Le imprese che stanno guardando ai grandi appalti anche a causa del Pnrr sono tante. Il governo ha approvato il nuovo codice degli appalti in applicazione della direttiva europea e Economy ne ha discusso in un webinar moderato dal direttore della testata Sergio Luciano e introdotto da un’intervista del presidente dell’Anac Giuseppe Busia, con Gianni Cicero, presidente del Network Valore Impresa, Anna Maria Desiderà, avvocato e associate partner Rödl & Partner, Nicoletta Fayer Leidi, direttore Assimpredil ANCE. In un webinar organizzato da Economy Group con Rödl & Partner.
Qui gli atti completi del webinar
Busia: “Un codice, efficace, concorrenziale e veloce”
Il giudizio del presidente dell’Anac nel complesso è positivo. “Il codice è un buon codice va preservato nel suo impianto e nella sua struttura. È molto buona la parte della digitalizzazione, che rende le gare più veloci, concorrenziali ed efficaci. – ha spiegato Giuseppe Busia – Le amministrazioni devono avviarsi via via a fare questo. Il fascicolo virtuale dell’operatore economico rappresenta una semplificazione. Se un operatore è già stato verificato non deve essere verificato di nuovo da altri”. L’obiettivo è quello di tutelare piccole, che come spiega Busia:”vanno accompagnate e vanno premiate, perché la crescita passa attraverso l’ingresso nei contratti pubblici”. Busia in modo particolare ha focalizzato la propria attenzione sull’evitare gli sprechi. “La corruzione – ha spiegato – è un problema ovvio dei contratti pubblici perché dove ci sono risorse pubbliche e discrezionalità si annida la corruzione, ma il rischio più grande è lo spreco e per questo dobbiamo costruire un regolamento. Dobbiamo potenziare gli uffici gara, non possiamo permetterci troppe stazioni appaltanti e possiamo riversare le competenze in alcuni grandi centri capaci di comprare. Se c’è funzionalità i rischi si riducono come gli sprechi di denaro pubblico”.
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A breve l’approvazione definitiva
C’è anche chi tra i relatori ha espresso qualche perplessità. “Le categorie gli operatori gli stakeholder non sono stati ammessi a fornire il loro contributo – dice Nicoletta Fayer Leidi – il testo redatto dal consiglio di stato è dal nostro punto di vista a senso unico senza nulla togliere al lavoro davvero meritorio fatto dal consiglio di stato in tempi strettissimi, ma risente del fatto che gli operatori non sono stati ammessi a fornire le loro considerazioni e la loro esperienza. Il consiglio di stato ha un approccio verso gli appalti per il quale è giudice degli interessi legittimi, ma dal nostro punto di vista è carente la disciplina dell’esecuzione. Penso che entro il 31 marzo ci sarà l’approvazione. Le categorie chiedono un differimento dell’entrata in vigore. Noi temiamo che l’entrata in vigore del codice possa arrestare quel processo del Pnrr che è assolutamente fondamentale. Si è privilegiata la logica del fare e non del fare nel miglior modo possibile”. Sul tema interviene anche l’avvocato. Anna Maria Desiderà che spiega: “In questo quadro si sono inseriti la pandemia ed il Pnrr. Bisogna che siano sia investimenti che riforme e riforme che agevolino la concorrenza. Da qui l’impegno assunto dallo stato italiano che la concorrenza sia fatta in modo adeguato”.