Ferruccio De Bortoli

In mezzo alla campagna (elettorale) 

In primo piano su tutti i giornali oggi c’è l’accordo raggiunto tra Pd e Azione. Il Corriere della Sera apre con “il patto tra Letta e Calenda”, al Pd il 70% dei collegi, proteste di Sinistra e Verdi. Interviste in prima pagina a Enrico Letta: “il segnale della svolta. La partita ora è aperta” e a Giorgia Meloni “Gli attacchi a noi danneggiano l’Italia”.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


La Repubblica titola “Patto per l’Europa”, nessun big candidato negli uninominali, ma restano sul tavolo i nodi Di Maio e Sinistra.

Sempre da Repubblica, in vista del voto gli scienziati lanciano un appello ai partiti “subito un piano sul clima”.

Interviste da La Stampa a Fratoianni che “Apre ai grillini. Un dialogo è possibile” e Licia Ronzulli di FI che commenta l’accordo Pd-Azione “così ci aiutano, si sono presi i frenatori”.

Per il Messaggero l’accordo a sinistra porta una “svolta liberal-riformista e lo stop alla patrimoniale”. Di Maio, Fratoianni e Verdi fuori dagli uninominali, è gelo. Il quotidiano romano intervista Mara Carfagna: “i moderati sono con Azione”.

Dal Giornale la reazione di Berlusconi all’accordo: “se vince la sinistra, Paese bloccato da tasse e veti”.

Il mondo sull’orlo di una crisi (di nervi)

Alta tensione tra USA e Cina. Nancy Pelosi arriva a Taiwan, “l’ira della Cina”. La speaker della Camera “difendiamo la democrazia”. La Stampa titola: “Guerra fredda a Taipei”.

Tutta l’economia che serve 

Prezzo europeo del gas naturale a 200 euro per mille metri cubi, 10 volte di più della media degli ultimi anni” scrive Federico Fubini sul Corriere della Sera, “l’1 ottobre per gli italiani ci saranno aumenti sull’elettricità ma i partiti in vista delle elezioni non propongono nulla per provare a calmierare il costo delle bollette”.

La Bce lancia il salvagente a Roma, 10 miliardi per calmare lo spread, crescono i sostegni anche alla Spagna, crollano quelli a Berlino. Lo scudo è entrato in funzione” (La Stampa).

Il Sole-24 Ore apre con “Ance, fisco boom con il superbonus. Per lo Stato incassi pari al 30% dell’extragettito. È una spinta per Pil e lavoro ma le imprese ora sono a rischio liquidità. Cessione dei crediti ancora bloccata, il 110% aspetta soluzioni” e da notizia del “via libera da Bruxelles per l’uscita anticipata del Tesoro da MPS” (sullo stesso tema la Lega attacca sulla Stampa: “Il Piano per i 3.500 esuberi di MPS è una mazzata”).

In taglio medio il quotidiano di Confindustria evidenzia il Decreto Aiuti bis: “Cuneo fiscale, verso tagli aggiuntivi per reddito fino a quota 25 mila euro” e sulle tensioni Usa-Cina a Taiwan per la visita di Nancy Pelosi ricorda che “L’isola contesa vale due terzi del mercato mondiale dei microchip”.

Di spalla il “via libera del Senato al Decreto Concorrenza, subito 20 liberalizzazioni, interventi diretti su Tlc, sanità, carburanti, concessioni balneari e idroelettriche”.

Il Messaggero in prima riporta il semestre negativo di Generali: “Meno utili nei 6 mesi, forte perdita del patrimonio netto: profitti -9%, mezzi propri -34,9%” e in taglio medio scrive: “Cartelle, bloccata la rottamazione: si paga l’8 agosto. Effetto crisi di governo: mancano 1,4 miliardi per la sanatoria sui debiti fiscali 2018-2019”.

