fallimenti imprese

Più di tre quarti (circa il 78,9%) delle imprese italiane sono microimprese. Lo rende noto l’Istat, secondo cui più della metà operano al nord. Il 21,3% al centro e il 27,3% nel mezzogiorno.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Istat, tre su quattro sono microimprese

L’Istat ha esaminato un campione di circa 280mila aziende con 3 e più addetti, che rappresentano un universo di 1.021.618 unità pari al 22,5% delle aziende italiane. Queste imprese producono circa l’85,1% del valore aggiunto nazionale, impiegano il 74,7% degli addetti (13,1 milioni) e il 96,0% dei dipendenti (11,5 milioni). Esse costituiscono un segmento fondamentale del nostro sistema produttivo.

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La metà delle imprese operano al nord

Lo studio è stato realizzato dall’Istat tra novembre 2022 e marzo 2023. Tra le aziende appartenenti alla popolazione oggetto di studio 189mila (pari al 18,5% del totale) sono imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti), mentre le medie (con 50-249 addetti) e le grandi imprese (con 250 addetti e oltre) rappresentano rispettivamente il 2,2% (22.861 unità in valori assoluti) e lo 0,4% (3.969 unità, di cui 1.622 con 500 addetti e oltre).

Le grandi imprese trainano l’occupazione

Rispetto al 2011, le imprese con 3 e più addetti diminuiscono del 2,5% a fronte di un aumento del 5,1% del personale in esse impiegato, con una flessione del numero di microimprese (con 3-9 addetti) e della relativa occupazione, sia in termini assoluti sia in relazione al loro peso sul complesso delle imprese. Nel 2011 le microimprese pesavano sul totale per il 79,9% e in termini occupazionali del 30,5%, nel 2018 si scende, rispettivamente, al 79,5% e al 29,5% e nel 2021 al 78,9% e al 28,1%.