Chi ha provato almeno una volta Emirates, e soprattutto il suo gioiello, l’Airbus A380, finisce poi per selezionare viaggi e destinazioni per le vacanze proprio in base alla presenza del vettore: se la tratta è coperta dalla compagna emiratina, si parte per la città scelta, altrimenti si cambia destinazione. Soddisfazione non da poco, per chi del comfort, dell’innovazione e della sicurezza in viaggio ha fatto la sua stella polare.
Con la sua flotta di 274 aerei, tra i quali 109 A380 e 139 Boeing 777ER, e le 158 destinazioni raggiunte in 86 diversi Paesi, Emirates è un colosso dei cieli che oltre a figurare ogni anno tra le prime quattro migliori compagnie aeree del mondo, secondo il World Airline Awards SkyTrax (una sorta di Nobel del volo che ogni anno premia i vettori ai quali i passeggeri attribuiscono il maggiore punteggio) riesce a coniugare l’eccellente comfort con una politica di prezzi al cliente totalmente sostenibile.
Abbiamo intervistato Flavio Ghiringhelli, Country Manager di Emirates in Italia (nella foto).
Come riesce Emirates a mantenere prezzi competitivi garantendo un’esperienza di viaggio ad altissimo livello?
La forza di Emirates è mettere il cliente al centro delle azioni e delle decisioni. Da sempre cerchiamo di fare in modo che, nei nostri viaggi e per i nostri passeggeri ci sia una sorta di “valore percepito”, quello che gli americani chiamano value for money, per cui effettivamente chi viaggia Emirates si trova a pagare un prezzo competitivo per un’offerta estremamente importante e sicuramente superiore ai competitor presenti attualmente sul mercato.
Se di segreto vogliamo parlare, possiamo dire che, negli anni, siamo stati in grado di capire le esigenze dei nostri passeggeri e tramutarle in un prodotto che non è assolutamente paragonabile a quello degli altri. Ma tutto ciò non è per niente semplice, perché implica una continua innovazione e verifiche dirette: non bisogna stancarsi mai di dialogare con i clienti e avere anche l’umiltà di aggiustare il tiro, se qualcosa non funziona. Si deve sempre valutare quanto l’introduzione di un nuovo servizio possa davvero incontrare il favore dei nostri passeggeri.
Su cosa investite maggiormente?
Sicuramente sulla flotta, che è tra le più moderne al mondo: l’età media dei nostri aerei è di 5,7 anni. Inoltre, le tre classi di viaggio vengono sempre aggiornate e modernizzate per garantire maggiore comfort. La Economy class di Emirates non ha paragoni, è all’altezza di una Premium economy delle altre compagnie: e questo non lo diciamo noi, ma il cliente. Abbiamo spazi per le gambe molto generosi e un sistema di intrattenimento, che si chiama Ice, che ha vinto diversi premi negli ultimi anni.Inoltre, abbiamo una Business class con una serie di accorgimenti da First, con la poltrona che diventa un vero e proprio letto, uno schermo molto grande e un servizio al top. In più, sugli A380 abbiamo il bar-lounge, che è davvero un servizio che il cliente apprezza tantissimo: a me piacerebbe anche l’idea, un domani, di poter organizzare meeting di lavoro proprio nelle Lounge degli Airbus, sondando la disponibilità di chi viaggia in Business a incontrare ci si trova sullo stesso aereo, bevendo un drink a 40.000 metri di altezza.
L’età media degli aerei della flotta è di 5,7 anni e le classi di viaggio vengono regolarmente aggiornate per garantire maggiore comfort
Dietro First Class e Lounge c’è una grande attività di ricerca e sviluppo?
Sì, grandissima. Ci confrontiamo e collaboriamo anche con altre aziende, proprio per offrire sempre di più ai nostri passeggeri. La nostra First class, che è una vera e propria suite, con paratie che arrivano fino al soffitto dell’aereo, per quanto riguarda gli interni è stata disegnata in collaborazione con Mercedes, ispirandosi alla filosofia della Classe S, quindi con poltrone con accorgimenti ergonomici che consentano al passeggero di arrivare a destinazione totalmente riposato. Sono tutti investimenti che costano tanto, ma che appunto, permettono di far sentire il cliente sempre al centro. Sulle Lounge aeroportuali, poi, va fatto tutto un discorso esperienziale. Nelle nostre Lounge ci si può fare una doccia, si può pranzare o cenare con specialità da tutto il mondo, ci sono gli spazi per la preghiera, televisioni e tutte le comodità.
