Il problemi al gasdotto Nord Stream potrebbero derivare da un sabotaggio, che ha l’obiettivo di destabilizzare l’approvvigionamento energetico dell’Ue. Ha dirlo è il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, che ha parlato della necessità di un’indagine urgente e approfondita. “Coloro che hanno perpetrato questo atto saranno ritenuti pienamente responsabili e obbligati a pagare. I nostri sforzi per diversificare l’approvvigionamento energetico rispetto al gas russo continuano”. Lo ha scritto sul social network Twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Anche la Svezia stessa ha aperto un’indagine. Le esplosioni sentite durante la notte al largo della Danimarca fanno propendere per un’attentato terroristico.
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Al momento il gasdotto Nordstream 1 non è in funzione, perché è stato chiuso da Gazprom con l’inizio della guerra in Ucraina, mentre prima funzionava al 20%. Il Nord Stream 2 invece non è mai entrato in funzione. Le fughe di gas e il rischio di un attacco terroristico hanno però avuto ripercussioni sul mercato dell’energia. Nella giornata di martedì il prezzo del gas ha superato i 200 euro al Megawattora.
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Occhi puntati sui mercati asiatici
La giornata dei mercati si apre quindi con la preoccupazione per il prezzo del gas, ma anche con l’attenzione verso i mercati asiatici. La borsa di Honk Kong ha aperto al ribasso, trascinata dalle perdite registrate a New York e in Europa, che sono alimentate dai timori di recessione. L’indice Hang Seng è sceso dello 0,88%, pari a 156,92 punti, a 17.703,39 punti. L’indice Shanghai Composite Index e’ scivolato dello 0,15%, pari a 4,76 punti, a 3.089,10, mentre lo Shenzhen Composite Index della seconda borsa cinese è sceso dello 0,28%, pari a 5,49 punti, a 1.983,90. Anche le borse cinesi hanno aperto in negativo con l’indice Composite di Shanghai, che cede lo 0,15% nei primi scambi, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,28%, attestandosi a quota 1.983,90.