Nascere in un anno difficile come il 2012 e più che decuplicare il fatturato in un triennio, dai 700mila euro agli 8,4 milioni del 2014, mentre tanti altri arrancavano o gettavano la spugna. È l’exploit di Icont, azienda dell’Agro Pontino che produce contenitori per alimenti in alluminio e materie plastiche, e nel 2018 di milioni ne ha fatturati 15. «Siamo al servizio del nostro padre padrone, il mercato» dice l’amministratore unico Nelso Mazzer, «bisogna ascoltarlo e dare sempre risposte immediate alle sue domande. I concorrenti ci possono mettere due mesi, noi una settimana». I clienti di Icont sono le industrie alimentari, dell’imballaggio, del catering. «Abbiamo guardato alle loro necessità, che i competitor non tenevano nella giusta considerazione» spiega Mazzer, «cioè velocità, flessibilità e qualità del prodotto. Se l’ordine arriva oggi e il prodotto non è già in magazzino, siamo comunque in grado di spedire domani. Il nostro impianto produttivo è stato realizzato per poter rispondere in tempi brevissimi». La tecnologia riveste un ruolo fondamentale nella capacità di adattare rapidamente la produzione alla domanda. L’asso nella manica di Icont si chiama Euromeccanica, altra azienda di Mazzer che costruisce attrezzature meccaniche di precisione per vari mercati, dal medicale all’aeronautica, dallo spaziale all’automotive fino al packaging, inclusa la tecnologia per realizzare contenitori alluminio monouso. «In questo settore la tecnologia si traduce nell’ottimizzazione della produzione» mette in evidenza l’amministratore unico, «con i nostri stampi riusciamo ad avere rese nettamente superiori, e allo stesso tempo a migliorare la qualità. I nostri prodotti non si identificano sul mercato per il prezzo, battiamo la concorrenza con la qualità e la velocità del servizio».
Gli impianti produttivi sono stati concepiti in modo da poter soddisfare gli ordini in tempi brevissimi, dall’oggi al domani
I prodotti Icont sono presenti in 38 Paesi. Il mercato italiano vale il 70% del fatturato, ma la quota di export è in crescita e raggiungerà il 40% entro l’anno prossimo. La conoscenza dei mercati è fondamentale, e Icont può contare sull’esperienza dello stesso Mazzer, che è stato cofondatore di Europack, azienda italiana per anni leader incontrastata nella costruzione di contenitori in alluminio per alimenti. Dopo qualche anno Mazzer è uscito da Europack, che era stata ceduta a Cuki Cofresco, e ha dato vita a Icont. «Abbandonare le esperienze fatte con tanti sacrifici per me è un sacrilegio» spiega Mazzer, «bisogna portarle avanti in qualsiasi circostanza, anche in un periodo difficile come quello che abbiamo affrontato. Certo la sfida per me e il mio staff è stata durissima, e in futuro non lo sarà di meno». Le difficoltà del mercato, specie in fasi economiche non esaltanti, sarebbero già sufficienti, ma come noto in Italia a queste si aggiunge il peso della burocrazia: «Ci fa perdere molto tempo, e il tempo è denaro» sottolinea l’amministratore unico di Icont, «le regole ci vogliono e vanno rispettate, ma devono dare risultati, non fare perdere tempo. Faccio un esempio: stiamo sviluppando prodotti alternativi in materiali plastici. Se non dovessimo produrre carte e scartoffie potremmo dedicare più energie a questa nuova attività». Per Mazzer c’è un modo tutto italiano per affrontare i periodi di crisi e, più in generale, le sfide della globalizzazione: «Guardare al mondo con le nostre capacità, quelle con cui i nostri avi hanno scritto la storia, dimostrando di saper affrontare le situazioni più difficili e lasciando il segno».