“L’Antitrust mette la pietra tombale sui cartelli e la pretesa trasparenza del decreto”. A sostenerlo è la Fegica, uno dei principali sindacati dei gestori di pompe di benzina, partendo proprio da quanto scriveva nel 2007 l’antitrust. “La trasparenza sui prezzi consigliati è stata considerata, – scriveva allora l’ente di controllo – nell’ipotesi formulata nel provvedimento di avvio, come un possibile strumento facilitante il parallelismo di prezzi osservato sul mercato italiano. Alla luce di quanto sopra, gli impegni di tutte le parti del procedimento a limitare la trasparenza sui prezzi consigliati e sui differenziali integrativi, previa cessazione di ogni comunicazione alla stampa specializzata, nonché gli impegni presentati da ENI, ERG, TAMOIL e ESSO a definire i prezzi consigliati su base non più nazionale, bensì locale appaiono, nel loro insieme, idonei a spezzare il legame tra la trasparenza delle informazioni sui prezzi ed il parallelismo di comportamenti descritto nel provvedimento di avvio. Pertanto, detti impegni costituiscono misure idonee a far venire meno i profili anticoncorrenziali oggetto di istruttoria.”
Il governo ritiri il decreto trasparenza sui carburanti
La nota citata riguardava un procedimento aperto a carico delle compagnie petrolifere nel 2007. ” Si tratta -commenta in una nota il Presidente della Fegica- della pietra tombale sul famigerato cartello del prezzo medio dei carburanti e l’ostentata “trasparenza” come il cardine per intervenire a difesa dei consumatori, della concorrenza e dei prezzi bassi. Il Governo prenda il coraggio a quattro mani e ritiri, sua sponte, il provvedimento. Non se lo faccia dire più da nessun altro: né dai benzinai, né dall’Antitrust e nemmeno dal voto del Parlamento Sovrano che si accinge ad esaminare il decreto cosiddetto “trasparenza”, in sede di conversione. Sarebbe il modo migliore possibile di chiudere questa triste vicenda ed il miglior viatico per l’apertura del tavolo di settore annunciato per febbraio, volto finalmente a mettere mano alle vere questioni che affliggono la distribuzione dei carburanti e che concorrono ad impedire ogni tentativo di riportare legalità, efficienza e prezzi contenuti”.
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