ChatGpt OpenAi

Lo sapete quale è la password più diffusa al mondo? Ebbene, sì, avete indovinato: 123456. Una ricerca ha poi di recente rilevato come più del 90% degli utenti accetti le condizioni proposte dai siti in merito ai cookie e alla privacy senza nemmeno leggerle: più diventano complesse le procedure per rendere consapevole e sicura la navigazione online, più il rischio è disinteressarsene per pigrizia, fatalismo, ma anche perché, come nel caso del bugiardino dei farmaci, nutriamo il sospetto che è meglio non sapere. Salvo poi ammettere che una maggiore attenzione nei confronti della gestione delle informazioni online avrebbe potuto ridurre il tempo perso, i rischi corsi, i soldi buttati.

La risposta è nella curiosità: spesso basta conoscere Google Password Manager; di certo prestare più attenzione alle trappole lanciate dalle mail di phishing, dai falsi profili sui social, dalle pubblicità ingannevoli, permette di maturare una cultura della sicurezza online che, condivisa sul posto di lavoro, agevola a scegliere soluzioni e adottare comportamenti efficaci per salvaguardare gli sforzi e il tempo di tutti.

Tale curiosità, insieme alla consapevolezza dei limiti della tecnologia per individuarne opportunità e applicazioni, deve connotare anche un approccio pragmatico all’uso di Chat GPT e degli strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale: anziché trovarne i glitch, è quanto mai necessario, per il cambiamento che sta imprimendo, che ciascuno, nella sua sfera privata o professionale, consideri come avvalersene nel rispetto dei rischi che i tool di AI presentano.

Una tecnologia che è disponibile per tutti

Tutti infatti possono servirsene sia direttamente che come servizio “co-pilota” nella ricerca sul Web grazie all’integrazione con Bing di Microsoft: i 75 Terabyte di libri, pagine web e pagine Wikipedia, in inglese e in altre lingue, che costituiscono il suo patrimonio informativo non solo offrono una inesauribile biblioteca a cui attingere, ma hanno anche il pregio di avere addestrato una tecnologia capace di permettere a qualunque utente di fare domande in linguaggio umano e approfondire il reperimento delle informazioni grazie a domande successive. Le richieste possono essere formulate in modo da ottenere risultati in formato tabellare, adeguare il livello di familiarità con l’argomento che deve essere considerato nella risposta, differenziare il tipo di risposta a seconda della tipologia di destinatario che il bot deve considerare e il tono da adottare e ottenere risultati più pertinenti grazie all’utilizzo di schemi di istruzioni codificati (“prompt”).

L’adozione di estensioni con cui è possibile attivare Chat GPT all’interno di servizi esistenti (YouTube, i fogli di calcolo, gli editor di testi di Google, in attesa della nuova versione di Office) consente di calare queste funzionalità nel lavoro quotidiano. La sperimentazione e l’impiego maturo dei tool possono poi riguardare non solo l’accesso alle informazioni, l’efficienza nell’elaborazione dei dati, ma anche la comunicazione aziendale e il marketing digitale.

Uno strumento per creare dei contributi

Grazie alla sua capacità di fornire molteplici versioni di un testo, Chat GPT risulta essere uno strumento molto utile per coloro che devono creare contenuti per cataloghi, blog, siti web e newsletter. Inoltre, l’utilizzo di editor come Copy.ai o Rytr.me consente di personalizzare in modo più accurato il formato di comunicazione da utilizzare, come ad esempio e-mail, blog, siti web o social media, e il tono da adottare per generare un primo draft che potrà poi essere affinato da un professionista. Le funzionalità basate sull’AI come Dall E, Midjourney e Stable Diffusion permettono di migliorare e diversificare le immagini utilizzate in siti web, cataloghi, marketplace e social media e, in particolare, Flair consente di modificare la narrazione di un bene attraverso il cambiamento dello sfondo su cui viene riprodotto, mentre Point E offre la possibilità di creare modelli 3D e supporta le attività di rendering di progetti e prototipi.

Come usare l’intelligenza artificiale nel marketing per e commerce

L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel marketing digitale e nell’e-commerce non è infine una novità. Già in passato, la AI ha trovato impiego nell’agevolare la generazione di contenuti e nella razionalizzazione delle attività di performance marketing. Tuttavia, grazie all’avvento di Chat GPT, oggi anche le aziende meno strutturate possono accedere a tecniche e strumenti utili per gestire la propria presenza online in modo professionale. L’utilizzo di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale consente infatti di produrre bozze di schede prodotto da perfezionare manualmente, generare variazioni e perfezionamenti di immagini sia per il proprio sito sia per i motori di ricerca, differenziare le informazioni da distribuire sui marketplace e sui siti dei partner commerciali e creare copy e landing page da sottoporre ad iniziative di A/B testing.

Sebbene possa sembrare un mondo difficile da accettare, l’avvento dell’Intelligenza Artificiale sta trasformando il modo in cui interagiamo con il mondo digitale e fisico. Oggetti che prima venivano progettati e realizzati fisicamente, oggi sono creati come file digitali e possono avvalersi delle funzionalità basate sull’IA fin dalla loro progettazione. Questo significa che questi oggetti, se connessi in rete, possono interagire non solo con gli esseri umani, ma anche tra loro, incorporando l’IA nei loro rapporti. In questo contesto, è fondamentale che le comunità e le persone siano pronte a cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia, ma anche a comprendere le minacce che essa solleva e a prepararsi adeguatamente per affrontarle. Chat GPT è solo uno dei tanti strumenti basati sull’IA che possono avere un impatto significativo sulla nostra vita quotidiana, quindi è importante essere informati e pronti ad adattarsi ai cambiamenti che stanno accadendo intorno a noi.

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