La ripresa del Sud può passare anche dal rafforzamento della sua rete logistica? È questa la domanda che ha orientato Gli Stati Generali della logistica del Mezzogiorno, evento promosso da Confetra che si è tenuto a Napoli qualche settimana fa. «Il Mezzogiorno deve mettere a fuoco una sua mission geostrategica distintiva, una sua vocazione logistica, e soprattutto deve ripensarsi come una grande macro regione europea di oltre 20 milioni di abitanti che si candida a svolgere una funzione peculiare e ad alto valore aggiunto – dal punto di vista geoeconomico – per il Paese e per l’Europa», ha detto Guido Nicolini, Presidente di Confetra, durente il suo intervento.
Un momento di approfondimento e di sintesi anche in relazione all’impiego nel settore dei fondi provenienti dal Recovery Plan. E proprio su questi si è concentrato il messaggio del Ministro per il Sud, Mara Carfagna: «Nel Pnrr sono stanziati 1,2 miliardi di euro per i porti meridionali e 630 milioni per le Zes di qui al 2026. Dalla collaborazione istituzionale e da quella pubblico – privati può venire la svolta in grado di intercettare le nuove opportunità nascenti dall’Africa e dal Mediterraneo». Ma quali sono le zavorre che oggi pesano sullo sviluppo del Mezzogiorno? Ennio Cascetta, professore ed ex assessore ai trasporti della Regione Campania, ha approfondito il gap logistico, a partire dal segmento ferroviario: «L’Alta Velocità in 10 anni ha contribuito al Pil nazionale con 42 miliardi di euro. Nelle province dotate di AV, il Pil è cresciuto in media il 5% in più rispetto a quelle sprovviste. Ma siccome l’AV finisce a Salerno, paradossalmente ha accresciuto di 10 punti il divario Nord – Sud». In questo senso Anna Masutti, Presidente di Rfi, ha messo a fuoco gli investimenti nel Mezzogiorno programmati dal gestore della rete.
Un vocazione naturale quella del Sud all’uso dei propri porti, come ha ricordato Alessandro Panaro di Srm infatti «le imprese manifatturiere del Mezzogiorno già utilizzano i porti per il 57% del valore del proprio import/export, contro il 33% della media nazionale. Inoltre, il 47% di tutti i volumi nazionali movimentati nei porti transita nei e dai porti del Sud». Lella Paita, Presidente della Commissione Trasporti della Camera, ha parlato invece di «coraggio riformatore, perché le risorse previste dal Pnrr daranno frutto solo se accompagnate da massicce semplificazioni normative». Mauro Coltorti, Presidente della Commissione Trasporti del Senato, ha fatto il punto sulle Autostrade del Mare come strumento principe a supporto del l’intermodalità. Giuseppe Catalano, Capo della Stm del Mims, ha evidenziato infine come «tutto il Pnrr abbia il grande obiettivo trasversale della coesione territoriale».
L’evento si è concluso con un contributo della Vice Ministro Teresa Bellanova che ha parlato di Pnrr come «sfida irripetibile. Trasporti, logistica, mobilità sono centrali nella strategia di rilancio del Paese. Il Mezzogiorno e le sue classi dirigenti – ha proseguito la Vice Ministro – devono vincere tale sfida, per riempire di contenuti e concretezza il vantaggio competitivo legato alla collocazione geografica del Sud al centro del Mediterraneo. La sostenibilità ambientale, ma anche economica e sociale, sarà la chiave di volta di tutte le politiche volte a riammagliare e riconnettere logistica, industria, turismo, agricoltura. Infrastrutture, innovazione, filiere produttive, territorio: ricostruiamo un Mezzogiorno protagonista anche combattendo i mali storici del fatalismo e dell’autoreferenzialità».