Di spalle i nuovi criteri per le assunzioni nella PA: “Statali più flessibili, stop mansioni fisse, meglio i tuttofare”.

Il Fatto Quotidiano non si perde l’occasione per dare addosso al governo: “Arera, bollette raddoppiate già in autunno. Extra utili, Draghi flop”. 

Mentre Il Giornale è sferzante sulla cosiddetta “socializzazione degli oneri inesigibili”: “Bollette di cittadinanza: paghiamo per i morosi, il cavillo che salva i furbetti”. Se i clienti morosi non dovessero pagare, il loro costo sarà coperto dalla fiscalità generale, cioè da tutti noi”. 

Anche Libero Quotidiano si diverte ma nel suo caso a evidenziare in prima pagina i “Conti sballati del Pd: per il bonus ai 18enni mancano 2,8 miliardi, la patrimoniale non basta”. 

Su Avvenire e Il Secolo XIX il crac di Ansaldo Energia: “Operai in piazza a Genova dopo l’annuncio dei conti in rosso”.

Milano Finanza apre con: “Un decreto salva auto, il governo studia un provvedimento per risollevare il settore, pronto un pacchetto da 2,5 miliardi con misure per spingere acquisti e innovazione”.

Verità&Affari in prima scrive di Ita: “Lo spettro Alitalia, ma Meloni stoppa Draghi sulla privatizzazione,senza il passaggio a Lufthansa il rischio è che torni a pesare sulle spalle degli italiani”.

Per chi ha tempo (gli editoriali da leggere)

“Non si fanno promesse che non si possono mantenere” così Giorgia Meloni ai suoi alleati. Una richiesta di assoluto buon senso. Di proposte impossibili ne abbiamo viste tante. A cominciare dalla “quota 100” voluta da Salvini. […] le spese dentistiche gratis per gli anziani l’idea di Silvio Berlusconi […] la dote di 10.000 euro per i diciottenni lanciata dal segretario Pd Enrico Letta”.

(“Meloni, il fisco e la credibilità” Veronica De Romanis sulla Stampa)

“Problemi di identità. La Germania vive un insolito agosto di austerità e mini razionamenti energetici in attesa di un autunno che si annuncia molto incerto. La locomotiva Europa si è fermata e vede messe in discussione molte delle sue certezze economiche: su tutte il gas a basso costo dalla Russia su cui aveva investito con ben due gasdotti pomposamente battezzati “flusso del Nord”.

(“Germania, la crisi energetica ferma l’economia, la locomotiva d’Europa non corre più” Sergio Nava su Il Sole-24 Ore)

“La stima più accreditata è da brividi 700.000 licenziamenti attesi dal 1 luglio, con questi argomenti la Cgil e gli altri sindacati l’anno scorso scesero in piazza per chiedere al governo un’ulteriore proroga del divieto di licenziamento, Maurizio Landini prevedeva una rottura sociale. Gli ultimi dati Istat dimostrano non solo che non è esplosa la bomba sociale ma che c’è stato un boom di assunzioni esattamente un anno dopo la fine del blocco dei licenziamenti”

(“Perché il boom del lavoro in Italia è uno schiaffo Landini&Co., lo sblocco dei licenziamenti non ha spinto l’impresa a fare piazza pulita, più libertà uguale più occupazione”, Luciano Capone su Il Foglio)

“[…] Le riforme del PNRR e i primi investimenti pubblici partiti nel 2021 dovevano assicurare beneficio al paese. Così non è stato e di ciò è bene capire le ragioni. L’Italia del PNRR resta il malato d’Europa indipendentemente da chi lo guidi, numeri alla mano secondo la commissione Ue il nostro rimarrà fino a fine 2023 il paese che avrà recuperato meno terreno perduto durante il covid: +1,4% contro il 2,8 dell’area euro”.

(“Draghi é stato tradito da eccesso di rigore e lentezza degli appalti”, Gustavo Piga sul Sole-24 Ore)