Gillan (Janus Henderson), “C’è molta India e Taiwan nella nostra strategia Asia Growth”
Andrew Gillan, Head of Asia ex Japan Equities di Janus Henderson Investors

Il barometro dell’economia indica che la ripresa è in atto. Ma la sua evoluzione – tra varianti del virus e conseguenti limitazioni su attività e spostamenti unite alle spinte inflative e alle frizioni commerciali tra Cina e Occidente – non è affatto chiara. Così come non è chiaro il ruolo che avrà l’Asia, che gode di outlook molto generosi, in questa ripresa post pandemica. Investire ha domandato ad Andrew Gillan, Head of Asia ex Japan Equities di Janus Henderson Investors, quali sono le prospettive generali e su quale mercato – tra Paesi così diversi tra loro per sviluppo e opportunità – puntare se si è convinti sostenitori del Far east. 

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Per prima cosa, quanto la variabile geo politica può scardinare tutte le previsioni riferite all’Asia?

I rischi legati a tensioni geopolitiche sono da sempre presenti in Asia, ma i rendimenti di lungo termine non ne hanno mai risentito. Un contesto commerciale più accomodante a livello globale sarebbe chiaramente di supporto alla regione, tuttavia le esportazioni sono rimaste sorprendentemente robuste nonostante la portata delle controversie economiche tra Usa e Cina. La solidità e la traiettoria di crescita dei mercati asiatici restano quindi piuttosto interessanti. Per gli investitori europei, l’Asia ha offerto e può ancora fornire una buona diversificazione e solidi rendimenti e non mi aspetto cambiamenti in questo senso nel futuro.

Quali sono i mercati più interessanti e perché?

La Cina rimane uno dei mercati più interessanti in Asia e in particolare il segmento azionario Onshore-A che offre agli investitori un’ampia esposizione verso comparti tra i più richiesti come il consumo e la tecnologia. Va detto che l’anno corrente si sta dimostrando impegnativo per la Cina a causa di normative più rigide e un intervento più deciso del governo, tendenze che stanno iniziando a rendere le valutazioni più attraenti.

La Cina assorbe quindi la maggior parte dei vostri investimenti rivolti all’Asia?

No. In termini assoluti la Cina rimane uno dei mercati di riferimento, ma nella nostra strategia Asia Growth la sottopesiamo, a causa di preoccupazioni sulla regolamentazione e sulle valutazioni, dato che il Paese ha sovraperfomato negli ultimi cinque anni fino alla fine del 2020. I mercati che sovrappesiamo e continuiamo a giudicare interessanti sono l’India, in virtù di una crescita storica del consumo e dei servizi finanziari, e Taiwan, essendo uno dei principali fornitori per il comparto tecnologico a livello globale. L’India presenta valutazioni generalmente più costose, compensate da un Roe più elevato, mentre le società tech di Taiwan sono caratterizzate da una forte vocazione innovativa e non sono competitive sui prezzi.

Quale view invece sul Giappone, che non potrà raccogliere utili dalle Olimpiadi?

Il volano principale per l’economia sarà rappresentato dal ritmo della campagna vaccinale più che dai Giochi Olimpici. Il Giappone ha iniziato la somministrazione dei vaccini con un trimestre di ritardo rispetto agli Stati Uniti e solo una fascia di popolazione compresa tra il 20 e il 25% ha ricevuto la seconda dose prima dell’inizio delle Olimpiadi. Oltre alla manifestazione sportiva, le buone notizie per chi investe nel Giappone risiedono nell’accelerata della campagna vaccinale del Paese. Nel primo trimestre la performance del Giappone non è stata all’altezza di quella degli altri mercati sviluppati, pertanto ci sono buone possibilità di recupero. La speranza è che la fibrillazione per i Giochi Olimpici stimoli un miglioramento del sentiment a livello globale, che traini a sua volta un importante recupero nel secondo trimestre del 2021.