Garofalo Health Care si quota al segmento Star di Borsa Italiana

Birre ottenute da pane invenduto, bioplastiche da fonti rinnovabili totalmente compostabili, polifenoli antiossidanti, antinfiammatori e antinvecchiamento ottenuti dal riutilizzo delle acque di vegetazione. E ancora: dispositivi medici per la cura dell’insufficienza cardiaca e di quella renale acuta, nuovi kit diagnostici per la Sclerosi Multipla e molte altre innovazioni biomedicali.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Questi sono alcuni dei progetti selezionati da “BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUp Initiative”, il percorso dedicato alla circular bioeconomy e alle scienze della vita da Assobiotec, Intesa Sanpaolo Innovation Center e da Cluster Spring. L’iniziativa offre da 13 anni alle startup del settore e ai progetti di impresa di incontrare investitori finanziari e corporate di tutto il mondo.

BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUp Initiative è iniziato a gennaio, con l’organizzazione di un road show nazionale che ha toccato le città di Napoli, Catania, Bari, Roma, Padova e Trento, raccogliendo un centinaio di progetti e candidature.

Nei mesi successivi 20 realtà imprenditoriali hanno partecipato a un percorso formativo curato da Bill Barber, Coach e Responsabile Valutazione e Accelerazione Startup del centro per l’innovazione di Intesa Sp. A conclusione del percorso, i protagonisti hanno presentato il proprio progetto al deal line-up di fronte a una platea di selezionatori panelist fra investitori finanziari, esperti di settore e manager di impresa. 

“Per Intesa Sanpaolo la sostenibilità e la trasformazione circolare dei modelli di business sono elementi distintivi della propria strategia, che trova riscontro nel Green New Deal, la sfida al cambiamento e alla crescita lanciata dalla Commissione Europea con ingenti investimenti per il prossimo decennio”, dice Guido de Vecchi, direttore generale Intesa Sanpaolo Innovation Center. “Nel nostro ruolo di motore e connettore degli ecosistemi di innovazione, abbiamo creato un ponte tra le startup, gli investitori finanziari e le imprese che, come già avvenuto per le edizioni precedenti, creerà opportunità di sviluppo e nuova economia”.

Al termine del percorso di formazione, nel rispetto dei limiti imposti dalla gestione dell’emergenza pandemica, 9 startup finaliste hanno avuto accesso all’Investment Forum, che nonostante la modalità digitale ha raccolto l’interesse di oltre 200 investitori a livello internazionale. Si tratta di 5 nuove imprese operative nella circular bioeconomy e 4 attive nelle scienze della vita che hanno avuto l’opportunità di presentare la propria idea e il proprio business plan agli investitori. Ecco le finaliste. 

1. Eucardia. Fondata da Francesca e Roberto Parravicini, è una pmi che lavora allo sviluppo dell’Heart Damper, un dispositivo medico impiantabile per la cura dell’insufficienza cardiaca, patologia cronica e progressivamente disabilitante che colpisce oltre 30 milioni di persone nel mondo. Grazie al profilo di mini-invasività, Heart Damper potrà offrire ai pazienti affetti da insufficienza cardiaca sistolica avanzata una soluzione terapeutica più semplice, precoce e meno invasiva rispetto a quelle attualmente disponibili, con l’obiettivo di migliorarne qualità e aspettativa di vita, riducendo al contempo gli ingenti costi sanitari per la loro assistenza.

2. U-Care. Fondata da Andrea Ancona e Valentina Cauda, è un progetto che mira a risolvere il problema dell’insufficienza renale acuta (AKI) negli ospedali. L’AKI consiste in una rapida diminuzione della funzionalità renale, ne soffre circa il 50% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva comportandone un aumento di 10 volte della mortalità e un costo solamente per il sistema sanitario italiano di 3 miliardi di euro annuo.

Il problema di questa patologia è di essere una patologia silenziosa: infatti ad oggi non è possibile prevedere un episodio di insufficienza renale prima che accada, limitandone quindi la sua prevenzione. Per risolvere questo problema, U-Care sta sviluppando un innovativo dispositivo medico in grado di prevedere l’insorgenza di un episodio di AKI 12 ore prima che accada. Combinando quindi sensori ed algoritmi di intelligenza artificiale proprietari di U-Care, U-Care è in grado di supportare il medico nella prevenzione dell’insufficienza renale, salvando vite umane e riducendo i costi a carico del sistema sanitario.

