La guerra in Ucraina è in diretta su TikTok, o su Twitter. Non c’è più alcuna barriera: sembra di essere lì, per le strade di Kharkiv, ad assistere inorriditi a una strage, morti civili per terra, scene irripetibili che non è il caso di descrivere qui. Però si deve fare attenzione: una parte dei video che girano sui social media è falsa – il termine più utilizzato in questi casi è inglese: fake. C’è cascata perfino RaiNews24, che ha ripreso dai social le immagini di un’esplosione a Tianjin in Cina nel 2015, spacciata per un bombardamento russo su una città dell’Ucraina. Ancora, un presunto caccia russo abbattuto dall’artiglieria ucraina è in realtà un velivolo dell’ex governo libico abbattuto dai ribelli a Bengasi nel 2011. Allo stesso modo, un video postato dall’ambasciatore ucraino negli Stati Uniti non è un bombardamento su Mariupol, bensì un fulmine che colpisce una centrale elettrica; e un’altra grande esplosione non è in Ucraina ma è nientemeno che quella terrificante del porto di Beirut nel 2020, e così via.

Ciò non toglie che gran parte dei video, purtroppo visto che mostrano una guerra e le sue atrocità, sono autentici. Per dare la possibilità di vedere il vero, spesso terribile film della guerra, evitando i fake, il Center for information resilience ha creato la Russia-Ukraine monitor map, una mappa interattiva sulla quale pubblica solo i video verificati da investigatori dell’open source tramite gli strumenti della geolocalizzazione e della cronolocalizzazione. In questo modo, esplosioni del 2016 in Cina o del 2020 in Libano non superano l’esame, depurando i social dai falsi. Lo scopo è quello di fornire informazioni affidabili a politici, giornalisti e organi di giustizia su quel che succede sul terreno. Una volta raccolto dai social media e verificato, il contenuto viene registrato in un database centrale dove il materiale viene archiviato.

Sulla mappa ci sono decine di spille colorate, che corrispondono ad altrettanti video girati in quella località. Sulla destra c’è la lista delle categorie, ciascuna con il suo colore: movimenti militari russi, bombardamenti, vittime civili, perdite militari, danni alle infrastrutture e combattimenti a fuoco. Sulla scheda di ogni video è segnalato anche il grado di violenza: quelli segnalati con 2 o 3 sono molto crudi e a volte, specie quando riguardano le vittime civili, atroci. Le spille sono ordinate per data di pubblicazione del filmato o cronolocalizzazione. In alcuni casi, i filmati possono essere pubblicati giorni dopo l’incidente effettivo. Questo è dovuto al fatto che le indagini si prendono il tempo necessario per essere il più accurate possibile. Ma forse vale la pena aspettare un giorno in più per non rischiare di essere presi in giro da chi utilizza immagini d’impatto emotivo che non c’entrano nulla con quanto sta accadendo, distorcendo la realtà in base ai proprio scopi o alle proprie posizioni.

Qui il link alla Russia-Ukraine monitor map