Il successo (o l’insuccesso) di un’impresa passa molto spesso attraverso l’ottimizzazione dei processi, aspetto cruciale per ogni business a prescindere dalle dimensioni e dal settore operativo. In quest’ottica i software gestionali, che automatizzano i processi di gestione all’interno delle aziende e che sono sempre più specifici e accurati grazie alla continua innovazione tecnologica, rappresentano uno strumento ormai fondamentale per migliorare la produttività e la competitività di ogni organizzazione e valutarne le performance. Anche per le piccole e medie imprese, stragrande maggioranza del tessuto produttivo italiano, per le quali fino a un po’ di tempo fa l’automazione dei processi era un qualcosa di piuttosto lontano, che riguardava perlopiù le grandi aziende.
Oggi lo scenario è cambiato molto grazie a una variegata offerta di tool, fruibili anche in remoto da qualsiasi luogo, che consentono di semplificare e controllare ogni processo, riducendo errori e duplicazioni di informazioni, inefficienze, costi e sprechi (anche in ottica green, se si pensa, per esempio, alla riduzione di faldoni e documentazione cartacea inutile), con risvolti positivi in termini di ottimizzazione delle risorse e delle tempistiche, e quindi di efficienza e produttività. Una realtà molto interessante, tutta made in Italy, che si sta facendo largo in questo settore e che promette di crescere molto nei prossimi anni, almeno a giudicare dal riscontro che sta avendo sul mercato da parte degli utenti per il tipo di prodotto innovativo che propone, è Paciolo, startup creata nel 2018 e lanciata sul mercato nel 2019, dopo circa tre anni di sviluppo e testing e un’incubazione all’Università degli studi della Basilicata.
La mission della startup è democratizzare il gestionale aziendale, rendendolo accessibile a quanti più utenti possibile
La peculiarità della startup, che trae il nome da Luca Bartolomeo de Pacioli, detto anche Paciolo, religioso, matematico ed economista del ‘500 che ebbe modo di collaborare anche con Leonardo da Vinci e che è considerato il fondatore della moderna ragioneria, è quella di offrire uno strumento altamente innovativo, personalizzabile, a seconda delle esigenze dell’utente, e in gran parte gratuito. «La nostra mission è democratizzare il gestionale aziendale, rendendolo accessibile al maggior numero di utenti, dando la possibilità anche ai più piccoli, non solo quindi alle aziende di grandi o medie dimensioni, di avere uno strumento potentissimo che consenta di ottimizzare i tempi attraverso l’automazione dei processi: micro e piccole imprese, negozietti, ristoranti, forfettari e liberi professionisti, che solo in Italia sono oltre un milione», spiega a Economy il fondatore, Antonio Felitti, 36 anni, lucano doc con in tasca una laurea in Informatica a Roma ed esperienza imprenditoriale nelle aziende di famiglia, uno che insomma conosce, oltre agli aspetti puramente informatici, anche quali sono le problematiche reali e le beghe che un’impresa deve quotidianamente affrontare fra burocrazia, scadenze, adempimenti e una quantità infinita di operazioni per razionalizzare risorse ed energie e far quadrare i conti. Un bel proposito insomma in tempi di digital transformation in un Paese che da troppo tempo insegue un sogno – accelerato dal profondo cambiamento introdotto dalla pandemia – di modernizzazione mai compiuto del tutto.
La grande innovazione portata dal modello di business di Paciolo, oltre a offrire servizi e funzionalità di propria creazione che nessun altro propone sul mercato, è quella di avere una base gratuita che consente di usufruire di numerose funzionalità gestionali che altri player di mercato offrono a pagamento. «In pratica – sintetizza Felitti – Paciolo cresce con ognuno dei suoi clienti. Man mano che un’impresa o un professionista ha bisogno di nuove e più specifiche funzionalità, il che vuol dire che il suo business sta crescendo e diventando via via più complesso, può acquistare nuovi tool, altrimenti potrà comunque continuare a usufuire delle funzioni che offriamo gratuitamente sulla nostra piattaforma e che invece gli altri player del settore propongono a pagamento». Una rivoluzione per il mercato, una sorta di sfida insomma ai grandi del comparto, che, sottolinea il fondatore, «più Paciolo crescerà, più dovranno adeguarsi al nostro modello o dovranno essere bravi a farsi pagare per qualcosa che esiste sul mercato gratuitamente».
Fra le altre innovazioni introdotte da Paciolo quella di concentrare un numero molto elevato di funzioni in un unico strumento. «Tutti i gestionali presenti sul mercato – spiega Felitti – offrono soluzioni standard e non integrate tra di loro. Per questo imprenditori e professionisti sono spesso costretti a districarsi tra diversi strumenti, con il rischio di inficiare l’ottimizzazione di processi e risorse, rischiando peraltro in alcuni casi anche di non rispettate adempimenti e scadenze. Noi, rispetto alla concorrenza, raccogliamo in un’unica piattaforma in cloud, con un assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tutta una serie di funzioni indispensabili per l’azienda creando una rete di monitoraggio e di analisi lungo tutto la “filiera” imprenditoriale».
Si va dalla gestione amministrativa e contabile – prima nota, fatturazione elettronica in entrata e in uscita, estratto conto, scadenziario, pagamenti, solleciti – a quella dei clienti, passando per la produzione, le vendite, la gestione dei magazzini e degli inventari, degli e-commerce, degli appuntamenti e dei contatti con i fornitori, fino alla gestione targettizzata delle attività di marketing e delle comunicazioni da inviare ai propri clienti e stakeholder, oltre alla creazione, tramite un drive intelligente, di archivi virtuali in cui è possibile catalogare e richiamare documenti in modo molto semplice tramite tag e hashtag, oltre a tutta una serie di altre funzioni utili a ogni attività economica. Il tutto in un luogo virtuale, che utilizza machine learning e intelligenza artificiale per ottimizzare il sistema in base all’utilizzo che ogni utente ne fa, organizzato secondo una struttura modulare che ruota attorno a una bacheca interattiva che, proprio come quella di un comune social media, raduna i post dei collaboratori con tag e hashtag, evitando mille email inutili e rendendo più fluida la comunicazione e l’organizzazione del lavoro e dei vari task.
Il team di Paciolo sta intanto lavorando a nuovi tool e servizi per arricchire e migliorare ulteriormente la piattaforma. «Un’area su cui stiamo puntando molto, perché molto apprezzata dai nostri utenti, è quella dell’open banking, la possibilità cioè di configurare nel gestionale le proprie banche potendo così effettuare tutte le operazioni bancarie senza dover entrare ogni volta nel proprio home banking, e al momento siamo già integrati con tremila banche in tutta Europa».
La strada sembra quella giusta, a giudicare dai numeri: 1.700 utenti attivi, di cui 1.300 aziende, +200% negli ultimi sei mesi sia in termini di aumento degli iscritti che come crescita sui canali social e un obiettivo ambizioso per il 2025: arrivare a 15mila utenti e a un fatturato di 8 milioni di euro. Challenge per il quale Paciolo ha appena avviato una campagna di equity crowdfunding sul portale Opstart (bit.ly/investi_paciolo) per aprire all’ingresso di nuovi soci e finanziare lo sviluppo del gestionale, con un target di raccolta minimo di 100mila euro e massimo di 300mila.
www.paciolo.com