3. Metis. Fondata da Paolo Comoglio, è una startup che ha sviluppato un anticorpo umanizzato innovativo che ha come target l’oncogene MET, con un meccanismo d’azione unico e un agente “best in class” per i tumori che presentino un’amplificazione dell’oncogene MET. Dimostrata forte efficacia pre-clinica e può essere utilizzato in combinazione con altri agenti terapeutici. Supportata da oltre tre decenni di ricerca focalizzata su un oncogene specifico, beneficia di una profonda conoscenza della biologia e della patologia che è guidata dall’oncogene sul cancro.

4. Prindex. Fondata da Gianpaolo Leonetti, Roberto Paternò, Mariarosa Santillo e Enrico Avvedimento, sta sviluppando il kit diagnostico Elisa, per la Sclerosi Multipla al fine di rilevare l’autoanticorpo nel sangue. Il kit diagnostico consentirà la diagnosi differenziale e il monitoraggio dell’efficacia della terapia, in maniera non invasiva, per una malattia “difficile da diagnosticare” e difficile da gestire nella pratica medica.

Risultati accurati possono essere forniti in pochi giorni, con un solo esame del sangue, in contrasto con l’attuale realtà che necessita di mesi o anni, inclusa la puntura lombare, per poter fare diagnosi. L’utilizzazione della metodica consentirà grandi risparmi di risorse per i Sistemi Sanitari Nazionali. Sono in corso esperimenti che, per mezzo della scoperta scientifica utilizzata per la diagnosi di Sclerosi Multipla, potrebbero consentire di mettere a punto una terapia innovativa di tipo eziologico per la Sclerosi Multipla.   

5. Bioenutra. Fondata da Pasquale Moretti, Claudio Domenico Massari, Emanuele Stamerra, Salvatore Scarpulla e Umberto Moretti, con una tecnologia brevettata che utilizza solo processi meccanici e fisici, questa PMI è in grado di riutilizzare al 100% the acque di vegetazione provenienti dalla produzione di olio d’oliva. Il prodotto ottenuto è un complesso polifenolico con incredibili proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e anti-invecchiamento che trova una domanda sempre più forte nell’industria: cosmetica, nutraceutica, farmaceutica, alimentare e agrochimica. Oltre a questo attivo Bioenutra può vantare di risolvere un problema ambientale di dimensioni incredibili, 43 miliardi di litri ogni anno, trasformando un rifiuto in un prodotto ad alto valore aggiunto.

6. Biova. Fondata da Franco Dipietro, Emanuela Barbano e Gianni Giovine è una start up innovativa operante nel campo dell’innovazione alimentare con lo scopo di abbattere lo spreco di cibo, applicando i principi dell’economia circolare. Il nostro primo prodotto è una birra premium creata a partire da pane invenduto. I fornitori di materia prima sono GDO, Ristoranti e Catene di Panetterie. Questi vengono tracciati durante il processo di produzione, così che si possa riportare un co branding sull’etichetta della birra che verrà successivamente distribuita dagli stessi, in una logica che chiamiamo Eco-branding.  Il prodotto è già in distribuzione presso centinaia di punti vendita e ha mostrato il suo alto potenziale di trasformare i distributori in ambasciatori del nostro marchio.

7. Relicta. Fondata da Davide Sanna, Matteo Sanna, Andrea Farina, Mariangela Melino e Giovanni Conti, si occupa dello sviluppo, produzione e commercializzazione di una bioplastica idrosolubile, fatta dagli scarti della lavorazione del pesce, per la creazione di packaging. Il materiale è stato sviluppato nei laboratori dell’università e le sue proprietà lo rendono fortemente adattabile a diverse applicazioni. Sono stati sviluppati due differenti prototipi di packaging, uno rigido e uno flessibile.  

8. Galatea Biotech. Fondata da Danilo Porro, Paola Branduardi e Adele Sassella, la società sviluppa un bioprocesso per la produzione diretta di acido polilattico (Pla), una bioplastica 100% di derivazione da fonte rinnovabile e 100% compostabile, utilizzando un nuovo microrganismo opportunamente sviluppato e selezionato. Il principale vantaggio è la produzione di PLA direttamente da fonte rinnovabile, evitando il costoso e impattante passaggio di polimerizzazione chimica che trasforma l’acido lattico in Pla.

