telemedicina

La vera rivoluzione dell’HealthTech passa per un nuovo modello di sviluppo che ruoti attorno alla corretta valutazione dei risultati ottenuti con le cure al paziente. La connettività e la digitalizzazione, l’IA, i dati, il machine learning, la mininvasività e miniaturizzazione, la robotica e la telemedicina,restano senza dubbio i protagonisti assoluti della corsa all’innovazione tecnologica in campo medico, ma per Medtronic,azienda leader mondiale nella ricerca di soluzioni tecnologiche per patologie particolarmente complesse e difficili da trattare, un nuovo approccio, più attento alle reali esigenze del paziente, è la vera chiave per una salute più sostenibile e inclusiva.

In un convegno il futuro della filiera della salute

Giovedì 23 marzo al convegno “The HealthTech (R)evolution,Medtronicha riunito a Roma diversi rappresentanti della filiera della salute per condividere le proprie esperienze e discutere le sfide del futuro.

Tra i temi trattati nel corso del convegno la crescente richiesta da parte di cittadini e pazienti di una sanità più equa e accessibile un focus importante sull’impatto della pandemia da Covid19, che ha accelerato di ben 7 anni la trasformazione digitale in campo medico. E ora che l’emergenza sanitaria sembra sempre più distante, resta una dato fondamentale a spingere l’innovazione in campo medico: la stima che 1 euro investito in una salute migliore si traduca in un beneficio economico incrementale di ben 2-4 euro.

Ad aprire l’evento è stato Michele Perrino, Vice President di Medtronic, Enterprise Accounts & Services, Western Europe, che ha sintetizzato così la mission del colosso americano: “Stiamo guidando un’evoluzione senza eguali, una rivoluzione dell’HealthTech dove le nuove tecnologie offrono l’opportunità di ridisegnare le cure sulla base dei bisogni delle persone con la valutazione dei risultati e degli esiti di salute. Per noi la promessa di un ecosistema di salute, più sostenibile e inclusivo, costituisce un traguardo raggiungibile attraverso gli strumenti della Partnership Pubblico Privata e con la convergenza di nuove tecnologie in grado di definire modelli di presa in carico, dalla prevenzione alla diagnosi e cura. Per il mercato questo significa definire modelli di offerta inclusivi di servizi e soluzioni, con nuove modalità di acquisto e nuove modalità di pagamento.

100 nuove tecnologie ogni 365 giorni

Da 60 anni Medtronic porta avanti la sua corsa contro il tempo per dare speranza e sollievo ai pazienti più gravi e difficili da curare con l’impressionante ritmo di circa 100 nuove tecnologie ogni 365 giorni, ma la svolta verso un nuovo modello di sviluppo è arrivata 5 anni fa con il cambio di paradigma Value BasedHealthCare.Il convegno di giovedì all’Ara Pacis di Roma è stata l’occasione per fare un primo bilancio di questa sfida per una sanità più attenta al reale valore delle cure. I risultati sono stati significativi e possono essere suddivisi in 3 aree di sviluppo:

Levoluzione dei modelli di offerta, modelli sempre più avanzati e in grado di rispondere alle reali esigenze della popolazione grazie alle nuove tecnologie e allo sviluppo della fondamentale Partnership Pubblico Privata.

Levoluzione delle modalità d’acquisto, in cui sono stati raggiunti importanti risultati grazie a una serie di accordi tra Medtronic e centri pubblici e privati che hanno permesso di ridurre i costi e allo stesso tempo migliorare la qualità delle cure per i pazienti.

Infine l evoluzione delle modalità di pagamento, su cui Medtronic ha iniziato a lavorare più di recente con l’obiettivo di sviluppare nuove modalità di rimborso, differenziate in base alle performance effettive o all’esito delle cure ricevute con tecnologie innovative o appena introdotte sul mercato.

HealthTech

I nuovi criteri della sanità pubblica mettono al centro il paziente

Tra gli ospiti del primo panel Giuseppina Bisceglia, Category Manager – Area Sanità – di Consip S.p.A., che ha sottolineato: Consip pubblica procedure di dispositivi medici già dal 2016. Negli ultimi anni abbiamo introdotto, come fatto con pacemaker e defibrillatori cardiaci impiantabili, criteri focalizzati sulla performance a lungo termine in grado di valorizzare il beneficio clinico e la qualità di vita del paziente’.

Un approccio condiviso anche da Monica Piovi, Consigliere regionale della Toscana, settore Provveditorato, gare e contratti e manutenzione sedi, che ha raccontato il lavoro portato avanti negli ultimi anni dalla Regione Toscana per l’introduzione di nuovi parametri, come il monitoraggio dei risultati sul paziente su tecnologie a forte impatto economico. “I criteri di valutazione si spingono anche sui temi di sostenibilità ambientale e sociale, chiedendo all’industria di partecipare con responsabilità e attenzione”.

Luca Merlino, direttore generale del Centro cardiologico Monzino, nel suo intervento ha invece sottolineato la necessità di introdurre nelle aziende sanitarie dispositivi innovativi come, ad esempio, il micro-pacemaker senza fili. Con l’innovazione digitale molte attività di follow-up dei pazienti possono essere fatte al di fuori dell’ospedale. Per questo motivo il sistema di rimborso DRG deve evolversi e valutare l’intera gestione della malattia in un’ottica bundle”.

Il ruolo del cittadino è sempre più importante

Al secondo panel ha partecipato Giulio Siccardi, Direttore UOC Sistemi informativi di Agenas, che abbiamo intervistato per un focus sulla telemedicina (link): “Oggi, con la fruizione aperta al cittadino del Programma Nazionale Esiti abbiamo dato impulso a una positiva competizione verso la migliore assistenza sanitaria”.

Annalisa Mandorino di Cittadinanzattiva ha confermato che “Il cittadino ha un ruolo proattivo sulla costruzione del valore. Il nostro audit civico partecipato prevede diversi cicli con un approccio propositivo verso il miglioramento delle strutture e dei servizi sanitari”.

Nel terzo panel il Direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche Oncologiche e Patologiche della Sapienza Carlo Catalano è intervenuto sull’importanza dei rapporti di partenariato pubblico-privato per garantire la sostenibilità dell’innovazione illustrando la best practice del Rome Technopole: “La nostra Università partecipa attivamente alla ricerca sanitaria in vari ambiti, in particolare il PNRR ci ha dato la possibilità di partecipare a progetti finanziati volti alla costruzione del Tecnopolo a Pietralata e alla realizzazione di alcuni device, portandoli da una base di ricerca a un ambito clinico, quindi al loro effettivo utilizzo”.