LA MIA FASE DUE/Retelit: «E ora acceleriamo la digitalizzazione»
Federico Protto, a.d. di Retelit

I cambiamenti nel mondo del lavoro e della vita delle persone portati dall’emergenza sanitaria del coronavirus sono sotto gli occhi di tutti. È necessario cogliere questa fase di transazione per accelerare il percorso di digitalizzazione delle aziende. Il nostro Paese sconta infatti un leggero ritardo rispetto ad altri Paesi in termini di crescita tecnologica delle aziende, anche a causa della piccola dimensione media e la crisi del 2008 mai del tutto superata.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


L’attuale crisi ha imposto a tutti il lavoro da remoto e più in generale digitalizzato, accelerando di fatto un processo che era già in corso ma che avrebbe richiesto molto più tempo, con la conseguente aumentata richiesta di consulenza e servizi digitali. In Retelit, anche grazie alla fusione con Gruppo PA che ha consentito un arricchimento di offerta e di copertura infrastrutturale, non ci siamo fatti cogliere impreparati e abbiamo saputo gestire al meglio la situazione, offrendo fin da subito supporto ai nostri oltre 4.000 clienti e ai nuovi che si sono aggiunti il massimo supporto.

I dati finanziari recentemente approvati, se pure contengano solo una parte del periodo di pandemia, dimostrano che la risposta è stata positiva e siamo stati capaci di reagire velocemente alla nuova situazione, pur partendo da una base già strutturata e organizzativamente già elevata. Retelit infatti aveva avviato da tempo una riorganizzazione dell’infrastruttura operativa degli uffici e delle procedure lavorative in remoto per consentire la massima efficienza visti gli oltre 500 dipendenti dislocati in 15 sedi dopo l’acquisizione di Gruppo PA.

Viste queste premesse, diversamente da altri ambiti economici che sono stati profondamente impattati dal Covid-19, pensiamo a un futuro in crescita e a meno di avvenimenti ad oggi non prevedibili, abbiamo confermato la guidance 2020, che prevede un fatturato di circa 165 milioni di euro e un’EBITDA superiore ai 50 milioni di euro.