L’ambiente e il suo futuro occupa il terzo posto tra i temi centrali per gli italiani. È la prima e importante evidenza che emerge dallo Studio sulla Sostenibilità di IAB Italia e YouGov sul percepito dell’impatto sull’ambiente del digitale. Dallo studio – presentato oggi alla 19esima edizione dello IAB Forum – che ha coinvolto 1.000 intervistati maggiorenni tra il 29 ottobre e il 2 novembre 2021, oltre il 60% dei rispondenti mette la salute sul podio dei temi da affrontare, seguita subito dopo con il 58% dal tema lavoro e occupazione, con il 44% che reputa il tema dell’ambiente come prioritario.
Digitale e impatto ambientale: per molti la correlazione riguarda solo i dispositivi elettronici
Nonostante sia chiara l’importanza dell’ambiente, la consapevolezza sull’interrelazione tra digitale e impatto ambientale è relegata principalmente al ricambio dei dispositivi elettronici. Oltre il 53% degli intervistati, infatti, dichiara di sostituire il proprio smartphone o tablet con uno nuovo anche se l’attuale è perfettamente funzionante. Questo fa sì che molti abbiano apparecchi funzionanti e “dormienti” nelle proprie case.
“Fa riflettere il fatto che oltre il 55% del campione intervistato non conosce il significato del termine ‘carbon footprint’, percentuale che sale al 70% se si fa riferimento al ‘carbon thumbprint’ che indica proprio l’impronta di carbonio derivante dalle operazioni digitali. – commenta Carlo Noseda, Presidente di IAB Italia – I risultati della ricerca mostrano come solo una minoranza, il 23%, è a conoscenza dell’impatto di cui l’utilizzo di strumenti digitali è responsabile, il 4% del totale delle emissioni di CO2 mondiali e che tale percentuale raddoppierà entro il 2050”.
Le operazioni digitali nel percepito degli italiani sono le meno inquinanti
Alla domanda di indicare in una classifica una serie di azioni quotidiane – dalla più inquinante alla meno inquinante – le risposte evidenziano chiaramente come per gli italiani azioni quali l’invio di e-mail, o guardare un film in streaming abbiano un minore impatto negativo sull’ambiente rispetto ad altre azioni. Alla domanda di ordinare tra nove azioni quotidiane – un mix tra analogiche e digitali – quella che ha il maggior impatto sull’ambiente il 64% degli intervistati reputa che un percorso di 6km per passeggero in aereo sia tra le operazioni più inquinanti, seguito dal 58% che considera un percorso di 8km come unico passeggero in un’auto a benzina, mentre solo il 19% pensa che l’invio di 1.000 mail brevi abbia un impatto negativo sull’ambiente.
“Nonostante l’ancora poca consapevolezza del peso del digitale sull’ambiente, una volta informati il campione ha dimostrato grande disponibilità a mettere in atto azioni che possano ridurre immediatamente il proprio carbon thumbprint. Il 76% degli intervistati sarebbe subito disposto a cancellare le app inutilizzate sul proprio smartphone, il 74% a chiudere le applicazioni dopo averle usate e il 64% a cancellare gli account di posta elettronica che non si usano più, mentre solo il 3% non è disposto a mettere in atto nessuno dei comportamenti virtuosi proposti durante il sondaggio” – conclude Noseda.
IAB Italia, consapevole dell’urgenza di intervenire già ora con delle azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale del mercato digitale, presenta proprio dal palco della 19-esima edizione dello IAB Forum Zero Emissions Digital – ZED. Un progetto che prevede l’implementazione di diverse fasi, coinvolgendo tutte le aziende del settore per far convivere trasformazione digitale e transizione ecologica.