La finanza può fare molto contro l'epidemia di oppiodi

“L’abuso di oppioidi è diventato un problema così grave da essere incluso negli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. L’obiettivo numero 3, ‘Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età’, include infatti il traguardo di rafforzare la prevenzione e il trattamento dell’abuso di sostanze, tra cui l’abuso di stupefacenti”. L’analisi di Mary Jane McQuillen, portfolio manager, managing director e head of Esg investment di ClearBridge (Legg Mason).

Con la crescita dell’uso, cresce l’onere economico: uno studio ha stimato che il costo totale delle overdosi fatali, dell’abuso e della dipendenza da oppioidi da prescrizione sia stato, solo nel 2013, di 78,5 miliardi di dollari

Utilizzati correttamente, gli oppioidi sono un’importante ed efficace terapia per i dolori cronici e acuti. Comportano, però, il serio rischio di un uso improprio, e di portare alla dipendenza, all’overdose e persino alla morte.

Non è possibile individuare un profilo di “utilizzatore tipo” o di chi potrebbe farne abuso: secondo la società americana The Hartford, a una persona su tre verranno prescritti oppioidi almeno una volta nella vita.

Atleti e impiegati, adolescenti e adulti, parenti e vicini di casa – chiunque potrebbe essere coinvolto o colpito dall’abuso di oppioidi.

Da quando la prescrizione di oppioidi ha cominciato a crescere significativamente negli anni ’90, le morti dovute ad overdose di queste sostanze sono cresciute di conseguenza (grafico).

E di pari passo è cresciuto l’onere economico: uno studio ha stimato che il costo totale delle overdosi fatali, dell’abuso e della dipendenza da oppioidi da prescrizione sia stato, solo nel 2013, di 78,5 miliardi di dollari.

Quest’epidemia di oppioidi causa negli Stati Uniti oltre 130 morti per overdose al giorno. Nel 2015,  questi farmaci sono stati responsabili di oltre due terzi di tutte le overdosi, e circa la metà dei casi riguardavano anche farmaci da prescrizione. Ancora oggi, nonostante i tassi di prescrizione siano diminuiti dal picco del 2010-2012, l’ammontare di oppioidi prescritti pro-capite è ancora alto (circa il triplo rispetto al 1999).

Uno studio ha stimato che il costo totale delle overdosi fatali, dell’abuso e della dipendenza da oppioidi da prescrizione sia stato, solo nel 2013, di 78,5 miliardi di dollari

Come investitore azionario attivo, ClearBridge punta ad avere un approccio articolato nel sostenere la lotta alla dipendenza da oppioidi. Stiamo innanzitutto lavorando con le aziende lungo la catena del valore dei farmaci, al fine di monitorare meglio la distribuzione di oppioidi e di sviluppare terapie alternative.

Supportiamo inoltre nell’identificazione dei soggetti maggiormente a rischio le compagnie assicurative in cui investiamo, prevenendo così sul nascere i casi più pericolosi. Tutto ciò si colloca all’interno dello i nostri sforzi a sostegno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu. 

Trovare soluzioni lungo la catena del valore dei farmaci. Le società nei nostri portafogli che operano nel settore della distribuzione stanno cercando di fermare la diffusione incontrollata degli oppioidi da prescrizione.

Il nodo più importante è che non vengano utilizzati in maniera eccessiva, evitando quindi che ai pazienti venga prescritto un dosaggio esagerato o per un tempo troppo lungo, ma anche limitando il numero di persone a cui questi farmaci vengono prescritti senza che ve ne sia necessità.

Cvs Health ha lavorato con altri distributori per mettere in piedi un registro condiviso per impedire da impedire ad uno stesso utente di rivolgersi a una farmacia diversa per ottenere un certo oppioide

Cvs Health, ad esempio, ha lavorato con altri distributori per mettere in piedi un registro condiviso, così da impedire ad uno stesso utente di rivolgersi a una farmacia diversa per ottenere un certo oppioide.

L’azienda ha anche sviluppato un programma per lo smaltimento sicuro degli oppioidi inutilizzati, per evitare che farmaci scartati possano tornare illegalmente sul mercato.

Inoltre, da lungo tempo interagiamo con le aziende del settore sanitario riguardo l’anestesiologia e l’adozione di approcci privi di oppiacei nella gestione del dolore. In particolare, abbiamo lavorato con Cvs, Amerisource Bergen e UnitedHealth sulle modalità con cui i loro specialisti nella terapia del dolore assicurano un uso appropriato degli oppioidi.

