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Andrea Gumina, presidente associazione Amerigo

Un percorso che si concentri non sul semplice export verso gli Usa (un asset che vale quasi 50 miliardi di euro all’anno) ma sui temi della collaborazione strategica: è il nuovo corso di formazione progettato da Federmanager Academy per conto del Transatlantic Investment Commitee, “Strategic Way to Usa: Supporting Trade and Technology to Generate Industrial Connections”. L’iniziativa prenderà il via il prossimo 3 maggio con 15 sessioni tenute da relatori di eccellenza, o americani o italiani esperti dell’economia a stelle e strisce. 

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A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.



Il Transatlantic Investment Committee, inaugurato lo scorso ottobre, è stato creato su impulso di Associazione Amerigo, American Chamber of Commerce in Italy, Centro Studi Americani e Federmanager. «Questo percorso di formazione progettato da Federmanager Academy – chiosa Stefano Cuzzilla, presidente di Federmanager – si inscrive nell’ambito delle attività strategiche promosse dal Transatlantic Investment Committee per favorire un proficuo impulso alle relazioni industriali, commerciali e manageriali tra Italia e Stati Uniti. Vogliamo offrire un contributo importante alla ripresa economica complessiva che le due sponde dell’Atlantico stanno strutturando, anche in una fase come quella attuale che presenta diverse complessità». 

L’obiettivo è ambizioso: formare una nuova classe di manager e imprenditori capaci di rapportarsi al meglio con le controparti americane. In questo modo sarà possibile implementare strategie di co-investimento nell’ambito delle tecnologie e dei prodotti ad alto valore aggiunto, con attenzione specifica a segmenti di particolare rilievo come l’industria, la transizione verde e digitale e alle nuove infrastrutture strategiche. I partecipanti, dunque, diventeranno parte di una prestigiosa community in cui verranno messe a fattor comune le opportunità derivanti dai due grandi progetti di “rinascita” messi a punto dalle istituzioni: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in Italia e il Build Back Better istituito dalla Casa Bianca. Il percorso si concluderà a fine ottobre con un evento presso l’Ambasciata italiana a Washington. 

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«La legacy più rilevante del corso “Strategic Way to Usa”, che come Associazione Amerigo abbiamo fortemente voluto quale strumento del Transatlantic Investment Committee, è la creazione di una vera e propria Community transatlantica di manager ed imprenditori – dice il Presidente dell’Associazione Amerigo Andrea Gumina, che ricopre anche il ruolo di Consigliere del Ministro degli Affari Esteri -. Il corso è stato disegnato seguendo un approccio strategico ma molto pratico, con docenze operate da professionisti, investitori e componenti delle istituzioni italiane e statunitensi, in grado di dare una visione molto precisa delle tendenze in atto e di quelle prossime future. La cornice strategica è rappresentata dal Trade and Technology Council tra Europa e Stati Uniti. Ma il grande valore aggiunto risiede nella possibilità di partecipare a project work con le controparti Usa, ad uno Study Tour in America e nell’adesione dei discenti al nostro sodalizio associativo, che raggruppa gli Alumni dei programmi di scambio culturale del Dipartimento di Stato qui in Italia» aggiunge Gumina. 

Obiettivo del corso è dunque quello di riuscire a offrire ai partecipanti una “mappa” per muoversi in questi Anni Venti che sono sì “ruggenti”, ma anche estremamente complessi. Si tratta di affrontare, in particolare, grandi sfide per quanto riguarda il tema delle tecnologie, così come della sicurezza cibernetica; bisogna imparare a muoversi in uno scacchiere globale sempre più interconnesso ma che sta mostrando gravi problemi di gestione dal punto di vista della logistica e della supply chain. Molte aziende stanno portando avanti iniziative di reshoring per riportare la produzione più vicina ai quartieri generali ed evitare problemi come quelli sorti nei mesi immediatamente successivi al lockdown. Tutto questo, naturalmente, tenendo bene a mente i dettami della sostenibilità sociale, ambientale, d’impresa, di governance: veri e propri gangli vitali lungo i quali si muoverà l’economia degli anni a venire. 

«Forti del reciproco rapporto di fiducia che caratterizza il dialogo politico, economico e culturale con gli Stati Uniti – aggiunge Cuzzilla – , pensiamo che “Strategic way to Usa” possa consentire ai manager di dotarsi delle competenze decisive per vincere oggi sui mercati, anche e soprattutto in rapporto alle nuove frontiere dell’innovazione e alle concrete opportunità legate alla creazione di una community di eccellenze. È una proposta formativa senza precedenti che può beneficiare dell’alto valore creato dalla costituzione del Transatlantic Investment Committee, nei confronti del quale registriamo grande supporto istituzionale da parte dei governi e delle ambasciate dei rispettivi Paesi» conclude il presidente di Federmanager. 

Il corso è stato sviluppato seguendo un approccio di tipo strategico, attraverso lezioni frontali e la possibilità di sviluppare project work e di accedere ad uno study tour. La conoscenza e la collaborazione strategica tra imprese di diversa dimensione, localizzate in distretti ed aree produttive italiane e statunitensi che risultino fra loro integrabili in una logica produttiva, rappresenta uno degli esiti auspicabili del percorso.

Il corso si rivolge a manager esperti, amministratori delegati che hanno bisogno di una consulenza di altissimo profilo per prendere decisioni strategiche; ma anche direttori finanziari che devono pensare e creare piani d’investimento e allocazione delle risorse. E poi: founder di aziende innovative che vogliano dare ulteriore respiro alle proprie aziende promuovendo programmi di sviluppo su scala internazionale. Tutto il corso, dunque, vuole creare contaminazione e un ecosistema formativo che possa generare davvero valore aggiunto. L’obiettivo di questo percorso è sviluppare competenze nell’ambito delle aree di business a più alta competitività strategica per i due Paesi, creando nel contempo una community solida, riconoscibile e attendibile, tra coloro che abbiano già lavorato (5-10 anni) con diverse tipologie di sistemi Paese, e che siano particolarmente vocati ad avviare o a rafforzare iniziative strategiche insieme a controparti statunitensi. Una riserva di partecipazione è stata immaginata per i manager al momento inoccupati, così da fornire un’opportunità ad essi, ma anche alle imprese che stanno cercando figure qualificate per i mercati esteri. Medesimo ragionamento vale per i giovani manager e per alcuni fondatori di scale-up, o loro esperti. 

Ai partecipanti sarà data l’opportunità di sviluppare un Project Work facoltativo, da presentare entro la fine di settembre. Questo elaborato, pur non essendo obbligatorio, costituisce una grande opportunità aggiuntiva per sviluppare programmi appetibili per le controparti statunitensi, grazie al supporto degli stessi docenti che si saranno rivelati preziosa fonte di consulenza per l’impresa di uno o più dei partecipanti. Alla fine del corso verrà rilasciato un attestato formale, a nome delle realtà promotrici. I partecipanti che avranno concluso il percorso saranno ammessi ad una speciale sessione dell’Associazione Amerigo – The International Cultural Exchange Program Alumni Association. 

Le iscrizioni al programma saranno aperte fino al 22 aprile:

info@federmanageracademy.it