Crescita costante per il Fintech durante la pandemia

Il fintech italiano durante questa pandemia sta crescendo. Lo conferma l’Osservatorio FinTech PwC 2021. E con la crescita degli investimenti e l’intervento del Pnrr, il 2022 dovrebbe essere ancora positivo per un comparto che nel nostro Paese appare variegato, ma ad altissimo potenziale. Oramai l’innovazione digitale sta conformando infatti i settori bancari, finanziari e assicurativi, favorita dal recente avvio di regolamenti e stimoli per incoraggiare appunto lo sviluppo del fenomeno Fintech, come la nascita dell’Agenzia per l’Italia Digitale, la creazione di un sandbox, la PSD2.

300 le aziende presenti in Italia, il 40% ha sede a Milano

La finanza digitale ha avuto il merito di sviluppare l’accesso ai servizi finanziari da parte di utenti che erano sottoserviti. Spetta alle banche adesso collaborare con le aziende fintech per migliorare le competenze dei suoi clienti. Inoltre, le novità apportate dal Fintech possono velocizzare i trasferimenti e i pagamenti, diminuendone i prezzi. L’operatività può svolgersi in un ambiente più protetto grazie all’utilizzo di tecnologie biometriche migliorando i processi di conformità presso le istituzioni finanziarie. E con l’aumento della concorrenza, ci sarà un impatto positivo anche sulla stabilità finanziaria. Allo stato, i dati dicono che il numero delle aziende Fintech in Italia è in costante crescita: sono oltre 300, per la maggior parte concentrate in Lombardia (il 40% con sede a Milano). Solo il 9% impiega più di 50 persone. Le sfide principali sono tre: l’accesso al capitale, il reclutamento di talenti ed una compliance adeguata.

Adesso le grandi opportunità sono nel settore wealth-tech

Nonostante la tendenza favorevole, i numeri del mercato italiano evidenziano un’elevata concentrazione degli investimenti verso poche startup. I segmenti più importanti che cresceranno nei prossimi anni sono: i prestiti, con un bacino di circa 160 mila Pmi in Italia e bassa concorrenza globale; il wealth tech che,  con un forte potenziale di crescita, sarà la rivoluzione nel settore del Wealth&Asset Management; la cyber security e la cyber insurance che diventeranno sempre più prioritarie a causa delle sfide e delle criticità legate alla trasformazione digitale; l’open banking, che ha come mercato di destinazione tutta l’industria finanziaria dell’Ue (PSD2)  e l’utilizzo della tecnologia per ottimizzare attività di gestione della normativa ed efficentare processi e controlli operativi (regtech). L’opportunità, in tutti questi settori, è grande. Le Pmi avranno bisogno di essere servite meglio dagli istituti di credito, facendo riferimento alle soluzioni offerte dal FinTech. E le aziende italiane del comparto hanno enormi opportunità di crescita, ma le chiavi del successo saranno la collaborazione e allo stesso tempo la competizione, facendo leva sui modelli di open finance che riguarderanno alcuni player del settore finanziario.