contraffazione alimentare, la Russia si specializza
Nonostante l’embargo il cibo italiano è ancora richiesto in Russia, tanto da far crescere nel 2022 la contraffazione alimentare. La sospensione dell’invio di prodotti alimentari nel paese in guerra con l’Ucraina per le sanzioni ha avuto non solo l’effetto di ridurre le vendite delle eccellenze nel Made in Italy, ma anche quello di far crescere la contraffazione di cibo. Secondo le stime di Coldiretti nel 2022 ha avuto un valore di 120 miliardi, un vero e proprio record, causato dall’incremento cibo “italiano” prodotto proprio in Russia. Sono sorte fabbriche di che producono dal Parmesan al salame Milano fino all’insalata “Buona Italia” rigorosamente taroccati. Lo ha spiegato la Coldiretti nel commentare l’allarme contenuto nella relazione annuale dell’intelligence al Parlamento sul fatto che la pirateria alimentare rappresenta una minaccia al Made in Italy e, quindi, alla sicurezza nazionale, sia da un punto di vista economico che reputazionale.

“Al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia decise con embargo nell’agosto 2014 in risposta alle sanzioni europee per l’annessione della Crimea, si aggiunge – sottolinea la Coldiretti – la beffa della diffusione nei supermercati di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy perché realizzati in Russia come mozzarella, robiola ma anche mortadella o importati da Paesi alleati come la Bielorussia dove vengono imitate scamorza, mozzarella, provoletta, mascarpone e ricotta”.

LEGGI ANCHE: Arte, moda, cucina, natura: la dolce vita made in Italy conquista gli americani

Una little Italy nello Sverdlovsk, la regione della contraffazione alimentare

I russi hanno trovato un nuovo business, che è quello della creazione di prodotti alimentari italiani e una regione in particolare si è specializzata. “In molti territori, dagli Urali alla regione di Sverdlovsk – continua Coldiretti – sono sorte fabbriche specializzate nella lavorazione del latte e della carne per coprire la richiesta di formaggi duri e molli così come di salumi che un tempo era soddisfatta dalle aziende agroalimentari italiane. Un fenomeno che ha colpito anche i ristoranti italiani che, dopo una rapida esplosione nel Paese di Putin, hanno sostituito i prodotti alimentari Made in Italy originali con quelli taroccati di bassa qualità”.

Quali sono i prodotti più riprodotti

Coldiretti ha stilato anche una classifica delle eccellenze italiane più “taroccate” e in testa ci sono i formaggi a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan diffuso in tuti i continenti. Ma ci sono anche le imitazioni di Provolone, Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago o Fontina. Tra i salumi sono clonati i più prestigiosi, dal Parma al San Daniele, ma anche la mortadella Bologna o il salame cacciatore e gli extravergine di oliva o le conserve come il pomodoro San Marzano.

“Ma tra gli “orrori a tavola” non mancano i vini, dal Chianti al Prosecco – spiega Coldiretti – che non è solo la Dop al primo posto per valore alla produzione, ma anche la più imitata. Ne sono un esempio il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi, il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova mentre in Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur”.