebbe certo questo problema. Il quarto motivo è che si tratta di un sistema alternativo. Non mi devo recare in banca ogni giorno, ma posso interagire online ed effettuare transazioni in pochi minuti anziché, come minimo con istant sepa, in due ore.
E le aziende che vantaggio potrebbero avere?
Oltre a quelli che ho citato, le aziende hanno a disposizione una piattaforma borderless che dà accesso ai mercati internazionali e, quindi, aiuta a incrementare il cash flow con commissioni più basse, tempi più brevi e sistemi di sicurezza antifrode. I wallett, grazie alla blockchain, sono tutti monitorati, hanno uno scoring e se ci sono problemi nelle transazioni vengono “frizzati”, congelati. Non si può dire che avvenga lo stesso per gli altri sistemi di pagamento dove i casi di frode sono alti.
Basta non perdersi le password o addirittura i wallett…
Nella nostra struttura abbiamo custodial wallett che teniamo noi e quindi noi abbiamo i dati sempre in backup.
Lei prima parlava di un possibile default. A cosa si riferiva?
Il sistema è stremato dopo quello che è successo negli ultimi due anni. In Italia è stato dichiarato lo stato d’allerta, che tocca direttamente il sistema bancario e finanziario. Sono un po’ pessimista, ma nella cattiva ipotesi in cui fosse dichiarata una guerra, le banche potrebbero sospendere l’attività perché la prima cosa che si fa quando inizia un conflitto è bloccare le transazioni come è già successo in Russia. Il mondo digitale rimane una alternativa sicura perché protegge i tuoi beni.
Un’ipotesi estrema
Certo, anche perché le banche sono il nostro obiettivo principale per linkare il sistema tradizionale allo spazio blockchain e fintech. Attualmente i due mondi sono in contrasto perché ci sono dei problemi di comunicazione a livello finanziario. Oggi se carichi dei fondi da una piattaforma cripto ti chiudono il conto o ti bloccano e se invece li mandi non effettuano l’operazione. Le stablecoin sono l’unico bridge tra il mondo tradizionale e quello digitale che può iniziare a stabilire delle relazioni finanziarie corrette. Anche le banche oggi possono beneficiare del turnover che possono arrivare dalle transazioni in criptovalute.
Avete già qualche contatto?
Abbiamo molti tavoli aperti e conversazioni con istituti di credito, ma attendiamo di mettere in pista le prossime 13 stablecoin per presentaci come fornitore istituzionale, come Mastercard o Visa, per poter iniziare questo processo di integrazione. La regolamentazione sta andando avanti perché, a causa della guerra, tutti si sono trovati di fronte a un potenziale pericolo e tutti si stanno organizzando. India e Russia hanno stabilito delle regole per gli assett digitali e alcune importanti banche hanno ricevuto una licenza per trattarle.
Ma stiamo parlando di stablecoin o di bitcoin?
Sono entrambi assett digitali. Ogni Paese o banca svilupperà la propria strategia.
A propositi di bitcoin: molti credevano che arrivasse a 100 mila euro…
Continuo a essere molto fiducioso. Il ribasso della fine dello scorso anno è stato solo una fase temporanea. Ormai c’è tutto ciò che serve per arrivare a quella cifra simbolo. I money farm si sono ridotti moltissimo da un anno a questa parte e c’è un interesse comune a mantenere in piedi il bitcoin senza farlo fluttuare troppo perché tutti conservino i propri valori. Questa è la legge di mercato. Il drop down c’è già stato prima della fine dello scorso anno, quando da 60 mila euro è sceso a 29 mila. Adesso è il momento della risalita, che è già in atto.
Comunque, c’è una profonda differenza tra bitcoin e stablecoin.
Il bitcoin e le altre monete digitali sono un investimento, uno strumento speculativo che permette di guadagnare e ha un rischio. Le stablecoin sono un mezzo legato al valore di una valuta. Permettono di effettuare delle transazioni, di proteggere gli assett e sono un rifugio in momenti d’emergenza.