La principale preoccupazione dei giovani è l’inflazione elevata. Lo rivela l’ultima edizione della “Deloitte Global GenZ and Millennial survey”, secondo cui nel 2022 in Italia il 50% dei Millennial teme l’aumento del costo della vita (38% nella GenZ). Lo studio, condotto su un campione di oltre 22 mila persone in 44 paesi del mondo e su oltre 800 giovani in Italia, evidenzia che la preoccupazione per il caro vita svetta al primo posto.
Il 50% dei Millennial teme l’inflazione
Questi numeri confermano il trend di un’inflazione a livelli record in tutto il mondo: anche per il 42% della media globale dei Millennial e per il 35% della GenZ il caro vita è la prima preoccupazione. In seconda posizione, ma non meno importante, il problema del climate change, che dovrebbe essere la priorità da affrontare secondo il 37% dei Millennial italiani e il 34% della GenZ. Significative anche le percentuali di chi teme la disoccupazione: si tratta del 29% della GenZ e il 26% dei Millennial italiani. Oltre a questi tre grandi temi, gli intervistati mettono sul piatto anche le questioni della ‘scarsità delle risorse’, della ‘disuguaglianza e discriminazione’, della stagnazione della ‘crescita economica’ e delle ‘disuguaglianze sociali’ in aumento.
I giovani sono preoccupati per il caro vita
In linea con la media globale, il 50% della GenZ e il 47% dei Millennial fa fatica ad arrivare alla fine del mese. In particolare, i giovani italiani sono maggiormente preoccupati per l’impatto che la stagnazione economica sta avendo su di loro, incidendo sulla possibilità di creare una famiglia e di acquistare una casa. Se l’economia non migliorerà nel prossimo anno, quindi, il 71% dei Millennial e il 63% della GenZ nel nostro Paese pensa che sarà molto difficile o impossibile metter su famiglia (contro il 47% e il 50% della media globale). Significativamente più elevati della media globale anche i timori sulla casa: il 71% della GenZ e il 73% dei Millennial ritiene di non riuscire ad avere abbastanza soldi da parte per comprarla.
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Amici e famiglia al primo posto seguiti dalla carriera
Amici e famiglia sono al primo posto, più importanti della carriera. Per il 68% della GenZ e il 71% dei Millennial questi due fattori sono più importanti del lavoro, che, comunque, rimane un fondamentale elemento di identità per il 49% della GenZ e per il 62% dei Millennial. E se è vero che la vita extra lavorativa è molto importante per i giovani, non sorprende che la maggioranza di GenZ (80%) e Millennial (79%) lascerebbe il proprio lavoro se costretta a tornare in ufficio a tempo pieno. Infatti per i giovani italiani la soluzione più desiderata (27% Millennial e 24% GenZ) è la piena flessibilità, ovvero la possibilità di stabilire in autonomia se lavorare da casa o da remoto.
Lavoro, i giovani richiedono flessibilità
“Come ogni anno – commenta Fabio Pompei, ceo di Deloitte Italia -la nostra Millennial survey ci consegna uno spaccato molto significativo sulle aspettative e sulle preoccupazioni dei nostri giovani. Dai dati emerge con chiarezza che Millennial e GenZ hanno subito duramente l’impatto dell’inflazione scatenata da pandemia e guerra. Si tratta di un fenomeno che non riguarda solo questa fascia di popolazione, ma che preoccupa particolarmente i più giovani sia nel nostro Paese che nel resto del mondo”.
“Anche sul fronte del lavoro – aggiunge – si consolidano trend molto significativi. Flessibilità, salute mentale, attenzione all’impatto ambientale e sociale sono sempre più importanti per GenZ e Millennial alla ricerca di un lavoro. Molti giovani, inoltre, hanno messo in discussione la gerarchia di valori che dà senso alla loro vita: in Italia 7 intervistati su 10 affermano che famiglia e amici sono più importanti della carriera. Un dato che si riflette nella grande importanza attribuita al work-life balance e al lavoro ibrido, ormai considerato new normal”.
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