La Banca Centrale Europea sembrerebbe aver incanalato bene le aspettative del mercato valutario. Le previsioni tendono verso un rialzo dello 0,75 e di ulteriori aumenti in futuro che potrebbero però essere rivisti a dicembre quando la BCE aggiornerà le sue proiezioni macroeconomiche (probabilmente dello 0,50).
Non è previsto solo il rialzo dei tassi della Bce
Nella riunione di giovedì ci saranno due novità. La BCE potrebbe istituire uno schema per incoraggiare le banche a rimborsare i prestiti TLTRO a basso costo prima della scadenza di giugno 2023. Si prevede che le discussioni tra i membri del Consiglio direttivo possano procedere con la riduzione del bilancio, nota anche come Quantitative Tightening. A questo punto la BCE potrebbe semplicemente impegnarsi a iniziarne la riduzione nel 2023 quando il ciclo di rialzo dei tassi sarà terminato. Il Quantitative Tightening potrebbe iniziare interrompendo il processo di reinvestimento avviato con l’Asset Purchase Programme, il primo programma di acquisto di asset lanciato dalla BCE). Solo allora si potrebbe procedere alla vendita di obbligazioni, a seconda dell’andamento del mercato e dei tassi di interesse. A questo punto sembra improbabile che la riunione della BCE porti a un aumento anomalo della volatilità delle coppie di euro”.
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Le riduzioni avranno un impatto limitato sul mercato
Le scelte di politica monetaria della Banca Centrale Europea, però non dovrebbero avere una ricaduta particolarmente negativa sull’andamento dell’economia. “L’esperienza dimostra – continua – che le questioni relative alla riduzione dei bilanci e al TLTRO abbiano un impatto limitato sul mercato (questo aspetto interessa soprattutto gli specialisti). Il rialzo dei tassi non dovrebbe invece cambiare la tendenza di fondo dell’euro, che è ribassista. Nelle ultime settimane abbiamo visto gli speculatori riposizionarsi come acquirenti dell’euro, ma è probabile che questo si riveli di breve durata, come lo è stato lo scorso luglio – ha commentato Michele Sansone, Country Manager di iBanFirst in Italia – Il differenziale economico in atto su entrambe le sponde dell’Atlantico (i PMI che lunedì hanno confermato lo scenario di recessione nella zona euro, mentre l’economia statunitense sta mostrando una forte resistenza) e il differenziale di politica monetaria tra la BCE e la Federal Reserve statunitense sono due fattori importanti che non possono che aumentare il deprezzamento della moneta unica, nel breve e nel medio termine. Il nostro primo obiettivo è 0,96 sulla coppia EURO/DOLLARO”.
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