Era dal 2008 che il rapporto tra importazioni ed esportazioni in area euro non andava così male. Lo dicono i dati della Bce che sono stati resi noti in giornata. La bilancia delle partite correnti dell’area dell’euro ha registrato il più grande deficit dalla fine del 2008, secondo i dati pubblicati oggi dalla Banca Centrale Europea. Il deficit inaspettato è stato di 19,86 miliardi di euro a luglio, a fronte di un avanzo di 4,24 miliardi a giugno. Gli economisti avevano previsto un avanzo di 5,3 miliardi. A novembre 2008 il disavanzo fu pari a 26,38 miliardi.
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Il commercio di beni è il più penalizzato
I dati hanno mostrato che il commercio di beni ha comportato un deficit di 18 miliardi di euro, dopo aver registrato un saldo zero a giugno. Allo stesso tempo, l’avanzo dei servizi è sceso a 10 miliardi dai 18 miliardi del mese precedente: quanto alla partita primaria dei redditi mostra un saldo positivo di 3 miliardi, mentre la partita secondaria dei redditi evidenzia un disavanzo pari a 15 miliardi.
Nei 12 mesi fino a luglio, l’avanzo delle partite correnti è stato di 63 miliardi di euro, pari allo 0,5% del PIL dell’area dell’euro, in calo rispetto ai 370 miliardi, pari al 3,1%, dell’anno precedente.
La Grecia tra i paesi in maggiore difficoltà
Il deficit delle partite correnti della Grecia è aumentato notevolmente a luglio, ma a causa di un miglioramento della bilancia dei servizi. Secondo i dati della Banca di Grecia l’avanzo delle partite correnti è quasi raddoppiato, passando a luglio a 1,1 miliardi di euro (1,1 miliardi di dollari) dai 570,1 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.
Il deficit commerciale visibile è aumentato a 3,09 miliardi di euro da 2,23 miliardi di euro dello scorso anno, a causa di un incremento maggiore delle importazioni rispetto alle esportazioni. L’avanzo della bilancia dei servizi è aumentato in modo notevole a 3,93 miliardi di euro da 2,48 miliardi di euro dell’anno precedente.