A molti pazienti, inoltre, vengono prescritti oppioidi per le cure dentali: il 12% di tutte le prescrizioni di questi farmaci provengono infatti dai dentisti, e nella metà dei casi si tratta di pazienti adolescenti. Purtroppo, secondo un recente studio di Stanford, gli analgesici prescritti agli adolescenti a seguito della rimozione dei denti del giudizio possono contribuire allo sviluppo di una dipendenza nei giovani adulti.

Il 12% di tutte le prescrizioni di questi farmaci provengono dai dentisti, e nella metà dei casi si tratta di pazienti adolescenti

UnitedHealth ha lanciato un programma di salute orale per la riduzione dell’accesso agli oppioidi attraverso varie misure, come limitare le prescrizioni o inviare informazioni sui rischi e l’uso appropriato di queste sostanze ai pazienti con familiari tra i 16 e i 22 anni.

Inoltre, UnitedHealth monitora quei professionisti dentali del loro network rientranti nel 10% che prescrive più oppioidi, notificandogli il loro status. In media, i medici contattati in questo modo hanno ridotto il numero di prescrizioni del 17%. Il programma è stato ora aggiornato ampliandone ulteriormente la portata.

Anche se gli oppioidi sono in molti casi la modalità di gestione del dolore più utilizzata e col miglior rapporto costo/efficacia, ClearBridge investe anche in quelle aziende che stanno sviluppando terapie alternative.

Aziende in portafoglio come Pacira Pharmaceuticals, Alkermes e Heron Therapuetics stanno sviluppando sostituti degli oppioidi che permetteranno l’uso di terapie del dolore non sistemiche nelle operazioni chirurgiche: anestetici locali di lunga durata che agiscono con la stessa efficacia delle versioni sistemiche, potenzialmente evitando l’uso iniziale di oppioidi.

Il ruolo delle compagnie di assicurazione. Da quando l’epidemia degli oppioidi ha cominciato ad avere effetti sempre più tangibili sui datori di lavoro, le compagnie di assicurazioni come The Hartford e Travelers Insurance (entrambe presenti nei portafogli di ClearBridge) hanno cominciato a lavorare proattivamente per rilevare le dipendenze e preparare programmi di riabilitazione. 

Compagnie di assicurazioni, come The Hartford e Travelers Insurance, hanno cominciato a lavorare proattivamente per rilevare le dipendenze e preparare programmi di riabilitazione

Grazie al personale medico interno, gli assicuratori hanno una prospettiva unica sulla crisi in corso, che gli permette di avere uno sguardo molto ravvicinato sulle tendenze di trattamenti e prescrizioni di oppioidi.

Sia The Hartford che Travelers stanno affrontando la crisi degli oppioidi lavorando in maniera olistica con i medici sulle cure e i trattamenti per cui i lavoratori dipendenti chiedono un risarcimento. Entrambe stanno portando avanti programmi innovativi per combattere la dipendenza dagli oppioidi usando analisi predittive che identificano quei comportamenti tipici di persone affette da dipendenza.

The Hartford usa un modello analitico che incorpora fattori psicosociali, come impercettibili segnali verbali, per identificare i richiedenti con maggior rischio di dipendenza. Usando questo modello, The Hartford ha osservato una diminuzione dell’uso di oppioidi (da parte di persone chiedevano un risarcimento) del 25% dal gennaio 2015 al luglio 2016; l’uso medio di equivalenti della morfina, nello stesso periodo, è diminuito del 9%.

Travelers ha sviluppato inoltre Early Severity Predictor per individuare i casi in cui un impiegato infortunato sviluppa dolori cronici, così da poter lavorare con i lavoratori e i loro medici per eliminare o ridurre la necessità di antidolorifici. 

Questi programmi aiutano a monitorare e ridurre i rischi di dipendenza, con un risparmio sia economico che di vite umane, di cui beneficiano anche i datori di lavoro in termini di riduzione del tempo di lavoro perso, di minor perdita di produttività e di minori costi assicurativi. Dal 2015, The Hartford è stato in grado di aiutare i lavoratori richiedenti risarcimento a ridurre l’uso di oppioidi del 43%.

ClearBridge supporta e incoraggia queste pratiche e le rende parte integrante delle sue relazioni con The Travelers e The Hartford. Il nostro rapporto con queste aziende vuole essere un esempio di pratiche Esg intelligenti che servono l’interesse sia degli azionisti sia della società in cui viviamo.