L’attività principale dell’impresa è suddivisa in 3 aree principali: ricerca e sviluppo di microrganismi produttori e biotrasformazioni; consulenze e supporto a imprese che vogliono sviluppare processi di produzione biotecnologici; bioprocessi e applicazioni pilota dei microrganismi produttori e delle biotrasformazioni selezionate.

9. Grinp (Plasma systems for industrial processing operations). Fondata da Francesco Parisi, Grinp è specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi efficienti, basati sulla tecnologia brevettata del plasma atmosferico. La principale caratteristica dei suoi sistemi è quella della riduzione quasi totale del consumo dell’acqua, dei prodotti chimici e del consumo di energia. I prodotti si caratterizzano per l’utilizzo di una tecnologia di alto profilo, design compatto che permette l’integrazione negli impianti già esistenti richiedendo inoltre una bassa manutenzione. L’obiettivo è duplice, ossia fare in modo che i clienti riducano il proprio impatto ambientale e contemporaneamente i propri costi.

“Oggi più che mai le biotecnologie stanno dimostrando il loro straordinario valore: sono la chiave imprescindibile per offrire una risposta concreta all’emergenza Coronavirus, ma anche una importante risorsa per una ripartenza sostenibile”, commenta – Riccardo Palmisano, presidente Assobiotec Federchimica. “E nel contesto specifico del BioInItaly Investment forum ci dimostrano ancora una volta quante e quanto differenziate possono essere le possibili applicazioni di questa tecnologia”

“Una tecnologia che per esprimere appieno tutte le sue potenzialità ha bisogno di potersi trasformare da idea a prodotto”, continua. “Le idee e i progetti che nascono dalle tante startup biotech nazionali sono spesso molto interessanti, ma troppo di frequente rimangono studi e ricerche in ambito accademico, incapaci di trasformarsi in brevetti, prodotti o processi”.

Le cause sono diverse della mancata trasfornazione delle idee in imprese sono varie. “Certamente un fattore culturale”, riflette Palmisano, “ma anche una scarsa capacità sia nell’area del trasferimento tecnologico che in quella immediatamente conseguente dell’attrazione degli investimenti nel nostro Paese”.

“Come Assobiotec lavoriamo da 13 anni per far sì che sempre più idee innovative possano trovare uno sviluppo concreto e siamo orgogliosi dei risultati raggiunti in questi anni grazie al BioInItaly che dal 2008 ad oggi ha permesso di raccogliere oltre 60 milioni di euro di investimenti in 25 startup innovative nazionali”, continua il presidente. “Il progetto ha, inoltre, selezionato e formato in questi anni più di 150 startup finaliste, portandole all’incontro con più di 1.900 aziende, investitori e attori dell’ecosistema e ponendo quindi le basi per la loro crescita”.  

“Come cluster tecnologico nazionale della chimica verde, crediamo che la trasformazione dei risultati della ricerca nel settore della bioeconomia in prodotti e servizi ad alto valore aggiunto e a basso impatto ambientale possa rappresentare un’importante leva di competitività per l’Italia”, afferma Giulia Gregori, segretario generale di Cluster Spring.

“Le caratteristiche distintive delle start-up come l’ambizione a crescere rapidamente, la vocazione internazionale, la costante propensione all’open innovation, rappresentano valori fondamentali per stimolare proprio la spinta innovativa della bioeconomia, che per sua natura è fortemente multidisciplinare. Oggi, la collaborazione tra grandi aziende e start-up è sempre più cruciale: da un lato per supportare queste ultime nello scale-up industriale e dall’altro, per permettere alle grandi industrie di contaminarsi del loro potenziale innovativo”, conclude.

partner di BioInItaly Investment Forum & Intesa Sanpaolo StartUp Initiative 2020

 

L’edizione 2020 è organizzata in partnership con Ellen MacArthur Foundation, Novamont, Stifel, LCA, Goodwin, LE2C, Novartis Oncology, Bird & Bird, Z-Cube e ICE/ITA – Italian Trade Agency.