
Il commercio di articoli farmaceutici si fa largo all’estero
Tra i settori che contribuiscono maggiormente all’aumento tendenziale dell’export si segnalano: articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+72,9%), prodotti petroliferi raffinati (+88,0%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+22,7%), macchinari e apparecchi n.c.a. (+13,6%) e sostanze e prodotti chimici (+29,1%). Nei primi otto mesi del 2022, la crescita tendenziale delle esportazioni (+22,1%) è dovuta in particolare all’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+47,3%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+22,0%), prodotti petroliferi raffinati (+109,3%), sostanze e prodotti chimici (+28,0%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20,0%).
Sempre più in calo il commercio verso la Russia
Secondo i dati forniti dall’istituto di statistica i partner commerciali dell’Italia sono ancora in prevalenza quelli che provengono dall’Occidente: Stati Uniti (+43,1%), Francia (+26,4%), Germania (+17,1%), Spagna (+36,6%) e Turchia (+72,8%). Prosegue la flessione dell’export verso la Russia (-16,4%).
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Nel mese di agosto 2022 i prezzi all’importazione crescono del 3,0% su base mensile e del 23,7% su base annua (era +21,2% a luglio). “Ad agosto, il calo congiunturale dell’export è condizionato da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) – spiega l’Istat in una nota – verso i mercati extra Ue registrate il mese precedente, al netto delle quali il calo si riduce a -1,3%. Nella media degli ultimi tre mesi, la dinamica congiunturale resta positiva. Su base annua, la crescita dell’export riflette un aumento sostenuto dei valori medi unitari ed è trainata soprattutto dall’aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli, che spiega oltre un terzo dell’incremento delle esportazioni nazionali.
Per l’import continuano a pesare le intense dinamiche al rialzo dei prezzi del gas naturale, in primo luogo, e dell’energia elettrica. Il deficit energetico si amplia ulteriormente, raggiungendo in valore assoluto quasi i 12 miliardi e, con una riduzione dell’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, contribuisce a un disavanzo commerciale di quasi 10 miliardi”.
Ad agosto 2022 il disavanzo commerciale è pari a -9.569 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 1.015 milioni dello stesso mese del Il deficit energetico raggiunge, in valore assoluto, gli 11.864 milioni (era -3.487 milioni un anno prima). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce a 2.295 milioni, da 4.502 milioni di agosto 2021.