A quanto ammonta, mediamente, l’investimento per una Lounge?
Abbiamo inaugurato qualche mese fa la Lounge di Fiumicino, che è la quarantaduesima del nostro network: abbiamo investito 4 milioni di euro per realizzare 950 metri quadri, con oltre 160 posti a sedere. L’aeroporto di Fiumicino non aveva una lounge così importante, e grazie a questa nostra nuova struttura offriamo ai passeggeri Premium anche la possibilità di imbarcarsi direttamente da lì (come avviene a Malpensa): questo è un valore aggiunto apprezzatissimo.
Tornando alla flotta: pianificate la “durata” dell’aereo già in partenza?
Certamente: nel momento in cui un aereo viene introdotto in flotta sappiamo già, grazie ai calcoli su rotte e ore di volo, qual è la data in cui verrà dismesso. Lo facciamo per garantire un prodotto sempre innovativo e per stare al passo con le nuove tecnologie. Questa logica del prodotto innovativo, che rientra ovviamente in tutta la pianificazione degli investimenti, è importante perché i ritrovati della tecnica portano ad avere aeroplani sempre più performanti sia nell’ambito dell’utilizzo dei materiali interni ma soprattutto nel campo dell’evoluzione dei motori. L’obiettivo ovviamente è di avere motori che consumino sempre meno. Per Emirates la Corporate social responsability è un elemento importantissimo della strategia. Faccio qualche esempio: un aeromobile di solito viene lavato 4, 5 volte all’anno con idropulitrici ad alta pressione. Noi invece abbiamo introdotto un sistema di lavaggio a secco, effettuato con speciali macchinari, risparmiando milioni di litri d’acqua. Le coperte che usiamo sui nostri voli, caldissime e soffici, sono prodotte dall’australiana Ecotrade con 28 bottiglie di plastica ciascuna, che ricicliamo noi stessi. Le bottiglie usate raccolte dai nostri voli tornano sui nostri aerei sotto forma di coperte: nessuna compagnia aveva mai pensato di fare nulla di paragonabile. AEntro la fine del 2019 avremo riciclato 88 milioni di bottiglie di plastica, l’equivalente del peso di 44 Airbus A380.
Quali sono le tratte più importanti per il mercato italiano?
Sicuramente Dubai, che è il nostro hub, è la prima destinazione. La capitale emiratina è passata da scalo tecnico a destinazione finale. Il turista italiano ama partire per Dubai anche per visitarla, e non solo per raggiungere poi l’Oriente o l’Australia. Abbiamo 7 tratte giornaliere che collegano l’Italia a Dubai, che diventano 8 al giorno in estate con l’aggiunta di un ulteriore volo da Roma. A queste si aggiunge il volo diretto tra Milano e New York, prosecuzione di uno dei tre voli giornalieri da Dubai a Milano, uno dei più apprezzati nel mercato italiano. Proprio New York è infatti la seconda destinazione più importante per chi parte con noi dall’Italia, seguita dalle classiche tratte vacanziere come le Mauritius, la Thailandia e l’Australia.
Ma il fatto che i passeggeri scelgono le rotte in base alla vostra presenza è una leggenda metropolitana o è la verità?
È proprio la verità. Abbiamo tantissimi riscontri a questo proposito. Uno dei nostri più importanti clienti, un super-premium che viaggia tantissimo con Emirates, mi ha confessato che quando deve recarsi a Rio de Janeiro, anziché scegliere una compagnia che fa il diretto Europa-Brasile, preferisce arrivare da Roma a Dubai e poi prendere il Dubai-Rio operato dal 380. Sui nostri aerei si sta così bene che i passeggeri scelgono di allungare di molte ore il volo pur di viaggiare con noi.