crowdfunding

Da sempre il mattone è l’investimento degli italiani per eccellenza, ma i capitali richiesti non sono da poco. Proprio per questo molti piccoli risparmiatori si sono sempre tenuti alla larga da questo settore. Non solo. Erano richieste capacità di gestione attiva e diretta degli immobili. Chi si avvicinava a questo mondo con una liquidità scarsa era, inoltre, limitato nella diversificazione. Senza contare i rischi connessi, anche se più bassi di altri settori, che l’immobiliare comunque portava con sé.
Tuttavia, da qualche anno, la barriera d’accesso all’investimento nel mattone è stata abbattuta: ora è possibile investire in immobili anche con piccole somme attraverso una nuova formula: il crowdfunding.

Nuova operatività ristori Emilia-Romagna: banner 1000x600

Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Il lending crowdfunding nel real estate

Il Lending Crowdfunding Immobiliare, denominato anche Crowdlending, è un’innovativa forma di investimento online effettuato anche con bassi capitali, si parte infatti anche da 250 euro.
Questo strumento consente di finanziare una costruzione o una ristrutturazione di un immobile conoscendo a priori la durata dell’investimento e gli interessi riconosciuti.
L’investimento è effettuato tramite piattaforme specializzate online, come Recrowd, che agiscono come punto d’incontro tra soggetti che vogliono erogare prestiti e soggetti immobiliari che ne hanno bisogno.

“Per i privati che investono sul nostro sito – spiega Gianluca De Simone, ceo e co-founder di Recrowd – si tratta di finanziare i progetti a titolo di prestito, diventando creditori della società, così da non assumersi i rischi imprenditoriali. Recrowd diventa punto d’incontro tra i soggetti che hanno i capitali e le società che necessitano di un prestito per un progetto immobiliare”.

I soggetti del crowdfunding

Ci sono tre elementi in questo business. La società immobiliare che propone l’operazione, l’investitore e la piattaforma di crowdfunding.
La società immobiliare si rivolge alla piattaforma online, come Recrowd, che ha il compito valutare l’operazione proposta. Solo dopo aver superato l’analisi, si potrà pubblicare in piattaforma l’operazione per sottoporla al giudizio di investimento degli utenti.
Quando la campagna è online gli investitori, dopo essersi iscritti alla piattaforma, possono iniziare a finanziare l’operazione immobiliare. Gli investitori possono valutare tutte le informazioni in merito al progetto e decidere se finanziare o meno l’operazione.
Raggiunto l’obiettivo di raccolta l’operazione si chiude e, alla scadenza, che mediamente è di 12 mesi, gli investitori ritrovano sul proprio conto online la somma che hanno investito e l’interesse precedentemente definito. In caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo la società proponente può scegliere se accettare una somma minore, oppure di rimborsare ai finanziatori la cifra investita.

Come minimizzare i rischi

Esistono investimenti sicuri al 100%? La risposta alla domanda non può che essere no.
In ogni investimento, nel settore immobiliare o meno che sia, è previsto un rischio. In genere più è alto il rendimento più alto è il rischio.
Tuttavia con l’introduzione del crowdfunding si è trovato un modo per minimizzare i rischi: infatti concedendo agli investitori di partecipare all’investimento con piccole somme di capitali, è possibile diversificare gli investimenti.
La diversificazione permette di dividere il capitale che si vuole investire in più direzioni, andando a diminuire le possibilità perdere il capitale investiti
Il quadro normativo
Fino al 10 novembre 2021 la materia del crowdfunding non era regolata da nessuna norma. Solo dopo tale data è stato emanato il Regolamento Europeo vincola le piattaforme di crowdfunding ad una maggiore responsabilità verso gli investitori.
Il regolamento definisce delle politiche precise, che devono attuare le piattaforme di crowdfunding, per la valutazione e selezione dei progetti.
Ad oggi però il suddetto regolamento non è stato ancora recepito dagli stati membri. Recrowd ha deciso di andare oltre, avvalendosi di una partnership con due società appartenenti al Gruppo Gabetti Property Solutions Spa, Abaco Team Spa e Patrigest Spa, le quali forniscono una valutazione oggettiva e neutrale dell’operazione immobiliare.
Queste hanno il compito di redigere un rating, fornendo un analisi che sarà poi presentata in piattaforma per permettere all’investitore di valutare l’investimento.