legge 3
IL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA

“Presidente mi può aiutare, per favore?”. In una lettera inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, una donna di Catania, Carola Sapone, ha esposto un problema che ha ormai assunto dimensioni di carattere sociale. Un importante debito che come ha detto nella missiva non potrà mai onorare, ha fatto sì che signora vedesse come unica via di uscita la Legge 3, la norma che nata nel 2012 dopo una serie di suicidi per motivi economici permette al debitore di trovare una soluzione compatibile con le proprie possibilità finanziarie. Ma c’è un ma: “Per presentare domanda -ha scritto ancora la donna nella lettera- e arrivare quindi di fronte a un giudice, bisogna attivare una procedura il cui costo spesso non risulta sostenibile. Un controsenso”.

Nasce il fondo per le persone in difficoltà

Per questo, l’avvocato Letterio Stracuzzi, presidente di Protezione sociale, Ente del Terzo Settore, nel corso di un convegno svoltosi alla Camera, ha annunciato di aver costituito un Fondo che garantisce la possibilità di accedere alle procedure della Legge 3: “Circa il 30% delle imprese e delle famiglie indebitate -ha spiegato Stracuzzi- non riesce ad attivare la procedura. Il che non è francamente accettabile. A volte intervengono i Comuni ad aiutare le persone a coprire le spese. Altre volte intervengono le Fondazioni o la Caritas. Ma si tratta di interventi spot. Necessario per questo motivo introdurre un vero e proprio Fondo a cui poter accedere in maniera continuativa e sistematica per le persone bisognose”. 

Crescono le persone in difficoltà

Persone da salvare che purtroppo stanno aumentando in questo periodo a causa del caro-mutui: “Le richieste si stanno moltiplicando -ha affermato Stracuzzi- per l’impennata dei mutui a tasso variabile. Le famiglie non riescono più a pagare le rate. Secondo la Fabi, la Federazione autonoma bancari italiani, la somma non saldata è pari 14,9 miliardi e riguarda quasi un milione di nuclei familiari. Un esercito di persone che hanno come unica soluzione proprio la Legge 3. Gli OCC hanno registrato un aumento di richieste del +35% e il 70% di queste è dovuta proprio al caro-vita e quindi al caro-mutui. Resta anche in questo caso il nodo delle spese di accesso che deve essere assolutamente sciolto per disinnescare una bomba sociale. Sono molto contento che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, abbia risposto all’appello della signora Sapone, chiedendo di fatto a Protezione sociale italiana di intervenire e di aggiornarlo sull’esito del procedimento. Sono sicuro che questo interessamento possa di fatto innescare un meccanismo virtuoso e quindi procedere alla soluzione del problema”.

La rottamazione delle cartelle esattoriali

Ma c’è un’altra questione che, in queste settimane, non sta facendo dormire sonni tranquilli alle imprese e alle famiglie italiane. Il tema è quello della rottamazione quater delle cartelle esattoriali: “Il 31 ottobre -ha ricordato Stracuzzi- scade la prima rata e il 30 novembre la seconda. Due scadenze consecutive e dal contenuto economico molto alto. Il 90% di chi ha beneficiato della rottamazione non potrà onorare il proprio debito e si vedrà revocare il beneficio. Anche su questo occorre trovare immediatamente una soluzione. Anche perché una volta ricostituito il debito iniziale, pagarlo sarà complicato per chi è in difficoltà. L’alternativa a eventuali pignoramenti sarebbe in questo caso invocare la Legge 3 che però occorre attivare investendo il denaro. Un cane che si mangia la coda che si consuma però sulla pelle viva della gente”.

“La Legge 3 -ha aggiunto Luciano Gualzetti, direttore della Caritas ambrosiana- è uno strumento utile per prevenire anche l’usura. Sarebbe necessario utilizzare il Fondo di prevenzione previsto dalla Legge anti-usura proprio per attivare la procedura della Legge 3, magari rendendolo usufruibile anche per i privati”. “Lavorerò in tal senso -si è impegnata l’onorevole Laura Cavandoli, membro della Commissione Finanza- perché si tratta di un Fondo che è pensato proprio per raggiungere gli stessi obiettivi”. “La Legge 3 è poco conosciuta -ha spiegato l’onorevole Simonetta Matone, membro della Commissione Giustizia e Affari sociali. Andrebbe costruita una campagna di comunicazione ad hoc”. “Un’esigenza non più rinviabile -ha aggiunto l’avvocato Francesca Tateo, gestore della crisi degli OCC di Milano e Roma. Se conosciuta, la Legge 3 potrebbe trovare di certo una maggiore applicazione”.

Il fondo della Protezione Sociale Italiana

Nel frattempo, Protezione Sociale Italiana ha già attivato un proprio Fondo: “Lo abbiamo dotato di 50mila euro -dice il presidente di Protezione sociale italiana- e lo finanzieremo, ogni anno, con parte delle quote associative e dei contributi delle nostre sedi territoriali e dei gestori della crisi che operano presso i nostri OCC”. Grande attenzione al problema arriva anche dalla Federorafi: “Aiutare chi è in difficoltà -ha sostenuto Alessia Crivelli che di Federorafi è la vicepresidente- è un dovere morale e noi, che apparteniamo a un settore del luxury, non gireremo lo sguardo dall’altra parte”.