Giappone, il non manifatturiero cresce nonostante la recessione
Jesper Koll, senior advisor di WisdomTree (immagine da YouTube)

Il non manifatturiero giapponese, retto dalla rete delle piccole e medie imprese domestiche, continua a espandersi e resiste alla forza centripeta della recessione generata dal rallentamento dell’economia globale. “In altre parole, la domanda interna sembra distanziarsi positivamente dal ciclo globale”. 

Jesper Koll, senior advisor di WisdomTree approfondisce il tema partendo dall’ultima indagine sul Tankan (l’indicatore degli andamenti dell’economia giapponese a breve termine) condotta dalla Bank of Japan (BoJ). Un’analisi che sottolinea un divario sempre più positivo nelle condizioni macroeconomiche del paese. 

“L’indice di diffusione (Di) per i grandi produttori è sceso di 7 punti, un risultato peggiore di quanto atteso, ma è aumentato di 1 punto per i piccoli produttori non manifatturieri. Per i decisori politici”, scrive l’advisor, “questa è una buona notizia, ma non c’è spazio per l’autocompiacimento”.

“Chiaramente, le dinamiche positive nel settore dei servizi domestici saranno messe in discussione dall’aumento dell’imposta sui consumi, prevista per il primo ottobre 2019. Per controbilanciare, il governo ha approvato un pacchetto fiscale di 2 trilioni di Yen destinato a compensare la perdita di potere d’acquisto. Misure, queste, che compenseranno in modo significativo l’impatto negativo della domanda derivante dall’aumento delle imposte sul settore dei beni non scambiabili”.

“Personalmente”, aggiunge Koll, “mi aspetto segni di una ripresa industriale nei prossimi trimestri. La Cina è sicuramente centrale, poiché la combinazione degli stimoli politici e una conclusione positiva dei negoziati commerciali con gli Stati Uniti potrebbero innescare una svolta positiva nel ciclo industriale globale e giapponese”.

“I risultati del Tankan relativamente agli investimenti pianificati delle imprese stanno dando una spinta all’ottimismo ciclico. Per l’esercizio fiscale 2019 le aziende prevedono un aumento dell’1,2%. Se questo dato è inferiore a quello eccezionalmente rialzista del 2,3% segnalato l’anno scorso, esso viene dopo un aumento del 10,4% della spesa in conto capitale (capex). Il picco del ciclo delle spese in conto capitale è quindi alle spalle, ma l’espansione complessiva prosegue”.

E la BoJ? Il Giappone nel 2019/20 sarà tutto incentrato sulla politica fiscale e regolatoria, “con la BoJ messa da parte e silente. Due fattori esterni potrebbero cambiare questa situazione, uno dei quali è un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve prima del previsto, oltre alla svalutazione della valuta cinese. In entrambi i casi”, chiosa il senior advisor di WisdomTree “i timori di un’uscita della BoJ dall’attuale percorso politico sono diventati completamente asimmetrici, inclinati verso un maggiore allentamento. Personalmente, non mi aspetto alcuna azione fino a ben oltre le Olimpiadi di Tokyo 2020”.