Anna, pensi che il tuo sviluppo porterà in futuro alla riduzione di posti di lavoro per gli esseri umani»? «Mentre l’intelligenza artificiale potrebbe, in effetti, ridurre alcuni posti di lavoro, ne creerà altrettanti. Questa tecnologia apre una serie infinita di possibilità che permetteranno alle persone di concentrarsi su lavori di maggior valore. Inoltre, l’IA può aiutare le persone a eseguire meglio i propri compiti, prendendo decisioni più informate».
Interrogata sul tema, l’intelligenza artificiale – qui impersonata da Anna, nell’esperimento condotto da Roberto Luntini (vedi il riquadro in queste pagine) – restituisce una risposta piuttosto prevedibile. Ma la domanda resta. E con essa, un nuovo, provocatorio, interrogativo: “Un domani, quando tutte le aziende implementaranno l’AI nei loro processi, cosa faranno i figli degli imprenditori?”.
Intanto, in attesa che l’AI sviluppi lo spirito di iniziativa (anche imprenditoriale) gli exploit di Dall-E2 e ChatGpt hanno acceso l’entusiasmo di un mercato che secondo International Data Corporation, tra software, hardware e servizi, con un Cagr del 18,6%, toccherà i 900 miliardi di dollari nel 2026 a livello planetario. Intanto, in Italia, stando ai rilievi dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, lo scorso anno ha raggiunto i 500 milioni di euro, in crescita del 32% in un solo anno, di cui il 73% commissionato da imprese italiane (365 milioni di euro) e il 27% rappresentato da export di progetti (135 milioni di euro), con il 61% delle grandi imprese che hanno già avviato almeno un progetto di AI (e tra queste, il 42% ne ha più di uno operativo), e tra le Pmi il 15%.
«Per l’Intelligenza Artificiale, anche in Italia, siamo entrati ormai con convinzione nell’era dell’implementazione», spiega Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence. «Per quanto riguarda la crescita del mercato, si tratta del valore più alto da quando l’Osservatorio ha avviato la stima (2018), per di più senza il traino di obblighi o incentivi pubblici e in un periodo di grande incertezza economica e geopolitica. L’intelligenza artificiale sta entrando prepotentemente nel pensiero strategico e nella pratica operativa di imprese pubbliche e private, con impatti sulle prestazioni, la struttura di costo, ma anche il ruolo delle persone».
La quota più significativa del mercato dell’Intelligenza Artificiale italiano (34%) è legata a soluzioni per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (Intelligent Data Processing), soprattutto per realizzare previsioni in ambiti come la pianificazione aziendale, la gestione degli investimenti e le attività di budgeting.
Ma è importante anche l’area di interpretazione del linguaggio, scritto o parlato, la cosiddetta Language AI (28%) a cui afferiscono, nella nostra classificazione, le classi di soluzioni Nlp e Chatbot, che consentono di estrarre ed elaborare automaticamente informazioni anche da documenti come atti giudiziari, contratti o polizze, o per analizzare le comunicazioni interne o esterne come mail, social network, web. Si tratta dell’area delle applicazioni di Generative AI come ChatGpt o Dall-E2. E Bard, il chatbot di Google che, alla presentazione ufficiale, ha affermato che il telescopio spaziale James Webb ha scattato la prima foto di un pianeta al di fuori del sistema solare, in realtà sono state scattate 17 anni prima del suo lancio. Una gaffe costata a Google uno scivolone in Borsa da oltre 100 miliardi di dollari. Al 19% si segnala poi l’area degli algoritmi che suggeriscono ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (Recommendation System). Infine, il 10% del mercato va alle iniziative di Computer Vision, che analizzano il contenuto di un’immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione, e il 9% alle soluzioni con cui l’AI automatizza alcune attività di un progetto e ne governa le varie fasi (Intelligent Robotic Process Automation).
«Il 2022 è stato l’anno in cui nuovi prodotti della ricerca sull’AI hanno fatto il loro ingresso nel mercato, affascinando e sorprendendo anche le persone comuni », sottolinea Giovanni Miragliotta, direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence. «Con ChatGpt che ha raggiunto un milione di utenti dopo solo 2 giorni e Dall-E 2 che generato 2 milioni di immagini al giorno, si è sancita la definitiva affermazione dell’AI Generativa.
Di pari passo con l’evoluzione applicativa, è nata l’esigenza delle istituzioni internazionali di tutelare i cittadini dalle possibili implicazioni negative derivanti dallo sviluppo e dall’utilizzo dei sistemi AI. Sono nate linee guida e regolamenti in tutto il mondo e il Consiglio Europeo ha approvato l’AI Act, un approccio di regolamentazione basato sulla classificazione delle soluzioni in base al livello di rischio che possono causare sui diritti e libertà fondamentali dei cittadini. Un percorso che avrà come risultato finale un apparato regolatorio comune tra tutti gli stati dell’Unione».