Sardegna

Un accordo con il Commissario Straordinario della Zona Economica speciale Sardegna Aldo Cadau, per fornire uno sviluppo del territorio. L’ha firmato oggi Intesa Sanpaolo, con il preciso obiettivo di investire in un’isola sulla quale il Pnrr stesso ha destinato 170 milioni di euro per lo sviluppo del sistema portuale e dieci milioni per i collegamenti infrastrutturali. L’iniziativa si inserisce nel solco di quanto la banca fa già dal 2017 anche con le Zes  di Calabria, Campania, Sicilia e Abruzzo. Di recente ha rafforzato il plafond disponibile portandolo a 5 miliardi di euro, ed è in procinto di promuovere missioni all’estero con lo scopo di coinvolgere gli investitori internazionali.

Cosa sono le Zes

Le ZES sono fondamentali nella sinergia tra il sistema logistico-portuale e l’industria manifatturiera e per favorire nuovi investimenti attraverso incentivi fiscali e amministrativi. Secondo le stime, possono impattare in modo importante su alcuni indicatori economici, incrementando per esempio il traffico portuale fino all’8-9% annuo e l’export del 4%.

Tema chiave è accompagnare le aziende nel cogliere tali opportunità. Il protocollo tra Commissario Straordinario e Intesa Sanpaolo ha come obiettivi il supporto agli investimenti sostenibili delle piccole e medie imprese operanti nella zona per finanziare corsi di formazione per il delle aziende attive nell’area.

La Banca mette inoltre a disposizione degli imprenditori un desk specializzato, che offre supporto per l’ottimizzazione dei business plan e Incent Now, la piattaforma digitale frutto della collaborazione con Deloitte, che permette alle imprese clienti di avere informazioni relative alle misure e ai bandi resi pubblici da enti istituzionali nazionali ed europei nell’ambito del PNRR. Per le imprese che investiranno all’interno di ZES e ZLS è prevista infine una linea di finanziamento ad hoc.

Quali sono le ricadute economiche sulla regione

“Rafforzare il tessuto imprenditoriale dell’Isola – dice Aldo Cadau, Commissario ZES Sardegna – significa anzitutto lavorare per costruire sinergie virtuose fra aziende, territori, distretti produttivi, istituti di credito, ma significa anche aprire il sistema economico ai più grandi player internazionali, attraendo nuovi investimenti per la crescita e lo sviluppo della Sardegna. La Zona Economica Speciale rappresenta in questo senso uno strumento di valorizzazione e promozione dell’Isola e delle sue energie economiche. Intesa Sanpaolo significa dunque un’alleanza di valore per la ZES, un’alleanza indirizzata al rafforzamento del sistema d’impresa sardo e al miglioramento delle condizioni infrastrutturali del territorio. Ancora una volta, quindi, un’opportunità di sviluppo, innovazione e rete”.

Per la Sardegna, grazie ai porti, si aprono nuove opportunità di business con un servizio di bunkeraggio che risponda alle nuove esigenze. I porti del Nord Europa si stanno già attrezzando e grandi realtà portuali, come Singapore o Malta nel Mediterraneo, hanno fatto del bunkering un fattore chiave di successo e di attrazione dei traffici navali. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, in accordo con la società Saras, ha avviato il servizio di bunkeraggio navale a settembre 2019.

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I benefici dell’economia marittima per la Sardegna

Secondo l’approfondimento curato da Massimo Deandreis, Direttore generale di SRM e dall’economista di SRM Alessandro Panaro, l’economia del mare in Sardegna genera un valore aggiunto di 1,5 miliardi di euro e 39mila occupati. L’import-export dell’Isola, che dipende in gran parte dal mare per il 97% del totale, è stato pari a 14,6 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 2022, con un aumento del 78% rispetto al 2021. Il traffico energetico, in particolare il petrolio (greggio/raffinato), rappresenta la principale categoria di merce scambiata, con una quota del 90% sul totale (12,7 miliardi di euro); seguono i minerali metalliferi con il 3% e i prodotti chimici con il 2%.

Massimo Deiana, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna spiega: “Ribadiamo con convinzione il ruolo strategico delle Zes nella stimolazione dei traffici portuali e di, conseguenza, nello sviluppo di tutte le attività operative legate al cluster, compresi i futuri insediamenti produttivi con fiscalità agevolata nelle aree demaniali, sulle quali l’AdSP, con la sua governance di respiro sistemico, svolgerà con maggiore incisività e vigore il ruolo di catalizzatore di intrapresa. Se poi allarghiamo l’orizzonte all’unica e irripetibile spinta derivante dai fondi PNRR destinati alla portualità, sono certo che per gli scali della Sardegna si prospetta nuova stagione di sviluppo senza precedenti ed il superamento di quelle criticità ormai storiche, una tra tutte quella relativa al compendio contenitori del Porto Canale, che è e rimane la madre di tutte le battaglie”.

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5 miliardi da Intesa Sanpaolo

Stefano Cappellari, Direttore regionale Intesa Sanpaolo dichiara: “Il ruolo della Banca non è solo finanziare le imprese che vorranno investire – Intesa Sanpaolo ha destinato un plafond di 5 miliardi alle ZES – ma soprattutto rendere le aziende consapevoli delle opportunità disponibili, quelle sarde in primo luogo, ma anche altri potenziali investitori. Similmente a quanto già avvenuto con i primi bandi del PNRR destinati ad altri settori, dove 143 progetti di clienti Intesa Sanpaolo in Sardegna si sono già aggiudicati 24 milioni di euro attraverso la nostra piattaforma Incent Now. Questo accordo – ha aggiunto – va nella direzione di riattivare gli investimenti produttivi in Sardegna facendo leva su alcune contingenze particolarmente favorevoli. Il contesto geopolitico ha infatti determinato uno spostamento delle rotte marittime globali e l’Isola può riconquistarsi un ruolo centrale nel Mediterraneo. La presenza della ZES fa sì che economia portuale e dell’entroterra possano sviluppare sinergie durevoli, cogliendo l’opportunità unica del PNRR”.