L’Irap nella riforma fiscale del governo è un punto cardine. L’esecutivo ha. infatti, tra i propri obiettivi il superamento dell’Irap, che però va attuato in modo graduale. Si inizierà con le società di persone e con le associazioni di artisti e professionisti, m in una successiva fase verrà esteso alle società di
Capitali. La tassa che riguarda le aziende ha tra le proprie funzioni quella di sostenere la spesa sanitaria. Nella legge delega sulla riforma fiscale si chiarisce che “Si deve comunque garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario e il gettito in misura equivalente per le regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero per quelle che sono sottoposte a piani di rientro i quali, in base alla legislazione vigente, comportano l’applicazione, anche automatica, di aliquote IRAP maggiori di quelle minime”. Allo stesso modo questo tipo di intervento non può generare alcun aggravio sui redditi da lavoro, dipendente e di pensione. Insomma il problema dell’abolizione dell’Irap, della quale si discute da anni e che è stata espressamente richiesta dalla commissione sulla riforma fiscale della precedente legislatura, è soprattutto quello delle coperture da trovare.
A quanto ammonta il gettito Irap in Italia
Secondo i dati presentati dal MEF nel Bollettino delle entrate tributarie 2022 il gettito IRAP nel 2022 risulta pari a 28.727 milioni di euro (+4.768 milioni di euro, pari a +19,9%). Dai soggetti privati affluiscono 17.866 milioni di euro (+4.562 milioni di euro, pari a +34,3%) e dalle amministrazioni pubbliche 10.861 milioni di euro (+206 milioni di euro, pari a +1,9%). La riforma fiscale dell’Irap non è l’unica che ha in programma il governo. L’intenzione è anche quella di mettere mano agli scaglioni Irpef e Iva, ma anche alla tassazione delle rendite finanziarie. Si tratta di un intervento che ha come obiettivo la semplificazione del fisco e che nelle prossime settimane verrà discusso in modo approfondito anche dal Parlamento italiano.