Lo Sroi (Social Return on Investment) – di cui abbiamo raccontato alcune esperienze pratiche – è una modalità dell’agire economico che valorizza- misurandole – insieme alla ricerca del profitto, il valore delle ricadute sociali sociali, economiche e ambientali generate da un investimento. La procedura di calcolo dello Sroi prevede la valutazione in termini monetari di costi, benefici e anche delle eventuali conseguenze negative di un’attività, accompagnata da un resoconto degli effetti del progetto, a tutela degli investitori che debbano sempre poter contare sulla copertura del capitale investito. Tale modalità ormai diffusa in tutto il mondo, moltiplica le possibilità di diversificare gli investimenti potenziando la reputazione degli investitori, in virus del valore sociale generato. questa procedura si é diffusa sia nel settore profit che nel settore non profit, soprattutto nell’ambito delle imprese sociali, grazie alla estesa applicazione del concetto di “valore aggiunto”, che nn dipende solo dalle finalità ma da come esse sono raggiunte e da che impatto hanno in termini di sostenibilità nel medio lungo periodo, non solo interini finanziari ma anche di efficienza allocata delle risorse e di inclusione sociale dei soggetti coinvolti. Sostanziale risulta dunque non solo definire gli strumenti di misurazione, ma costruire i percorsi di inclusione dei gruppi e delle comunità di riferimento che esprimono i bisogni degli stakeholders, interni coinvolti nell’intero processo e non più’ soltanto elementi esterni di riferimento,”aggiuntivo” o “compensativo”. Da qui punto il Valore aggiunto di questa modalità dell’agire imprenditoriale cambia il concetto stesso di investimento e va altre il desueto procedere dell’agire capitalistico. E questo non solo nel contesto delle imprese non profit, ma anche nell’ambito di una mentalità che può avere effetti moltiplicatori anche nel settore del business.
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