Nello studio di un commercialista: «Per motivi di privacy non possiamo chiamare i clienti per nome. Entri il signore che deve scaricare le spese per il motel con la segretaria». La privacy colpisce ancora e questa volta lo fa sulle fatture elettroniche. Che il Garante ha messo nel mirino per le numerose criticità sul fronte del trattamento dei dati personali. Il “provvedimento” che Antonello Soro ha inviato all’Agenzia delle Entrate formula una serie di rilievi che spaziano dall’archiviazione di dati non obbligatori a fini fiscali (la fattura contiene informazioni in dettaglio sui beni e servizi acquistati, come le abitudini e le tipologie di consumo o, addirittura, la descrizione delle prestazioni sanitarie o legali) all’enorme mole di dati personali trasmessi tramite PEC attraverso lo SDI senza l’adozione di meccanismi di cifratura della fattura elettronica, con la memorizzazione dei documenti sui server di posta elettronica. È la prima volta che Garante per la Privacy esercita il nuovo potere correttivo di avvertimento, attribuito dal Regolamento europeo, con il provvedimento n. 481 del 15 novembre 2018. «Il fine pubblico perseguito con l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica, se pure legittimo, non deve porsi a scapito dei principi di protezione dei dati personali, così come è stato sottolineato dal Garante della Privacy in un recente provvedimento con il quale ha segnalato le forti criticità riscontrate nel sistema predisposto per la gestione degli adempimenti che obbligatori a partire dal 1 gennaio 2019», commenta l’avvocato Marco Martorana (nella foto), che a Lucca ha fondato uno studio legale specializzato in Diritto della Privacy, professionista DPO (Data Protection Officer – Responsabile della protezione dei dati personali) certificato, che a Lucca ha fondato uno studio specializzato (tra l’altro) proprio in Diritto della privacy. Un tema particolarmente delicato per le aziende, che con la General Data Protection Regulation (Gdpr) entrata in vigore a maggio rischiano multe fino a 20 milioni di euro o per il 4% del fatturato mondiale annuo di una società, a seconda di quanto risulti più gravoso per l’azienda sanzionata.
La piattaforma che deve gestire l’intero sistema non presenterebbe le caratteristiche necessarie per la piena compliance con la gdpr
Per questo il team di Martorana fornisce consulenza e assistenza legale personalizzata per aziende e liberi professionisti in tema di protezione dei dati personali, sia in fase di formazione del personale che di redazione e aggiornamento della documentazione prevista dalla legge e dalla nuova normativa europea, perché le bucce di banana sono dietro l’angolo: dalla videosorveglianza alla geolocalizzazione delle flotte aziendali, dalla sicurezza del sistema inforatico all’uso promiscuo di telefonini e laptop. E ora anche la grana delle fatture elettroniche. Non solo per le aziende, per questa volta, ma per lo stesso Fisco che ha deciso di estendere l’obbligo ad aziene e privati: «Il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate potrebbe riguardare anche informazioni sui beni e servizi acquistati, come le abitudini e le tipologie di consumo, legate alla fornitura di servizi energetici e di telecomunicazioni (es. regolarità nei pagamenti, appartenenza a particolari categorie di utenti), o addirittura la descrizione delle prestazioni sanitarie o legali. Informazioni che potrebbero essere da sole sufficienti anche a effettuare una vera e propria profilazione dei consumatori finali», spiega l’avvocato Martorana. «La piena operatività del Regolamento Europeo e del D.lgs. 101/2018 di attuazione impone che, a fronte di un trattamento che comporta forti rischi per i diritti e le libertà delle persone fisiche, il Titolare debba attivarsi per l’adozione delle misure tecniche e organizzative necessarie a prevenire ogni danno, ivi compreso l’adozione di strumenti appositamente progettati per minimizzare il più possibile il trattamento, privilegiando così la protezione dei dati personali», aggiunge. «Questo passaggio, a parere del Garante, è mancato e l’attuale piattaforma che dovrà gestire l’intero sistema della fatturazione elettronica non presenterebe le caratteristiche necessarie per restringere il trattamento a quello strettamente necessario. Il Governo nel frattempo ha dichiarato che non ci sarà alcuna proroga circa l’entrata in vigore della fatturazione elettronica prevista a partire dal 1 gennaio 2019, ma che non siano da escludere dei correttivi che potrebbero essere inseriti nel decreto fiscale al momento della conversione in legge».