prezzi case

Dopo un calo del 2,1% nell’ultimo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 e un ulteriore calo del 8,3% nei primi tre mesi del 2023, nel secondo trimestre del 2023 le vendite di immobili residenziali hanno registrato un altro forte calo. E’ quanto emerge da un’analisi condotta da Abitare Co., secondo cui da aprile a giugno le transazioni in Italia sono diminuite del 16,0%, raggiungendo un totale di 184.110, che rappresenta circa 35.000 case in meno vendute.

Calano gli acquisti degli immobili residenziali

Il calo maggiore delle vendite si è verificato nei comuni capoluogo, con una diminuzione del 17,2%, rispetto ai comuni non capoluogo che hanno registrato una diminuzione del 15,4%. Inoltre, se analizziamo le diverse aree geografiche, i comuni capoluogo del Centro Italia hanno subito la diminuzione più significativa, con un calo del 21,4%. Questo calo generalizzato ha colpito tutte le principali città metropolitane italiane. Nel secondo trimestre del 2023, il calo maggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si è verificato a Bologna, con una diminuzione del 22,8% (1.542 transazioni), seguita da Roma con una diminuzione del 21,5% (9.144 transazioni). Anche nelle altre città metropolitane, le vendite sono diminuite: Milano (-17,1% con 6.568 transazioni), Firenze (-15,6% con 1.333 transazioni), Torino (-10,8% con 3.965 transazioni), Napoli (-5,3% con 2.173 transazioni), Genova (-14,4% con 2.248 transazioni) e Palermo (-4,9% con 1.714 transazioni).

Bologna la peggiore, seguono Roma e Milano

“L’andamento delle compravendite residenziali in Italia, anche nel secondo trimestre di quest’anno, confermano le previsioni che erano state formulate alla fine dell’anno scorso, ovvero che il 2023 sarebbe stato un anno in cui la crescita degli scambi avrebbe subito uno stop, anche molto brusco per alcune città”, dichiara Alessandro Ghisolfi, responsabile del Centro studi di Abitare Co. – L’aumento dei tassi di interesse applicato ai mutui pesa sulle decisioni di acquisto delle famiglie e pare essersi esaurita la spinta della ricerca di spazi più ampi del periodo post pandemia. I prezzi di vendita delle case di nuova costruzione si stanno stabilizzando. I valori delle abitazioni vecchie e da ristrutturare sembrano invece vicini ad avviare un ciclo negativo.”

LEGGI ANCHE: “Gen Z, quelli che la rivoluzione del lavoro la fanno da casa”