Si dice che un diamante sia per sempre, ma non ditelo a Faraone Casa d’Aste, che proprio grazie ai preziosi si è affermato come uno dei protagonisti del settore, dopo la fondazione nel 1860. «Il pezzo più caro mai battuto durante un nostro evento – ci spiega Vittoria Bianchi (nella foto della pagina seguente), ceo di Faraone Gioielli e di Casa d’Aste – è stato un anello in platino con zaffiro Kashmir taglio cuscino del peso di circa 9 carati, che è stato venduto a 545 mila euro, mentre la stima era di soli 100 mila. Questo prezioso è stato oggetto di una lunga battaglia a suon di rilanci da parte di dodici offerenti stranieri. Anche un filo composto da cinquantasette perle naturali è stato conteso in una gara tra due pretendenti: alla fine è stato battuto a 105 mila euro, mentre il valore di stima era di 20 mila».
«Ci occupiamo solo di preziosi esclusivi, che abbiano un quid che li differenzi da quanto si trova abitualmente sul mercato. Ricerchiamo – aggiunge la numero uno di Faraone – una lavorazione particolare di una certa epoca, gemme dalle caratteristiche uniche, diamanti over-size o purissimi, perle naturali, orologi quasi introvabili o provenienti da collezionisti. Ma oltre a questi capolavori, durante i nostri eventi vengono battuti gioielli anche di minor valore, ma sempre originali. In questo modo anche i privati possono fare il loro affare, e aggiudicarsi dei pezzi rari che difficilmente potrebbero trovare sul mercato».
Il pezzo più caro mai battuto è un anello in platino con zaffiro kashmir taglio cuscino da 9 carati,venduto a 545mila euro
L’azienda oggi non si limita più alla vendita dei propri articoli, ma propone anche un servizio di aste. «Questo nuovo ramo della società è nato da una specifica analisi della tendenza del trend nell’utilizzo dei preziosi – prosegue Bianchi – Le occasioni per indossare gioielli di una certa importanza sono oggi ormai rare. È così che le parure delle nostre nonne sono uscite di scena. Perché non venderle a chi darebbe loro una nuova vita, o trasformarle in qualcosa di più portabile? Alla nostra clientela non solo proponiamo la vendita all’incanto, ma anche la permuta del gioiello con una versione più attuale e l’acquisto diretto da parte della maison».
Da sempre amatissima da star internazionali del calibro di Maria Callas e Ava Gardner, e da casate nobiliari come la famiglia reale Monegasca, grazie alle aste «la società – ci racconta Vittoria Bianchi – ora vanta un parterre molto variegato, composto da collezionisti, privati e commercianti, italiani e stranieri. Siamo molto soddisfatti perché stiamo registrando un’affluenza davvero inaspettata, quasi triplicata rispetto alle precedenti edizioni e con numerosi rilanci. Ciò significa che i nostri eventi sono diventati un appuntamento imperdibile non solamente per gli esperti del settore».
E con un nome così storico, il brand riceve moltissime richieste per la valutazione di oggetti di diverso tipo. Il momento della scelta dei pezzi è estremamente delicato, perciò Faraone si avvale di un team di esperti, che «compie un’attenta analisi per determinare, in primo luogo, l’autenticità di ogni articolo. Si tratta di un controllo che coinvolge ogni dettaglio: vengono esaminate le firme, che devono essere originali, e viene analizzata la congruenza tra le pietre e il loro certificato, ove presente – ci spiega il ceo della maison – Qualora le gemme non fossero garantite, ci operiamo per ottenerne la certificazione più adatta. Successivamente, verifichiamo che siano naturali e appuriamo il titolo dell’oro o degli altri metalli. Per quanto riguarda gli orologi da polso, ci accertiamo dell’originalità di ogni componente e controlliamo se sono state apportate modifiche».
Constatata l’autenticità degli articoli, il team effettua «un’attenta selezione sui gioielli e gli orologi, scegliendo solamente quelli altamente ricercati e desiderabili – afferma Vittoria Bianchi – È inoltre indispensabile che i pezzi vantino uno stato di conservazione impeccabile e manifatture eccelse. Sicuramente di nostro gradimento sono i gioielli con gemme oggi considerate introvabili, come gli zaffiri Kashmir e gli smeraldi colombiani. E poi ovviamente i diamanti e i fili di perle naturali. Lo stesso discorso vale per gli orologi: nel processo di scelta favoriamo pezzi del ventesimo secolo, tra cui non possono mancare brand prestigiosi come Rolex e Patek Philippe, insieme a marchi magari meno noti ai più ma sicuramente di nicchia».
Ma i pezzi proposti da Faraone Casa d’Aste non sono solo belli, spesso hanno anche un trascorso “di sangue blu”: «Un articolo curioso, data la sua storia che narra appartenesse alla Regina d’Italia Margherita di Savoia, era costituito da una parure aggiudicata per 185 mila euro. E – aggiunge il Ceo – sempre per diversificare la nostra offerta, abbiamo cominciato ad inserire dei lotti particolari, quali gioielli disegnati da artisti del calibro di Arnaldo Pomodoro e Agenore Fabbri, oltre a due sculture del primo battuti lo scorso novembre».
Proprio per valorizzare ogni singolo articolo, Faraone durante il suo ultimo evento, andato in scena il sei maggio scorso a Milano, ha organizzato due aste distinte, la prima per i gioielli e la seconda per gli orologi. «In tutto – conclude Vittoria Bianchi – sono passati sotto al martello del banditore oltre trecentoventi lotti, quindi abbiamo proposto un’offerta molto variegata ad un pubblico principalmente composto da collezionisti e commercianti italiani e stranieri». Gioielli e orologi ai quali si è affiancata una serie di pezzi di fine argenteria Faraone e non, e di borse di marchi iconici e intramontabili come Hermes e Cartier.
Acquistare a un’asta, peraltro, è molto più semplice di quanto si pensi. Infatti, Faraone richiede una carta di credito a garanzia sulla quale verrà chiesta un’autorizzazione del 20% in caso di aggiudicazione. Un diamante… è fino al miglior offerente!