L’Ue è pronta al rinnovo dello split payment, il meccanismo anti evasione dell’Iva in scadenza il 30 giugno 2023. A breve, – si legge in una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) – la Commissione europea darà il via libera. In attesa di una revisione complessiva nell’ambito della delega fiscale, il Tesoro aveva presentato all’Ue la richiesta di estendere il regime introdotto nel 2015 per colmare il divario tra il gettito atteso e l’importo che effettivamente lo Stato incassa.
Split payment, in arrivo il via libera dall’Ue
Il meccanismo si applica alle operazioni effettuate nei confronti delle pubbliche amministrazioni nonché degli enti pubblici economici e delle fondazioni, delle società controllate o partecipate da pubbliche amministrazioni o da enti e fondazioni e nei confronti di società quotate a Piazza Affari e inserite nel Ftse Mib. Con l’autorizzazione lo split payment continuerà ad essere applicato senza soluzione di continuità e, almeno nella prima fase, nei confronti dei medesimi soggetti oggi interessati dalla misura.
Iva, che cos’è il meccanismo anti-evasione
Con split payment, “scissione dei pagamenti”, si intende un meccanismo studiato per combattere l’evasione fiscale e che permette alle pubbliche amministrazioni di versare direttamente l’Iva all’erario, senza passare per le imprese con cui hanno siglato un contratto. Sono soggette a split payment le operazioni effettuate nei confronti delle pubbliche amministrazioni per le quali torna l’obbligo di emissione della fattura elettronica; degli altri soggetti individuati all’interno dell’art. 17-ter del DPR n. 633/1972. Per le fatture emesse dal 1° gennaio 2018 si deve prendere a riferimento l’elenco dei soggetti in ambito split payment pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze in data 19 dicembre 2017.
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